amanda lear

AMANDA LEAR: “LA MIA SESSUALITÀ E’ STATA SEMPRE CIRCONDATA DA UN’AURA DI MISTERO? LA VERITÀ È CHE MI INTERESSAVA FARE CARRIERA. TUTTO ERA BUONO PER FARMI NOTARE. ERO PROVOCATORIA COME OGGI MILEY CYRUS, RIHANNA, BEYONCÉ, LE CONSIDERO MIE FIGLIE. IL TOP? E' LADY GAGA”

 

Arianna Finos per “la Repubblica”

amanda lear 5amanda lear 5

 

Amanda Lear attende nel giardino della villa dietro la moschea che fa da set al film di Cosimo Messeri Metti una notte. Le riprese sono terminate, nell’afa, qualche minuto fa. Vestiti colorati e trucco perfetto, l’attrice, 69 o 76 anni, dipende dalla versione della leggenda, porge il bell’ovale al vento, sorseggia acqua, spilucca frutta fresca: «Cosimo mi ha affidato il ruolo di nonna esuberante e ottimista che se ne frega di tutto e si mette nei guai. Negli ultimi sette anni ho girato film in Germania, Francia, Spagna.

 

Solo in Italia sono ancora nella gabbia: televisione, cantante disco, stop. Ho avuto la fortuna di frequentare Antonioni, Bertolucci. Con Mauro Bolognini girammo lo spot del “Nano ghiacciato”. Fu il primo a dirmi “sei una star, devi fare il cinema”. E invece qui mi chiamano solo per fare l’ospite o l’opinionista in tv. Grazie, no. Ho le idee chiare sulla carriera».

amanda lear daliamanda lear dali

 

Le ha sempre avute?

«Mia madre non ha avuto una bella vita. Era religiosa, rassegnata al suo destino. Io no. Se dall’altra parte della strada vedo gente che si diverte l’attraverso».

 

A Londra negli anni Sessanta non mancava il divertimento.

«Altroché. Ho vissuto il mondo creativo e giovane dei Rolling Stones, dei Beatles. Ogni giorno un’idea e tutti che si frequentavano. Dalí andava a cena con Picasso. Oggi si immagini se Koons va a cena con Botero... Io ero la modella di Mary Quant, mi portò in America per presentare la sua minigonna. Ogni mattina in una tv diversa. Austin, Baton Rouge, Little Rock, ci siamo fatte insultare dappertutto: “Che schifo, vergognati”. Ma era divertente. Io non ho fatto carriera per la bellezza. Tutti questi artisti, Bowie e Dalí, in me vedevano una donna aperta, divertente, estrosa. Oggi sono chiacchierona, allora stavo zitta, guardavo e imparavo. Dalí e Warhol erano le star, io nell’ombra, a scuola di fama. In pubblico Dalí smetteva di essere il gentiluomo che conoscevo per recitare il suo personaggio».

amanda lear 1amanda lear 1

 

E lei come recita Amanda Lear?

«In tv faccio l’ironica, l’imbecille, sbaglio l’italiano. Faccio quello che vuole la gente. Certo nessuno si interessa alle mie angosce».

 

Ha avuti momenti difficili.

«Tutto è stato difficile, sempre. Quando sette anni fa mi buttai nel teatro tutti ridevano: alla prima prova di lettura mi presentai con l’intero copione a memoria. Sono una professionista».

amanda lear bowieamanda lear bowie

 

Preparano un film tratto dal suo libro “La mia vita con Dalí”.

«Sì. Una produzione canadese. Si sono fatti avanti tutti, Pacino, Johnny Depp, Banderas, Brody. Ho potere decisionale nella scelta, anche per quanto riguarda chi mi interpreterà. Anni fa mi proposero Claudia Schiffer. Lei mi disse: “Bello il libro, chi te lo ha scritto?” e io “Grazie cara, chi te lo ha letto?”».

 

amanda lear ilamanda lear il

Lei è sempre stata circondato da un’aura di mistero.

«Mah, sul mio sito c’è scritto tutto. La verità è che mi interessava fare carriera. Tutto era buono per farmi notare. Ero provocatoria come oggi Miley Cyrus, Rihanna, Beyoncé, le considero le mie figlie. La più brava, anche se veste da cani, è Lady Gaga. Oggi per me una cantante è voce e microfono. Mina, la Vanoni. Ho appena fatto un disco. Let me entertain you. Dopo 18 album e 27 milioni di copie vendute di robaccia, mi sembra di essere una cantante per la prima volta. Ho inciso dal vivo, con l’orchestra. Finora avevo conosciuto solo sintetizzatori».

 

Bowie la spinse a cantare.

AMANDA LEARAMANDA LEAR

«Credeva in me. Mi mandò due anni a studiare canto dalla cattivissima Florence, mi dava certi colpi sullo stomaco... Mi misero sotto contratto. Ma lui aveva iniziato a prendere tanta droga. Mi sono stufata, sono andata a Monaco. I tedeschi mi hanno rivoluto con la voce roca da notte insonne e sigarette. La disco music non mi piaceva, volevo fare il rock. A Roma mi cantavano appresso “Voulez-vous...” un tormentone. Madonna come la odio quella canzone. È orrenda».

 

Poi è arrivata la tv berlusconiana.

AMANDA LEAR AMANDA LEAR

«Berlusconi mi chiamò per gli show del sabato sera. Erano i tempi di Fantastico, c’era la novità di Stryx. Ricordo un brano in cui canto e dietro a me, a seno nudo, Barbara D’Urso. In Mediaset mi affiancarono ad Andrea Giordana, litigavamo perché non ci stavo a fare la soubrette oca e lo riempivo di ironia. Lui si offendeva, al pubblico femminile piacevo».

 

Al cinema non è andata bene.

12 Amanda Lear foto david bailey ago197112 Amanda Lear foto david bailey ago1971

«Dalí fingeva di aiutarmi, in realtà mi sabotava. Mi spedì a Roma da Fellini, girava a Cinecittà La città delle donne. Federico mi vede e mi dice: “Ma tu sei una modella, io cerco una donna straripante, culona”. Diceva che ero troppo magra e mi portava con la Masina al ristorante, ordinava piattoni di pasta: “Mangia, mangia” ».

 

Ha fatto un film con Celentano.

«Il primo girato in Italia. Zio Adolfo in arte Führer. Un disastro. Interpretavo una cantante tedesca alla Dietrich, ma Celentano, superstizioso, si convince che Marlene porta sfiga, poi dà la colpa a me e al mio vestito viola del flop. Il film era orrendo ».

wm003 AMANDA LEARwm003 AMANDA LEAR

 

Altri rimpianti?

amanda lear e claudio belfiore al notorius amanda lear e claudio belfiore al notorius amanda lear 2amanda lear 2AMANDA LEAR 2AMANDA LEAR 2AMANDA LEAR 4AMANDA LEAR 4DAVID BOWIE E AMANDA LEARDAVID BOWIE E AMANDA LEARDAVID BOWIE E AMANDA LEARDAVID BOWIE E AMANDA LEARDAVID BOWIE E AMANDA LEARDAVID BOWIE E AMANDA LEARAMANDA LEAR SULLA COPERTINA DI ROXY MUSICAMANDA LEAR SULLA COPERTINA DI ROXY MUSICamanda lear 4amanda lear 4

«Nessuno. Nella vita ho fatto dischi orrendi e sbagliato molto. Ma rifarei tutto».

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…