aurelio picca - santa maria goretti

CRONACA DI UN MARTIRIO - NEL SUO ULTIMO LIBRO “CAPELLI DI STOPPIA”, AURELIO PICCA IMMAGINA CIÒ CHE ACCADDE NEL GIORNO DELL’OMICIDIO DI MARIA GORETTI - RABBIA, SESSO E MORTE: ECCO COME UNA RAGAZZINA DIVENNE SANTA

Da “il Giornale”

 

Pubblichiamo qui in estratto del nuovo libro di Aurelio Picca “Capelli di stoppia. Mia sorella Maria Goretti” - Edizioni San Paolo

 

Santa Maria GorettiSanta Maria Goretti

Marietta non è tra chi batte il favino, chi lo scarica dalla barozza o biroccio. Ora Alessandro sta tornando a montare a cassetta dopo un breve riposo. Ma chiede ad Assunta se può rammendargli una camicia.

 

Marietta non è nell'aia. Riordina la casa e custodisce le cose. Bada pure alla piccola Teresa, l'ultima dei Goretti, sistemandola su una coperta fuori al pianerottolo. Il bianco dei buoi pare ricopra, come un sudario, non solo le paludi, Conca, le Ferriere: il bianco satura il mondo, lo azzittisce. Pare che questo silenzio blocchi ogni movimento. Tutti i protagonisti sembrano anestetizzati o imbalsamati o in posa come spaventapasseri su un teatro fittizio. Invece tutto avviene rapido e lentissimo insieme.

 

Alessandro ha portato la camicia da rammendare a Marietta dopo averlo chiesto a sua madre, oppure, prima risalirà in barozza e dopo che Assunta ha pregato la figlia di rammendarla lei, scenderà dal mezzo e si avvierà per le scale? No. Accade che dopo la sosta pomeridiana, tutti si avviano di nuovo al lavoro.

SANTA MARIA GORETTISANTA MARIA GORETTI

 

Ecco, ora, in questo preciso momento, Alessandro chiede che gli venga rammendato l'indumento, proprio ora che Assunta dice a sua figlia: Marietta, senti cosa vuole Alessandro. Allora Maria dolcissima si mette a rammendare la camicia di Lisà, mentre il resto degli attori torna al lavoro della battitura.

 

Anche Lisà riprende in mano le redini dei buoi, quando il vecchio Serenelli, stremato, si siede all' ombra del muro della cascina. L' ombra sale da qui. È qui, sull' ingresso, che il sole è nato. E adesso che sono le 15.30, ha fatto il primo balzo a occidente, oltre le ciminiere, oltre Nettuno.

 

SANTA MARIA GORETTISANTA MARIA GORETTI

*** Con il grilletto facile del destino, Alessandro Serenelli farfuglia una scusa e salta dalla barozza. Vede il padre addossato al muro. Prende a montare i diciotto o venti gradini (non sapremo mai se li sale lento o veloce). La sua voglia e rabbia le maschera come ci si maschera a Carnevale, con l' astuzia di coloro che sono destinati a gesti infami. Scavalca Marietta e Teresa. Fa il finto tonto. Si avvia nel magazzino a recuperare il punteruolo e lo prepara su un coperchio o cassone o sul piano della cucina: pronto all' occorrenza.

Lisà ha sete di quella ragazzina.

 

Vuole a tutti i costi entrarle dentro con il corpo. Marietta gli ha urlato con voce strozzata diverse volte: No! Lui non l'ha udita. È padrone del suo egoismo. Si è trasformato in una manina di Satana già nel giorno della Prima Comunione di colei che avrebbe dovuto essere una sorellina da proteggere. Ora l' afferra con forza per un braccio.

SANTA MARIA GORETTI    SANTA MARIA GORETTI

 

Forse la presa slitta. Allora le stringe i capelli lunghi, del colore della stoppia, con l' attaccatura bassa, ma forti, vitali. Perché i capelli di Marietta sono la porzione esterna, rivolta al cielo, della sua onestà. La mia sorellina cerca di resistere. Strattona. Le fanno male cute e muscolatura del braccio, ma non grida, non vuole dare un dispiacere alla mamma Assunta e agli altri che le vogliono bene. Alessandro non molla la preda. Maria è trascinata come un sacco mugolante in cucina. Lisà dà un calcio alla porta che si chiude.

 

Via Satana! Via Alessandro! Invece restano entrambi. Nessuno lo racconta ma Lisà monta a cavalcioni di Marietta e tenta di alzarle le vesti. La tocca, la tocca. Le dice che vuole fare quella cosa. Siamo seri, diciamo la verità: è eccitato e tenta di sfilarle le mutande (di cotone spesso o lunghe sulla coscia).

