adele haenel roman polanski cesars

VI RICORDATE DI ADELE HAENEL, L’ATTRICE CHE AI CESAR DEL 2020 SI ALZÒ IN PIEDI E URLÒ: “VIVA LA PEDOFILIA”, MENTRE PREMIAVANO ROMAN POLANSKI? ADESSO, IN MANCANZA DI VISIBILITÀ, DOPO ESSERE DIVENTATA UNA PASIONARIA CHE DISCETTA DI ECOLOGISMO E PENSIONI, ANNUNCIA IL SUO ADDIO AL CINEMA, PER PROTESTARE CONTRO “LA COMPLICITÀ NEI CONFRONTI DEGLI AGGRESSORI SESSUALI”. IL MONDO DEL CINEMA FRANCESE HA REAGITO CON IMBARAZZO E PERPLESSITÀ. E ANCHE UN PO’ DI INDIFFERENZA: NON SONO MOLTI QUELLI CHE SENTIRANNO LA SUA MANCANZA…

Estratto da www.corriere.it

 

adele haenel 5

L’avevamo lasciata alla cerimonia dei César, gli Oscar del cinema francese, nel 2020, quando si alzò in piedi gridando con indignazione e sarcasmo «Viva la pedofilia» al momento del premio a Roman Polanski, abbandonando la sala in diretta tv. Quel gesto […] rappresentò forse l’apice del movimento MeToo in Francia, il suo momento più clamoroso e mediatico, e il giorno dopo su Libération la scrittrice Virginie Despentes pubblicò in sua gloria un testo che è rimasto come una sorta di manifesto neo-femminista.

 

adele haenel 1

Adesso Adèle Haenel prende di nuovo la parola per dare un polemico addio al cinema e protestare contro «la complicità generalizzata del mestiere nei confronti degli aggressori sessuali e, più in generale, la maniera con la quale questo ambiente collabora con l’ordine mortifero ecocida razzista del mondo attuale».

 

Niente di meno. La presa di pozione di Haenel arriva su sollecitazione della rivista culturale Télérama, che le ha chiesto se la sua assenza dagli schermi da tre anni a questa parte dipendesse da una sua scelta o da un ostracismo dell’ambiente del cinema.

 

adele haenel 8

La 34enne attrice, già prix César nel 2015 per «I combattenti», ha risposto con una lettera che sta facendo molto discutere. Haenel denuncia un cinema che le sembra troppo «leggero» di fronte ai mali della contemporaneità: «la biodiversità che crolla, la militarizzazione dell’Europa che sfugge a ogni controllo e la fame e la miseria che si diffondono».

 

[…] Haenel in questi anni è diventata una specie di eroina, la portabandiera anche involontaria del movimento MeToo e soprattutto di una contestazione radicale e globale della società. L’attrice ha preso la parola durante le manifestazioni contro la riforma delle pensioni attaccando con veemenza Emmanuel Macron ma anche borghesia, patriarcato e capitalismo. […]

 

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Il mondo del cinema […] reagisce con imbarazzo e perplessità. Molti protagonisti sentiti da Le Monde preferiscono mantenere l’anonimato ma parlano del lato «ayatollah» e «autodistruttivo» dell’attrice. Altri, come la regista Aurélia Georges, lodano «il coraggio e la forza» del testo pubblicato su Télérama. Poi, all’estremo opposto, c’è l’attrice e regista Maiween, che sta promuovendo il suo film «Jeanne du Barry»: nella parte di Luigi XV il redivivo Johnny Depp, qualche mese dopo la vittoria in tribunale contro Amber Heard che lo accusava di violenze coniugali.

 

adele haenel in l'apollonide souvenirs de la maison close 1

Ospite in tv, Maiween ha trovato la lettera di Haenel «triste, troppo radicale». La regista ha poi ammesso ridendo di avere aggredito in un ristorante il giornalista Edwy Plenel, autore di un’inchiesta sulle presunte violenze sessuali di Luc Besson. Il cinema francese è sotto accusa, ma ha già trovato la sua anti-Haenel.

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