alessandro cattelan

CATTELAN ROTOLA SULLA COPERTINA DI “ROLLING STONE”: “STO FONDANDO UNA SOCIETÀ CREATIVA, CON LA QUALE STIAMO SCRIVENDO UNA SITCOM, SEMPRE PER SKY - NESSUNO MI HA MAI CHIESTO DI PRESENTARE SANREMO, NEMMENO UN WHATSAPP -AMMIRO BONOLIS, LA GIALAPPA’S, ELIO E LE STORIE TESE, VOLO”

Da “Rolling Stone”

 

ALESSANDRO CATTELAN - ROLLING STONE

Il nuovo David Letterman è italiano, si chiama Alessandro Cattelan e ha conquistato la copertina di Rolling Stone, in edicola dal 4 ottobre: Ale Cattelan, showman e football addicted (è interista, molto interista), tiene a precisare che quando giocava a pallone proprio un fantasista non era – «il mio era un ruolo molto più ignorante» –, ma la sua poliedricità in campo televisivo è cosa nota, sia quando gioca da gregario in nazionale (è sua la metafora, in riferimento al suo ruolo da presentatore a X Factor), sia quando è il bomber della sua squadra del cuore, il programma EPCC, di e con Alessandro Cattelan.

cattelan x factor

 

A Rolling Stone anticipa in esclusiva il suo nuovo progetto, una sitcom da protagonista per Sky. L’anno scorso A X Factor ha vinto un gruppo all-black come i Soul System, mentre un paio di mesi fa a Verona – notizia di cronaca – una ragazza di 15 anni è stata esclusa da una gara canora perché nera.

 

Società e televisione viaggiano ancora su due binari paralleli, ma diversi?

alessandro cattelan

“Credo che se il massimo aggregatore sociale che c’è in Italia, il calcio, non riesce a vincere la battaglia contro il razzismo, nonostante le squadre di oggi siano davvero un moderno mix di nazionalità ed etnie, è quasi impossibile che possa farlo X Factor. Ma la speranza è l’ultima a morire”. 

 

Segui la politica?

“L’ho sempre seguita, anche se con difficoltà. Credo che dovrebbero limitare il diritto di voto, dandolo a partire dai 25 anni e fino al massimo ai 65. Prima sei troppo influenzabile, dopo stai prendendo decisioni per un futuro che ti appartiene poco. In questo momento faccio fatica a trovare qualcuno di cui fidarmi, e a cui dare la mia fiducia”.

 

L’ultimo di cui ti sei fidato?

ALESSANDRO CATTELAN NELLO SPOT ENEL

“Il “primo” Matteo Renzi”.

 

Hai studiato canto, ballo e recitazione?

“No, sono un autodidatta. Studio guardando tantissimo gli altri. Sono una versione pro di quello che prova davanti allo specchio con la spazzola in mano. Sono il giudice di me stesso, e se una cosa mi mette in imbarazzo non la faccio, conosco i miei limiti”.

 

I tuoi punti di riferimento professionali sembrano tutti americani. Di italiano non ti piace nulla?

“I miti della mia adolescenza: Bonolis, la Gialappa’s, Elio e le Storie Tese, Fabio Volo”.

 

alessandro cattelan nudo le iene

E della tv di oggi?

“Lavorando e avendo famiglia, guardo soprattutto sport, serie tv e programmi per bambini”.

 

Neanche Sanremo?

“Magari non tutto, ma una botta a Sanremo gliela si dà sempre”. 

 

Ma quella voce che diceva che lo avresti condotto tu?

“Nessuno mi ha mai chiesto di presentare Sanremo, nemmeno un WhatsApp”.

 

alessandro cattelan nudo le iene

Hai qualche nuovo progetto a cui stai lavorando?

“Sì, sto fondando una società creativa, con la quale stiamo scrivendo una sitcom, sempre per Sky”.

 

Una sitcom?

“Per ora non posso dire molto, soprattutto sull’idea (che potrebbe essere spiegata in tre parole), perché ho paura che ce la freghino. Dico solo che stiamo lavorando con due degli sceneggiatori di Boris, Ciarrapico e Vendruscolo, che si aggiungono nella scrittura e nello sviluppo a Federico Giunta e Ugo Ripamonti, autori anche di EPCC. Per me è una grossa novità, e c’è tutto l’entusiasmo delle cose nuove. È un progetto nato con i miei due autori e, ora che sono arrivati due veri professionisti delle serie tv, il gioco si fa serio, e io mi sono messo dietro il banco a imparare”.

ALESSANDRO CATTELAN

 

Ma sarai solo sceneggiatore?

“No, sarò anche il protagonista. Uscirà a fine 2018, credo, e saranno dieci puntate di 24 minuti. L’idea è davvero figa, ma non ti posso dire altro. Se no ce la fregano!”