 

Però Marietta si rivolta e si difende con le gambe allenate a camminare per chilometri, con le braccia avvezze al lavoro. Non avverte la pressione per quanto è dentro il rifiuto: No, no! Dio non vuole! Se fai questo vai all' inferno! Allora ad Alessandro le «brutali voglie», come lui stesso dirà, caddero.

 

SANTA MARIA GORETTI  SANTA MARIA GORETTI

E comunque il diavolo non lo abbandonò. Fu lucido e tempestoso (chissà se l' Adriatico di Ancona in tempesta, di quando ragazzetto aveva fatto il mozzo magari sfiancato dagli sberleffi dei marinai adulti, lo riacciuffò nei suoi gorghi?). Prese il punteruolo, rimontò a cavalcioni di Marietta incominciando a colpirla come se la mia sorellina fosse un sacco di patate, una tavola di compensato, una balla di fieno.

 

Colpiva, per assurdo, con il punteruolo che era appartenuto al padre Luigi. Menò duro. E lei sotto a scongiurare che sarebbe stato peccato e a beccarsi i buchi. Tanti. Alessandro Serenelli confesserà: Cominciai a colpirla sulla pancia, come si pesta il granturco.

AURELIO PICCA AURELIO PICCA

Mentre terminava il lavoro delle trafitture, Lisà vide le vesti che si macchiavano di sangue. Sempre più copioso.

 

Marietta ancora si dimenava quando Lisà stava finendo. Pareva fosse scivolata su una pozza di sangue. Allora Alessandro fu certo di averla colpita «mortalmente». A suo modo aveva goduto. Ecco perché gettò l' arma dentro il cassone e corse nella sua stanza buttandosi sul letto.

 

*** Di sotto, sull'aia, lavorano il favino. Assunta guida il carro, i Cimarelli battono le piante, i fratelli Goretti aiutano e i piccoli si rincorrono. La raccolta è sempre una vendemmia: ha sigillata in petto il vociare della gioia e la tragedia. Il bianco dei buoi ancora è steso su quella scena, come una enorme pelle di tamburo. È irrorata, è grassa di vita. Ma il destino, nessuno se ne accorge, ci batte contro.

 

Ecco che sul pianerottolo della cascina, in cima alle scale, Teresa è come se si risvegliasse da un incubo. Incomincia a piangere, mentre Marietta, strisciando sul pavimento alla maniera di una schiava indiana massacrata dai fuorilegge, riesce a sporgere la testa dalla porta: Venite su che Alessandro mi ha ammazzata.

AURELIO PICCAAURELIO PICCA

 

È quell' ubriacone del vecchio Serenelli padre che si accorge per primo del richiamo. Poi provvede il pianto sconsolato di Teresa a zittire il tamburo che batte sulla pelle dei buoi trasformata in luce. Anzi, il pianto della bimba ha squarciato più del punteruolo il bianco dei buoi esteso all' universo intero.

 

Per un attimo ho creduto che fosse stato questo arnese a dilaniarlo, a bruciarlo come una busta di plastica. Il punteruolo di forma quadrilatera-rettangolare che termina gradatamente in una punta acutissima. Di 23,5 centimetri escluso il manico, usato come fallo pagano per cercare un amore impossibile; che tuttavia non coglie nessun amore né verginità, perché Marietta è intatta.

 

Il pianto di Teresa è l' annuncio della tragedia. È l' urlo che dichiara la nascita di una santa. Prima ancora che Marietta muoia. Prima ancora che la Chiesa la faccia davvero Santa. È il pianto sconsolato della sorellina di Maria che, anzitempo, accende i cuori degli uomini perbene e non li farà mai più spegnere.

 

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche

DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA ALLA DIREZIONE DI FRATELLI D’ITALIA PERCHÉ VUOLE AVERE L’AURA DEL CAPO DEL GOVERNO DALLO STANDING INTERNAZIONALE CHE INCONTRA TRUMP, PARLA CON MUSK E CENA CON BIN SALMAN, E NON VA A IMMISCHIARSI CON LA POLITICA DOMESTICA DEL PARTITO - MA SE LA “PITONESSA” AZZOPPATA NON SI DIMETTERÀ NEI PROSSIMI GIORNI RISCHIA DI ESSERE DAVVERO CACCIATA DALLA DUCETTA. E BASTA POCO: CHE LA PREMIER ESPRIMA A VOCE ALTA CHE LA FIDUCIA NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL TURISMO È VENUTA A MANCARE - IL RUOLO DEL "GARANTE" LA RUSSA…

