DA UNA DELLE SCUOLE PIÙ ESCLUSIVE DI NEW YORK, ALLE STANZE DI UN CLUB SADO-MASO. E' LA SINGOLARE PARABOLA CHE ALEXIS LASS, 36 ANNI, RACCONTA NEL SUO LIBRO "THE POSH GIRL'S GUIDE TO PLAY". UNA SORTA DI "CINQUANTA SFUMATURE DI GRIGIO", CON LA DIFFERENZA PERÒ CHE TUTTO È VERO

Paolo Mastrolilli per LaStampa.it

 

ALEXIS LASS

Da una delle scuole più esclusive di New York, alle stanze di un club sado-maso. E' la singolare parabola che Alexis Lass, 36 anni, racconta nel suo libro "The Posh Girl's Guide To Play". Una sorta di "Cinquanta sfumature di Grigio", con la differenza però che tutto è vero.

ALEXIS LASS

Alexis era figlia di due "genitori bohemians", un pittore espressionista il padre, e una pubblicitaria la madre. Abitava nell'Upper East Side di Manhattan ed era stata ammessa alla scuola private Spence. Uno degli istituti di élite per sole ragazze, dove in genere ci si prepara per entrare nelle università dell'Ivy League, o per trovare un marito ricco nella società buona di New York.

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Tanto per capirsi, la retta costa 40.000 dollari all'anno, un investimento che le famiglie fanno per l'istruzione delle loro figlie, ma anche per farle entrare nella nobiltà della più ricca democrazia del mondo. "Pranzavamo sempre - racconta Alexis - in una stanza con affreschi pregiati, e mangiavamo solo con le posate d'argento. Una volta si ruppe la lavastoviglie, ma la preside non si arrese: le mie ragazze - disse - non mangiano con forchette di plastica. Credo che affittò le posate, in attesa che la lavastoviglie tornasse a funzionare".

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Tra le sue compagne di scuola, per avere un'idea dei tipi, c'erano le future attrici Gwyneth Paltrow e Kerry Washington: "Gwyneth era sempre molto cool, con i suoi giubbotti di pelle e gli stivali da cowboy".

Qualcosa però non aveva funzionato, anche in questa educazione perfetta per ricchi e famosi di Manhattan. Alexis si era stancata di fare la principessa, inchinandosi ogni pomeriggio per salutare la preside quando tornava a casa. Si era iscritta all'università, ma anche lì era durata poco. Dopo un anno aveva mollato tutto, passando ad una scuola di recitazione che non aveva mai completato.

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Nel tempo libero faceva la cameriera in un bar, la Lit Lounge, e una volta venne invitata all'apertura di una galleria. Incontrò una signora con capelli neri e pelliccia, che diceva di chiamarsi Goddess Severa. Le raccontò il suo strano mestiere: dominatrice di uomini. Loro si presentavano per sottomettersi ai suoi voleri, e in cambio lasciavano centinaia di dollari.

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Qualche tempo dopo, vedendola interessata al genere, il ragazzo tedesco-americano con cui Alexis usciva le propose di visitare un club sado-maso. Si chiamava la Nutcracker Suite, sulla Ventesima strada West. Lei andò, il manager le fece spiare una sessione, e decise di provare quella carriera. Così qualche giorno dopo si ritrovò in tacchi a spillo e frustino, dentro una stanza dove uno sceneggiatore di Broadway la pregava di picchiarlo a sangue: "Mio Dio, non voglio essere la persona che realizza il tuo sogno di morte", pensò lei, quando smise di frustarlo nel timore di ucciderlo.

L'esperienza però le piacque. Raccontò il suo nuovo lavoro alla madre, che la cacciò di casa, ma continuò quel mestiere che le fruttava almeno trecento dollari all'ora. Passò da un club all'altro, diventando una professionista molto ricercata. Dopo qualche anno, mentre era a cena con un cliente, gli raccontò che aveva delle idee originali per fare film sado-maso. Lui allora raccolse i finanziamenti per la produzione, e Alexis divenne una regista di video hard. Soldi facili e divertenti, secondo lei.

Ora Alexis ha 36 anni e ha deciso di cambiare ancora carriera. Ha raccolto le sue memorie e le ha trasformate in un libro, che magari non venderà come "Cinquanta sfumature", ma di sicuro scandalizzerà la Manhattan bene che l'aveva lasciata in divisa, in una delle scuole fondate due secoli fa per formare l'élite di New York. "Ho rivisto alcune ex compagne di scuola. Ci siamo collegate su Facebook, dove ci sono tutte le mie foto da dominatrice. Forse le ho scandalizzate, o forse no: tutti a New York conoscono qualcuno che frequenta questo genere di club, in segreto. Se le ho scandalizzate, però, di sicuro non lo ammetteranno mai".

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