IL CINEMA DEI GIUSTI - AGLI OSCAR E’ ANDATO TUTTO COME DOVEVA ANDARE. “HUGO” E “THE ARTIST”, HANNO FATTO MAN BASSA DI NOMINATIONS, UNDICI IL PRIMO E DIECI IL SECONDO - PER GLI ITALIANI LA SOLITA CANDIDATURA DI DANTE FERRETTI PER LA MIGLIORE SCENOGRAFIA, E UNA ASSOLUTA NEW ENTRY: ENRICO CASAROSA FINITO NELLA ROSA DEI FINALISTI DEL MIGLIOR CORTOMETRAGGIO ANIMATO - LA SUA CANDIDATURA DIMOSTRA ANCHE CHE ANCHE NEL CINEMA I NOSTRI MIGLIORI TALENTI SONO GIA’ SCAPPATI. I SOLITI IDIOTI, INSOMMA, SONO QUELLI CHE RIMANGONO A PIANGERE UN CINEMA CHE DA TEMPO NON C’E’ PIU’…

Marco Giusti per Dagospia

Mentre da noi stiamo ancora cercando di capire perche' la nave del capitano Schettino e' finita capovolta davanti al Giglio (ah! Se Vespa avesse almeno visto "Film Socialisme" di Jean-Luc Godard tutto girato sulla Costa Concordia...) e stiamo ancora piangendo per l'esclusione dalla corsa agli Oscar dei nostri campioni Sorrentino e Crialese, arrivano le Nominations agli Oscar. Quelle vere.

Nove titoli (magari sono un po' troppi) si divideranno il premio per il Miglior Film. In ordine: "The Artist", il divertente film francese di Michel Hazanavicius muto e in bianco e nero, "The Descendants" di Alexander Payne, che sta girando per Cinecitta' in questo momento per il lancio italiano del film, "Extremely Loud & Incredibly Close" di Stephen Daldry, "The Help" di Tate Taylor, una specie di "Donne" di Cukor ambientato nel profondo sud nei primi anni '60 uscito da noi con scarso successo qualche giorno fa, "Hugo" di Martin Scorsese, che in Italia uscira' la settimana prossima, il gia' celebratissimo "Midnight in Paris" di Woody Allen (Tarantino lo mette come suo film dell'anno), il trombonissimo "The Tree of Life" di Terence Malick, gia' premiato a Cannes, e "War Horse" di Stephen Spielberg (lo vedremo tra un mese).

Nella rosa dei Miglior Attori: il messicano Demian Bichir, protagonista di "A Better Life" di Chris Weitz, George Clooney per "The Descendants", dove gira per tutto il tempo per le Hawaii in calzoni corti e col grugno perche' la moglie lo ha tradito con un immobiliarista (brutti tempi...), lo scatenato Jean Dujardin per "The Artist", gia' premiato a Cannes, il grandissimo Gary Oldman, protagonista di "La talpa" e Brad Pitt per il melo di baseball "Moneyball", in uscita questo fine settimana, ma da noi i film di baseball non li vede nessuno.

Nella rosa delle Migliori Attrici abbiamo: Glenn Close che fa l'uomo in "Albert Nobbs", Viola Davis che fa la cameriera nera in "The Help", Rooney Mara tutta tatuata e con il pelo di fuori in "Millenium", Meryl Streep che fa la Tatcher cattivissima in "The Iron lady", in uscita tra pochi giorni e Michelle Williams che fa Marilyn Monroe in "My Week With Marilyn".

Tra gli attori non protagonisti segnaliamo tra i maschi Kenneth Branagh ("My Week With Marilyn"), Jonah Hill ("Moneyball"), il grandissimo Nick Nolte (il padre ubriacone di "Warrior"), e i vecchietti arzilli Christhopher Plummer ("Beginners") e Max von Sydow ("Extremely Loud & Incredibly Close"). Tra le ragazze Berenice Bejo (la ragazza di "The Artist", anche moglie del regista), la nuova stella Jessica Chastain ("The Help"), Melissa McCarthy ("Bridesmaids"), Janet McTeer ("Albert Nobbs) e Octavia Spence ("The Help").

Si contendono il premio di miglior regista i favoriti Martin Scorsese (Hugo), Woody Allen ("Midnight in Paris"), il francese Michel Hazanavicius ("The Artist"), Alexander Payne ("The Descendants") e Terrence Malick ("The Tree of Life"). Per il miglior lungometraggio animato se la battono "Il gatto con gli stivali", "Kung Fu Panda 2", l'eccezionale "Rango", il francese "Un gatto a Parigi" e lo spagnolo "Chico e Rita". Alla fine e' andato tutto come doveva andare. "Hugo" e "The Artist", hanno fatto man bassa di nominations, undici il primo e dieci il secondo.

Vincesse l'Oscar del miglior film "The Artist", spintissimo da Harvey Weinstein, sarebbe un vero caso per Hollywood. Non solo e' un film francese, ma e' muto, e l'ultimo film muto premiato agli Oscar risale al 1929 ("Wings" di William Wellman, bei tempi). "Moneyball" con sei nomination e ""the Descendants" non sono messi male e lanciano le sole star maschili americane, Pitt e Clooney, finite nella rosa finale.

Per gli italiani e' vero che e' la solita sconfitta che fara' piangere i Curzio Maltese, ma ci sono ben due note positive. La solita candidatura di Dante Ferretti e signora per la migliore scenografia del capolavoro di Scorsese, "Hugo", e una assoluta new entry, quella del giovane genovese Enrico Casarosa che ha diretto per la Pixar "La luna", finito nella rosa dei finalisti del miglior cortometraggio animato.

Era dai tempi di Gianini e Luzzati che non accadeva un miracolo simile. Casarosa, da una decina d'anni in America, ha iniziato disegnando storyboard per grandi cartoon come "Era glaciale", "Ratatouille", "Up", "Cars", prima di esordire nella regia. La sua candidatura dimostra anche che anche nel cinema i nostri migliori talenti sono gia' scappati. I soliti idioti, insomma, sono quelli che rimangono a piangere un cinema che da tempo non c'e' piu'. Appuntamento al 26 febbraio.

 

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