AHI! TECH - DATAGATE? MAIS OUI! "LE MONDE": I SERVIZI SEGRETI DI PARIGI SPIANO I CITTADINI FRANCESI

A cura di Andrea Andrei per Dagospia
(Twitter: @andreaandrei_ )

1 - DATAGATE ALLA FRANCESE: SECONDO "LE MONDE" ANCHE I CITTADINI D'OLTRALPE VENGONO SPIATI DA ANNI

Da "Reuters.com"
http://reut.rs/168u3FD

Come si dice "datagate" in francese? Conoscendo la gelosia quasi maniacale che i transalpini hanno per la propria lingua e la conseguente diffidenza per i termini stranieri, c'è da immaginare che si ingegneranno per trovare al più presto una parola equivalente.

Perché stando a quanto scrive "Le Monde", la Direction générale de la sécurité extérieure (DGSE) spierebbe i francesi proprio come la NSA farebbe con gli americani. L'agenzia controllerebbe infatti "tutte le comunicazioni: mail, messaggi, telefonate, accessi a Facebook e Twitter, che vengono conservati per anni".

Al centro dell'attività di spionaggio non ci sarebbero i contenuti delle singole comunicazioni, ma attraverso quei dati la DGSE avrebbe creato una mappa delle interazioni e dei contatti fra le persone.

Lo scandalo dello spionaggio si allarga. Se si dovesse provare che il Grande fratello parla anche francese non è da escludere che da qui a poco tempo anche tanti altri Paesi (Italia compresa?) saranno costretti a svelare qualche scheletro nell'armadio. O forse sarebbe meglio dire qualche microfono.

E se è vero che vale sempre, non solo per noi italiani, il vecchia proverbio del "mal comune mezzo gaudio", è possibile pure che si finisca con l'accettare semplicemente che sì, siamo continuamente spiati, e non possiamo farci niente. The show must go on. Con le dovute proporzioni, vi dice nulla "calciopoli"?


2 - IL VERO LINGUAGGIO UNIVERSALE? IL CINGUETTIO: TWITTER TRADUCE IN DIRETTA I MESSAGGI INVIATI DA PIAZZA TAHRIR

Da "AllThingsD.com"
http://dthin.gs/1cVrx9B

Quanto i tumulti in Medio Oriente abbiano avuto diffusione grazie ai social network, è sotto gli occhi di tutti. Twitter in particolare si è ritagliato un ruolo di grande visibilità durante le proteste della Primavera araba. A differenza di Facebook, non si è fatto alcun problema a trasmettere al mondo i "cinguettii" dei manifestanti, anche se questo gli ha procurato l'antipatia di diversi governi.

E il social dei 140 caratteri non si è smentito nemmeno ieri, quando per rendere più accessibili a tutti i racconti dei personaggi egiziani più seguiti in diretta da piazza Tahrir ha addirittura tradotto in tempo reale i tweet in tante lingue diverse.

Un esperimento che, fanno sapere dal quartier generale del sito, avrà seguito, così da permettere anche a chi non conosce l'arabo di avere notizie di primissima mano dall'Egitto e da altri Paesi del Medio Oriente.


3 - ADDIO A DOUGLAS CARL ENGELBART, L'INVENTORE DEL MOUSE

Oggi che siamo tutti presi da i nostri touchscreen, nemmeno ci pensiamo più. Eppure il mouse è probabilmente lo strumento informatico più utilizzato in assoluto, e senza di lui è molto probabile che il mondo della tecnologia non sarebbe lo stesso.

Quella straordinaria invenzione si deve a Douglas Carl Engelbart, un signore che adesso non c'è più, e che se n'è andato a 88 anni nella sua casa di Atherton, in California, dopo una vita spesa a studiare per migliorare le vite altrui.

Oltre al mouse, che sviluppò negli anni '60 e che realizzò, in maniera molto rudimentale, nel 1970, Engelbart fu anche fra i primi sviluppatori di Arpanet, versione embrionale di internet, e lavorò a moltissimi progetti.

Un genio dell'informatica che era anche troppo avanti per i suoi tempi. Basti pensare che la sua invenzione più famosa, il mouse appunto, fu commercializzata solo nel 1984, con l'uscita del Macintosh di Apple.

C'è da giurarci che, per quanto il progresso tecnologico non smetta mai di correre e di rinnovarsi, resterà la memoria di quelle persone che come Engelbart a quel progresso hanno dato un contributo indelebile.

 

SISTEMA DI SPIONAGGIO FRANCESE SECONDO LE MONDETWITTER EGITTODOUGLAS ENGELBART INVENTORE DEL MOUSE

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