L'EDITORIA ITALIANA NON HA UN FUTURO, E NON LO CERCA - NESSUN QUOTIDIANO ITALIANO HA SENTITO IL BISOGNO DI PRESENZIARE AL 75ESIMO "WORLD MEDIA CONGRESS" DI COPENAGHEN, IMPORTANTISSIMO APPUNTAMENTO ANNUALE DOVE SI RIUNISCONO I PROFESSIONISTI DELL'INFORMAZIONE DI TUTTO IL MONDO - SI PARLA DI INTELLIGENZA ARTIFICIALE, DI NUOVI MODELLI E STRATEGIE PER ATTRARRE PIÙ LETTORI E ABBONATI. EVIDENTEMENTE, AGLI EDITORI DE' NOANTRI, NON INTERESSA: E INFATTI I QUOTIDIANI IN ITALIA GODONO TUTTI DI OTTIMA SALUTE...
Fabio Ciucci per Dagospia
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A Copenaghen è da poco iniziato il 75esimo World Media Congress, un importantissimo appuntamento annuale per il mondo dell'editoria quotidiana: ci sono 1.200 professionisti che lavorano nei giornali di tutto il mondo. Direttori, amministratori delegati, capi dell'information technology, si incontrano qui per confrontarsi sugli ultimi sviluppi del settore.
Sorprende, ma neanche troppo, che nessun quotidiano italiano abbia un suo rappresentante a Copenaghen (nemmeno i roboanti giornaloni sempre pronti, a parole, a lanciare nuove sfide e che cianciano di “digital first”), qui dove ci sono quotidiani di più di 100 nazioni, ma tant'è.
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Questa mattina, per esempio, ci sono state interessantissime conferenze sulle applicazioni basate sull’intelligenza artificiale nelle redazioni (e relative implicazioni etiche e professionali) e su casi di successo di pay-model basati su sottoscrizione, strategie usate, strumenti, risultati.
Ma forse ai nostri editori nostrani questo non interessa: i quotidiani italiani godono tutti di ottima salute! A domani, con altre notizie da Copenhagen, stay tuned!
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