ezio mauro carlo de benedetti john elkann mauro calabresi scalfari

L'ANNO CHE CAMBIERÀ LA STAMPA ITALIANA - COME LE BANCHE, ANCHE I GIORNALI STANNO MESSI MALE, E PROVERANNO A FONDERSI PER SOPRAVVIVERE - GIANFELICE ROCCA VUOLE UNIRE IL 'CORRIERE' COL 'SOLE 24 ORE', MENTRE ELKANN PORTEREBBE IN DOTE 'LA STAMPA' A 'REPUBBLICA' - IL PIANO RCS GIÀ NON TIRA PIÙ, LE BANCHE COSTRETTE A SFORBICIARE IL DEBITO?

 

Paolo Madron per www.lettera43.it

john elkann isabella borromeo  john elkann isabella borromeo

 

Sara un anno cruciale, questo 2016, per un’editoria che stenta a rianimarsi, unico forse tra i vari settori industriali che non risente dei refoli della ripresa.

 

E quando la ripartenza stenta ad arrivare, e soprattutto quando con i tagli dei costi si è raschiato il fondo del barile, restano due strade: ci si aggrega, sperando che dall’unione di anatre zoppe ne nasca una buona, o si cambiano i padroni dei giornali. Perché per stare sul mercato occorrono competenza e forti investimenti, non basta strologare di innovazione se non hai le spalle robuste per poterla sostenere, non bastano più i salotti buoni per i cui membri quello della carta stampata è l’ultimo degli interessi.

 

RCS, L'HAIR CUT È INEVITABILE.

 

Tradotto sullo scenario italiano, il quadro attuale rivela dunque tutta la sua obsolescenza e il fiato corto. Occorrerà cambiare, e niente sarà come prima: in questo disaffezione, stanchezza, indisponibilità a pompare altri soldi sono di per sé buone ragioni per guidare il mutamento. Anche per l’editoria, insomma, è arrivato il momento in cui le azioni non si pesano ma si contano.

L’asse della svolta viaggia tra Milano e Torino, con un' importante appendice romana. Ma andiamo con ordine.

Gianfelice Rocca intervistato Gianfelice Rocca intervistato

 

Ad aprire le danze sarà Rcs, fresca di nuovi vertici e di un piano industriale che, dopo i primi apprezzamenti, pare convincere sempre meno il mercato. E comunque non c’è piano industriale che possa risultare credibile se non si riduce drasticamente e in fretta l’enorme mole del debito (400 milioni) che grava sul gruppo. E qui le banche saranno chiamate al sacrificio, nel senso che un hair cut sembra una soluzione inevitabile.

 

ROCCA E QUEL FASCINO PER LA CARTA STAMPATA.

 

Ma la società deve affrontare anche un altro problema: la disaffezione del suo azionista di riferimento, la Fiat, che da settimane non perde occasione per far trapelare la sua volontà di uscire. Complice una capitalizzazione ai minimi, l’addio dei torinesi può fornire il destro per rimescolare, o meglio semplificare, un azionariato folto e bizantino, facendo finalmente emergere una figura forte che incarni con pienezza il ruolo di editore.

Gianfelice Rocca e Andrea Guerra Gianfelice Rocca e Andrea Guerra

 

Il protagonista dell’operazione ha un volto, quello del 67enne Gianfelice Rocca. L’attuale presidente di Assolombarda non nasconde in proposito la sua ambizione, e sta cercando qualcuno che lo affianchi nell’impresa.

Su di lui la carta stampata deve avere un certo fascino, se è vero che dalla sua sponsorizzazione del bolognese Alberto Vacchi nella corsa alla presidenza di Confindustria ha chiesto come contropartita la presidenza del Sole 24 Ore.

 

Lo scenario di un doppia fusione: Corriere-Sole e Repubblica-Stampa

roberto napoletanoroberto napoletano

 

A questo punto la domanda è lecita: ma cosa c’entrano i destini del Corriere della sera con quelli del quotidiano economico ?

C’entrano eccome, perché per Rocca l’approdo finale sarebbe quello di unirne i destini sotto lo stesso tetto.