barbara marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

L’AMBIZIOSA E INCONTROLLABILE BARBARA BERLUSCONI HA FATTO INCAZZARE MARINA E PIER SILVIO CON LA DICHIARAZIONE AL TG1 CONTRO I MAGISTRATI E A FAVORE DI GIORGIA MELONI, PARLANDO DI “GIUSTIZIA A OROLOGERIA” DOPO L’AVVISO DI GARANZIA ALLA PREMIER PER IL CASO ALMASRI - PRIMA DI QUESTA DICHIARAZIONE, LA 40ENNE INEBRIATA DAL MELONISMO SENZA LIMITISMO NE AVEVA RILASCIATA UN’ALTRA, SEMPRE AL TG1, SULLA LEGGE PER LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE TRA GIUDICI E PM (“È SOLO UN PRIMO PASSO”) - E NELL’IMMAGINARIO DI MARINA E PIER SILVIO HA FATTO CAPOLINO UNA CERTA PREOCCUPAZIONE SU UNA SUA POSSIBILE DISCESA IN POLITICA. E A MILANO SI MORMORA CHE, PER SCONGIURARE IL "PERICOLO" DELLA MELONIANA BARBARA (“POTREBBE ESSERE UN’OTTIMA CANDIDATA SINDACA PER IL CENTRODESTRA NELLA MILANO’’, SCRIVE IL “CORRIERE”), PIER SILVIO POTREBBE ANCHE MOLLARE MEDIASET E GUIDARE FORZA ITALIA (PARTITO CHE VIVE CON LE FIDEJUSSIONI FIRMATE DA BABBO SILVIO...) - VIDEO

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E TUTTO SAREBBE FINITO LÌ. INVECE LA MAL-DESTRA HA PRESO IL SOPRAVVENTO BUTTANDOLA IN CACIARA E METTENDO NEL MIRINO IL PROCURATORE LO VOI, MOLTO LONTANO DALLA SINISTRA DELLE “TOGHE ROSSE” - QUELLO CHE COLPISCE DEL PASTICCIACCIO LIBICO È CHE SIA STATO CUCINATO CON I PIEDI, MALGRADO LA PRESENZA A FIANCO DI GIORGIA MELONI DI UN TRUST DI CERVELLONI COMPOSTO DA UN EX MAGISTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA (CARLO NORDIO), UN PREFETTO A CAPO DEGLI INTERNI (MATTEO PIANTEDOSI) E DI UN ALTRO EX GIUDICE ALFREDO MANTOVANO, SOTTOSEGRETARIO DI STATO - NELL’INCONTRO AL COLLE, LA DUCETTA HA ILLUSTRATO A MATTARELLA (CHE RICOPRE ANCHE LA CARICA DI PRESIDENTE DEL CSM), COSA AVREBBE TUONATO VIA SOCIAL CONTRO LE “TOGHE ROSSE”? OVVIAMENTE NO… - I VOLI DI STATO PER IL TRASPORTO DI AUTORITÀ, LE MISSIONI E GLI INTERVENTI A FAVORE DI PERSONE COINVOLTE IN “SITUAZIONI DI RISCHIO” (DA CECILIA STRADA AD ALMASRI), VENGONO EFFETTUATI DAI FALCOM 900 DELLA CAI, LA COMPAGNIA AERONAUTICA DI PROPRIETÀ DEI SERVIZI SEGRETI, CHE FA BASE A CIAMPINO

romano prodi dario franceschini giuseppe conte elly schlein

DAGOREPORT - COME ANDRÀ A FINIRE LO PSICODRAMMA MASOCHISTICO DEL CENTRO-SINISTRA IN VISTA DELLE REGIONALI 2025 E DELLE POLITICHE DEL 2027? A PARTE FRANCESCHINI, L’HANNO CAPITO TUTTI CHE MARCIANDO DIVISI, PER I PARTITI DELL’OPPOSIZIONE LA SCONFITTA È SICURA - CHIUSA NEL BUNKER DEL NAZARENO CON UNA MANCIATA DI FEDELISSIMI, ELLY SCHLEIN HA GIÀ UN ACCORDO SOTTOBANCO COL M5S DI CONTE PER MARCIARE UNITI ALLE PROSSIME REGIONALI IN TOSCANA, CAMPANIA E PUGLIA E VENETO. UNA VOLTA UNITE LE FORZE, LE PRIME TRE, ACCORDO IN FIERI COL REGNO DI NAPOLI DI DE LUCA, IL SUCCESSO PER L’OPPOSIZIONE È SICURO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027 VINCERÀ L’IDEA DI UN ‘’PARTITO-PLURALE’’ CON ELLY CHE SI ACCORDERÀ CON IL PADRE NOBILE E SAGGIO DELL’ULIVO, ROMANO PRODI, SULLE PRIORITÀ DEL PROGRAMMA (NON SOLO DIRITTI CIVILI E BANDIERE ARCOBALENO), E FARÀ SPAZIO ALL'ANIMA CATTO-DEM DI BONACCINI, GENTILONI, GUERINI, RUFFINI...

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...