
LE AMAZZONI DEL SELVAGGIO WEST - NON SOLO CALAMITY JANE: DA POKER ALICE A LOTTIE DENO, ECCO LE DIECI DONNE PIU' AFFASCINANTI DELLA FRONTIERA AMERICANA, TUTTE PROSTITUTE, GIOCATRICI D'AZZARDO E RAPINATRICI FINITE NELLE CANZONI E NEI ROMANZI
Janice Formichella per “Lew Rockwell”
Il selvaggio west del tardo Ottocento era terra di leggi approssimative, grandi ego, e molta avventura. Attraeva individui impetuosi, spiriti selvaggi quanto il suolo, che hanno lasciato colorite pagine di storia. Se ne parla meno spesso, ma fu il luogo anche di donne ribelli che vagavano libere e si facevano rispettare.
calamity jane alcolista cronica
Calamity Jane è forse la più famosa. Nata nel 1852, sparava benissimo, tramandava leggende, si prostituiva, commetteva crimini e beveva molto. Ma era nota per la sua generosità. Rimase orfana a 14 anni e si occupò dei suoi fratelli, passando da ballerina di saloon a fuorilegge, indossando per prima abiti maschili. Si fece seppellire accanto alla tomba di Wild Bill Hickok, il pistolero che ha sempre amato, probabilmente non corrisposta.
Big Nose Kate nacque nel 1850, figlia di emigrati dall’Ungheria. Tre anni dopo essere sbarcata in Iowa, la crudeltà della frontiera le strappò i genitori e rimase orfana con fratelli a carico. Scappò via dalla famiglia adottiva e a 15 anni si imbarcò clandestinamente su un battello verso St. Louis, dove lavorò in una casa di tolleranza. In Texas incontrò Doc Holliday, pistolero e giocatore d’azzardo, divenne sua compagna e testimoniò la famigerata sparatoria all’Ok Corral.
Poker Alice, nata nel 1851, era una professionista del poker, gioco dominato dagli uomini. Giovanissima sposò un entusiasta delle carte e, invece di rimanersene a casa, lo seguì ai tavoli. Da lui imparò tutto e, quando lo sfortunato morì in miniera, lei si appropriò del mestiere, diventando la più temuta giocatrice del west. Gestiva anche una casa di tolleranza, si occupava di contrabbando, trincava parecchio, e si dice che sposò l’ultimo marito per saldare un grosso debito di gioco.
Belle Star, nata nel 1848, sposò un Cherokee dedito al crimine e si occupò di mettere al sicuro le gang di cowboy, dando rifugio a ladri, fuggitivi e contrabbandieri. Era nota per la sua cavalcatura da amazzone, sempre vestita di nero. Morì a 41 anni.
Sally Scull (1817) amava sparare, intimidire e sposarsi. Intrigava chiunque incontrasse, usava il lazo meglio di qualsiasi uomo. Era cresciuta in territorio Comanche e aveva imparato a cavarsela da sola. Trasportò cotone durante la guerra civile e sopravvisse a cinque mariti, due di loro pare li abbia uccisi proprio lei.
Laura Bullion (1876) era figlia d’arte. Il padre era rapinatore di banche, lo zio assaltatore di treni. Lasciò la famiglia a 15 anni, lavorò come prostituta e diventò una fuorilegge spietata nella banda di Butch Cassidy. Durante i colpi, Laura era vestita da maschio, così nessuno poteva riconoscerla. Uscì ed entrò di prigione, finché non scelse una vita più tradizionale.
Etta Place (1878) era la misteriosa compagna di Harry Longabaugh alias ‘Sundance Kid’, appartenente alla banda di Butch Cassidy. Con questi due fuorilegge, scappò in Sudamerica. Nel 1907 fu avvistata da sola a San Francisco. Della sua vita e morte si sa pochissimo.
Pearl Hart (1871) era una vera ribelle. A differenza delle altre, era nata in una famiglia facoltosa, ma a 16 anni scappò, attratta dal Wild West show di Buffalo Bill. Si trasferì a Phoenix per gestire un bordello, quando la miniera lì accanto chiuse e i clienti finirono, si dedicò alle rapine. Si tagliò i capelli corti e indossò vestiti da cowboy. Passò cinque anni in galera, dove visse piuttosto bene grazie alla sua notorietà. Alloggiava in una cella-suite e riceveva visita dal pubblico che la pagava per farsi foto insieme. Quando uscì di prigione, divenne narratrice proprio per il Wild West Show di Buffalo Bill.
Fannie Porter (1873) gestiva uno dei bordelli più noti del selvaggio west, un edificio di classe, sicuro e pulito in Texas. La maggior parte delle sue ‘ragazze’ divennero compagne dei più noti personaggi della frontiera.
Lottie Deno (1844) si chiamava in realtà Carlotta J. Thomkins, soprannominata ‘deno’ come dinero, soldi in spagnolo, perché era una professionista delle carte, regina del poker che manteneva anche il marito, in fuga per aver assassinato un uomo. Lottie fu protagonista di poesie e canzoni, romanzi e dipinti. Con i soldi guadagnati d’azzardo la coppia di trasferì nel Nuovo Messico e investì in affari leciti. Il marito divenne vicepresidente di banca e Lottie cofondatrice di un ospedale.