 

Insomma, si sta facendo strada l’idea di accorpare i due giornali complice il fatto che anche Confindustria dovrà rinunciare, almeno in parte, al suo ruolo di editore.

Abituata per anni ad avere nel Sole la sua cash cow, costretta dalla lunga sequela di perdite (ma nel 2015 dopo un grosso lavoro di ristrutturazione l’ebitda sarà positivo) per rilanciare l'impresa dovrà indebitarsi o mettere mano al portafoglio. Cosa impensabile per un’organizzazione già nel mirino di molti suoi affiliati per la sua pletoricità. 

luciano fontanaluciano fontana

Ecco dunque che il matrimonio con Rcs si prospetta come un’ottima occasione per fare un passo indietro, senza che ciò abbia il fastidioso sentore della ritirata.

 

DE BENEDETTI PENSA A NUOVI SOCI.

 

Ma torniamo a Torino, e alla Fiat, suo malgrado il perno del cambiamento.

Molti hanno visto nel passaggio di Mario Calabresi dalla Stampa a Repubblica i prodromi di un intesa con Carlo De Benedetti che va oltre il semplice cambio di direzione. L’Ingegnere, ancorché felicemente ottuagenario, sa bene di dover dare un futuro al gruppo Espresso che veda la sua famiglia non più come unica proprietaria. Oltretutto, i suoi figli, specie Rodolfo, i cui interessi lo portano tra l'altro a gravitare sempre più in Svizzera, non hanno mai mostrato un particolare attaccamento agli asset editoriali, delegandone volentieri e con totale fiducia la gestione a Monica Mondardini.

eugenio scalfari carlo de benedetti emanuelle de villepin il marito rodolfo de benedetti e la figlia neigeeugenio scalfari carlo de benedetti emanuelle de villepin il marito rodolfo de benedetti e la figlia neige

 

La signora, forte della sua reputazione di manager vincente, ha preso in mano anche le redini della Cir, ovvero la holding industriale dei De Benedetti. Proprio in questi giorni il suo nome gira tra quelli dei candidati alla successione di Mario Greco alla guida delle Generali. Del resto, è da lì, esattamente dalla filiale spagnola della compagnia, che Mondardini proviene.

 

IL GIORNALE TORINESE COME GIOELLO DEL GRUPPO ESPRESSO.

 

Come per Corriere-Sole, anche sulla direttrice Torino-Roma corrono ipotesi di fusione.

FRANCO RODOLFO E CARLO DE BENEDETTI FRANCO RODOLFO E CARLO DE BENEDETTI

Il progetto prevederebbe un conferimento della Stampa da parte degli Agnelli-Elkann e la formazione di un unico gruppo dove il quotidiano torinese figurerebbe come la propaggine del Nord, ovvero il più prestigioso gioiello della catena di giornali locali che Espresso-Repubblica controlla attraverso Finegil.

 

Un’integrazione complementare, alla cui giustificazione non serve, se non ad aggiungere un tocco di aneddotica, ricordare il legame tra Gianni Agnelli e suo cognato Carlo Caracciolo, che darebbe storicità e blasone alle nozze (anche se, a onor di storia, quando il Principe bussò alla porta dell’Avvocato per avere soldi per L’Espresso, questi non si mostrò per nulla generoso).

MAURIZIO MOLINARI E MARIO CALABRESIMAURIZIO MOLINARI E MARIO CALABRESI

 

Queste le ipotesi sul tappeto, oggetto di incontri, abboccamenti, passi indietro e indomite ripartenze.

Naturalmente, sullo sfondo ci sono anche altri giochi, in primis quello per la nomina del nuovo presidente di Confindustria. E, ancora di più, la declinazione sui media del renzismo, che dietro il conclamato distacco mostra sempre di più la sua volontà di invadenza.

È difficile, insomma, pensare che la profonda ristrutturazione del sistema non veda, oltre a vecchi e nuovi editori, Palazzo Chigi nella cabina di regia.