ALESSANDRO CATTELAN

Ultimi Dagoreport

giovanni caravelli giorgia meloni francesco paolo figliuolo

DAGOREPORT – NEL NOME DEL FIGLIUOLO: MELONI IMPONE IL GENERALE ALLA VICEDIREZIONE DELL’AISE. PRENDERÀ IL POSTO DI NICOLA BOERI (CHE FU SCELTO DALLA CAPA DEL DIS, ELISABETTA BELLONI, IN CHIAVE ANTI-CARAVELLI) – PARE CHE LA DUCETTA SIA RIMASTA STREGATA DAL PIGLIO MARZIALE DI FIGLIUOLO, AL PUNTO DA PIAZZARLO SULL’IMPORTANTE POLTRONA GIUSTO PRIMA DELLA FINE DEL SUO MANDATO POST-ALLUVIONE IN EMILIA E ROMAGNA (26/12/24) – LA NOMINA, ''VOLATA'' SOPRA CARAVELLI E MANTOVANO, FA STORCERE IL NASO ANCHE A VARIE FORZE MILITARI: NON ERA MAI ACCADUTO CHE AI VERTICI DELL’AISE CI FOSSERO TRE GENERALI DELL’ESERCITO (CARAVELLI, FIGLIUOLO E ZONTILLI)...

mauro crippa nicola porro bianca berlinguer pier silvio berlusconi paolo del debbio

DAGOREPORT – UN "BISCIONE", TANTE SERPI! GLI AVVERSARI DI BIANCA BERLINGUER A MEDIASET LAVORANO PER DETRONIZZARLA: STAREBBERO RACCOGLIENDO UN “PAPELLO” CON LAGNANZE E MALCONTENTI VERSO LA GIORNALISTA DA SOTTOPORRE A PIER SILVIO BERLUSCONI – GLI ANTI-BIANCHINA SONO STATI "INCORAGGIATI" ANCHE DAI FISCHI RISERVATI ALLA CONDUTTRICE AD "ATREJU" DAL POPOLO DI DI FRATELLI D'ITALIA CHE INVECE HA OSANNATO PAOLO DEL DEBBIO COME LEADER DI FORZA ITALIA IN PECTORE (TE CREDO, DEL DEBBIO E' PIU' ''MORBIDO'' DI TAJANI CON LA MELONI) – TRA I PIU' INSOFFERENTI (EUFEMISMO) VERSO BIANCA IL DUPLEX CONFALONIERI-CRIPPA, CAPO DELL'INFORMAZIONE MEDIASET (PORRO, DEL DEBBIO, GIORDANO, SALLUSTI): TUTTI INSIEME NON HANNO MAI DIGERITO CHE L'EX "ZARINA" DI RAI3 INTERLOQUISCA DIRETTAMENTE CON PIER SILVIO

marina pier silvio berlusconi niccolo querci

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO BERLUSCONI NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (COME “AMBASCIATORE” PER I GUAI POLITICI) E DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO (CHE CURAVA I RAPPORTI PER MEDIASET) - GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE E RITAGLIARSI IL RUOLO DI INTERMEDIARI. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI…

putin musk zelensky von der leyen donald trump netanyahu

DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA ESTERA POTREBBE CHIUDERE LE GUERRE IN UCRAINA E MEDIORIENTE (COSTRINGENDO PUTIN E ZELENSKY ALLA TRATTATIVA E RISPOLVERANDO GLI ACCORDI DI ABRAMO TRA NETANYAHU E IL SAUDITA BIN SALMAN) – I VERI GUAI PER TRUMPONE SARANNO QUELLI "DOMESTICI”: IL DEBITO PUBBLICO VOLA A 33MILA MILIARDI$, E IL TAGLIO DELLE TASSE NON AIUTERÀ A CONTENERLO. ANCORA: ELON MUSK, PRIMA O POI, SI RIVELERÀ UN INGOMBRANTE ALLEATO ALLA KETAMINA CHE CREA SOLO ROGNE. LA MAXI-SFORBICIATA AI DIPENDENTI PUBBLICI IMMAGINATA DAL “DOGE” POTREBBE ERODERE IL CONSENSO DEL TYCOON, GIÀ MESSO A RISCHIO DAL PIANO DI DEPORTAZIONE DEI MIGRANTI (GLI IMPRENDITORI VOGLIONO LAVORATORI A BASSO COSTO) – I GUAI PER L’EUROPA SUI DAZI: TRUMP TRATTERÀ CON I SINGOLI PAESI. A QUEL PUNTO GIORGIA MELONI CHE FA: TRATTA CON "THE DONALD" IN SEPARATA SEDE O RESTERÀ "FEDELE" ALL'UE?