 

mario calabresi eugenio scalfarimario calabresi eugenio scalfari

Twitter @paolomadron 

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni economia recessione

DAGOREPORT – ASPETTANDO L'OPPOSIZIONE DE' NOANTRI (CIAO CORE!), VUOI VEDERE CHE LA PRIMA BOTTA DURISSIMA AL GOVERNO MELONI ARRIVERA' DOMANI, QUANDO L'ECONOMIA ITALIANA SARÀ FATTA A PEZZI DAI DAZI DI TRUMP? - QUALCUNO HA NOTIZIE DEL FAMOSO VIAGGIO DELLA DUCETTA A WASHINGTON PER FAR CAMBIARE IDEA AL TRUMPONE? SAPETE DOVE E' FINITA LA “MERAVIGLIOSA GIORGIA” (COPY TRUMP), "PONTE" TRA USA E UE? SI E' DOVUTA ACCONTENTARE DI ANDARE DA CALENDA! E GLI ELETTORI INIZIANO AD ACCORGERSI DEL BLUFF DA “CAMALEONTE” DELLA PREMIER: FRATELLI D’ITALIA È SCESO AL 26,6%, E IL GRADIMENTO PER LA STATISTA FROM GARBATELLA È CROLLATO AI MINIMI DAL 2022 – IL PNRR A RISCHIO E LA PREOCCUPAZIONE DEL MONDO ECONOMICO-FINANZIARIO ITALIANO...

ing banca popolare di sondrio carlo cimbri steven van rijswijk andrea orcel - carlo messina

DAGOREPORT: OPA SU OPA, ARRIVEREMO A ROMA! - AVVISO AI NAVIGATI! LE ACQUISIZIONI CHE STANNO INVESTENDO IL MERCATO FINANZIARIO HANNO UN NUOVO PLAYER IN CAMPO: IL COLOSSO OLANDESE ING GROUP È A CACCIA DI BANCHE PER CRESCERE IN GERMANIA, ITALIA E SPAGNA - ED ECCO CHE SULLE SCRIVANIE DEI GRANDI STUDI LEGALI COMINCIANO A FARSI LARGO I DOSSIER SULLE EVENTUALI ‘’PREDE’’. E NEL MIRINO OLANDESE SAREBBE FINITA LA POP DI SONDRIO. SÌ, LA BANCA CHE È OGGETTO DEL DESIDERIO DI BPER DI UNIPOL, CHE HA LANCIATO UN MESE FA UN’OPS DA 4 MILIARDI SULL’ISTITUTO VALTELLINESE - GLI OLANDESI, STORICAMENTE NOTI PER LA LORO AGGRESSIVITÀ COMMERCIALE, APPROFITTERANNO DEI POTERI ECONOMICI DE’ NOANTRI, L’UNO CONTRO L’ALTRO ARMATI? DIFATTI, IL 24 APRILE, CON IL RINNOVO DEI VERTICI DI GENERALI, LA BATTAGLIA SI TRASFORMERÀ IN GUERRA TOTALE CON L’OPA SU MEDIOBANCA DI MPS-MILLERI-CALTAGIRONE, COL SUPPORTO ATTIVO DEL GOVERNO - ALTRA INCOGNITA: COME REAGIRÀ, UNA VOLTA CONFERMATO CARLO MESSINA AL VERTICE DI BANCA INTESA, VEDENDO IL SUO ISTITUTO SORPASSATO NELLA CAPITALIZZAZIONE DAI PIANI DI CONQUISTA DI UNICREDIT GUIDATA DAL DIABOLICO ANDREA ORCEL? LA ‘’BANCA DI SISTEMA’’ IDEATA DA BAZOLI CORRERÀ IL RISCHIO DI METTERSI CONTRO I PIANI DI CALTA-MILLERI CHE STANNO TANTO A CUORE A PALAZZO CHIGI? AH, SAPERLO…

andrea orcel giuseppe castagna anima

DAGOREPORT LA CASTAGNA BOLLENTE! LA BOCCIATURA DELL’EBA E DI BCE DELLO “SCONTO DANESE” PER L’ACQUISIZIONE DI ANIMA NON HA SCALFITO LE INTENZIONI DEL NUMERO UNO DI BANCO BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, CHE HA DECISO DI "TIRARE DRITTO", MA COME? PAGANDO UN MILIARDO IN PIÙ PER L'OPERAZIONE E DANDO RAGIONE A ORCEL, CHE SI FREGA LE MANI. COSÌ UNICREDIT FA UN PASSO AVANTI CON LA SUA OPS SU BPM, CHE POTREBBE OTTENERE UN BELLO SCONTO – IL BOTTA E RISPOSTA TRA CASTAGNA E ORCEL: “ANIMA TASSELLO FONDAMENTALE DEL PIANO DEL GRUPPO, ANCHE SENZA SCONTO”; “LA BCE DICE CHE IL NOSTRO PREZZO È GIUSTO...”

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE GOLDEN POWER SULL’OPA SU BPM ARRIVERÀ IL 30 APRILE. COME DIRE: CARO ORCEL, VEDIAMO COME TI COMPORTERAI IL 24 APRILE ALL’ASSEMBLEA PER IL RINNOVO DI GENERALI - E DOPO IL NO DELLA BCE UN’ALTRA SBERLA È ARRIVATA AL DUO FILO-GOVERNATIVO CASTAGNA-CALTAGIRONE: ANCHE L’EBA HA RESPINTO LO “SCONTO DANESE” RICHIESTO DA BPM PER L’OPA SU ANIMA SGR, DESTINATO AD APPESANTIRE DI UN MILIARDO LA CASSA DI CASTAGNA CON LA CONSEGUENZA CHE L’OPA DI UNICREDIT SU BPM VERRÀ CESTINATA O RIBASSATA - ACQUE AGITATE, TANTO PER CAMBIARE, ANCHE TRA GLI 7 EREDI DEL COMPIANTO DEL VECCHIO…

gesmundo meloni lollobrigida prandini

DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN SOSTENITORE COL SUO BACINO DI VOTI DELLA PRESA DI PALAZZO CHIGI) - LA PIU' GRANDE ORGANIZZAZIONE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI (1,6 MILIONI DI ASSOCIATI), GUIDATA DAL TANDEM PRANDINI-GESMUNDO, SE È TERRORIZZATA PER GLI EFFETTI DEVASTANTI DEI DAZI USA SULLE AZIENDE TRICOLORI, E' PIU' CHE IRRITATA PER L'AMBIVALENZA DI MELONI PER LE MATTANE TRUMPIANE - PRANDINI SU "LA STAMPA" SPARA UN PIZZINO ALLA DUCETTA: “IPOTIZZARE TRATTATIVE BILATERALI È UN GRAVE ERRORE” - A SOSTENERLO, ARRIVA IL MINISTRO AGRICOLO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, UN REIETTO DOPO LA FINE CON ARIANNA: “I DAZI METTONO A RISCHIO L'ALLEANZA CON GLI USA. PUÒ TRATTARE SOLO L'EUROPA” – A BASTONARE COLDIRETTI, PER UN “CONFLITTO D’INTERESSI”, CI HA PENSATO “IL FOGLIO”. UNA STILETTATA CHE ARRIVA ALL'INDOMANI DI RUMORS DI RISERVATI INCONTRI MILANESI DI COLDIRETTI CON RAPPRESENTANTI APICALI DI FORZA ITALIA... - VIDEO

autostrade matteo salvini giorgia meloni giancarlo giorgetti roberto tomasi antonino turicchi

TOMASI SÌ, TOMASI NO – L’AD DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA) ATTENDE COME UN’ANIMA IN PENA IL PROSSIMO 17 APRILE, QUANDO DECADRÀ TUTTO IL CDA. SE SALVINI LO VUOL FAR FUORI, PERCHÉ REO DI NON AVER PORTARE AVANTI NUOVE OPERE, I SOCI DI ASPI (BLACKSTONE, MACQUARIE E CDP) SONO DIVISI - DA PARTE SUA, GIORGIA MELONI, DAVANTI ALLA FAME DI POTERE DEL SUO VICE PREMIER, PUNTA I PIEDINI, DISPETTOSA: NON INTENDE ACCETTARE L’EVENTUALE NOME PROPOSTO DAL LEADER LEGHISTA. DAJE E RIDAJE, DAL CAPPELLO A CILINDRO DI GIORGETTI SAREBBE SPUNTATO FUORI UN NOME, A LUI CARO, QUELLO DI ANTONINO TURICCHI….