AMERICAN QUIZ! - ESILARANTE PEZZO DEL GRANDE SCRITTORE BRITANNICO GILBERT K. CHESTERTON ALLE PRESE CON LE COGLIONISSIME DOMANDE A CUI TUTTI, NEL CORSO DEL TEMPO, SIAMO STATI COSTRETTI A RISPONDERE PRIMA DI METTERE PIEDE SUL SUOLO USA: “SE VEDESSI UN RINOCERONTE IN GIARDINO, COSA FARESTI? LEI È UN ANARCHICO? È FAVOREVOLE AL ROVESCIAMENTO DEL GOVERNO DEGLI STATI UNITI CON L’USO DELLA FORZA?” - “PREFERISCO RISPONDERE ALLA FINE DEL MIO VIAGGIO”…

Brano, pubblicato da "Libero", tratto dal libro di Gilbert k. Chesterton "Quello che ho visto in America"

Quando mi recai al consolato americano per regolarizzare il mio passaporto, ero capace di immaginare che il consolato americano fosse americano. Le ambasciate e i consolati sono per tradizione isole fatte dello stesso suolo che rappresentano; e ho spesso constatato che la tradizione corrisponde a una verità.

Ho visto l'inconfondibile ufficiale francese vivere delle sue omelette e del suo vino e imbandire le sue sacre dissertazioni sotto le palme ai margini del deserto. In mezzo al fervore e al rumore di bisticci tra turchi ed egiziani, sono comparso all'improvviso io, come un getto d'acqua gelata nella doccia, con l'indolente cortesia del gentiluomo inglese. Gli ufficiali con cui ho parlato erano decisamente americani, soprattutto perché erano molto cortesi; al di là del tono e del significato di Martin Chuzzlewit, io ho sempre constatato che gli americani sono di gran lunga il popolo più cortese del mondo.

Mi hanno consegnato un modulo da compilare, a tutti gli effetti identico agli altri moduli che ho compilato negli uffici doganali. Ma in realtà era molto diverso da qualsiasi modulo abbia mai compilato in vita mia. Direi che era una versione un po' più libera del gioco che io e i miei amici inventammo gioventù e chiamammo «confessioni»; si trattava di un foglio con un questionario che conteneva domande del tipo: «Se vedessi un rinoceronte in giardino, cosa faresti?».

Un mio amico, me lo ricordo bene, scrisse: «Diventerei astemio». Ma questa è un'altra storia, e implicherebbe la comparsa sulla scena del signor Pussyfoot Johnson prima del tempo. Una delle domande scritte sul modulo era: «Lei è un anarchico?»; a essa un filosofo distaccato sarebbe stato naturalmente incline a rispondere: «E cosa diavolo importa a lei? Lei è un ateo?», insieme a qualche allegro tentativo di instaurare un contraddittorio con l'ufficiale riguardo a cosa costituisca un èrxh (il greco archê).

Poi c'era la domanda: «Lei è favorevole al rovesciamento del governo degli Stati Uniti con l'uso della forza?», alla quale sarebbe stato opportuno scrivere: «Preferisco rispondere alla domanda alla fine del mio viaggio e non all'inizio». L'inquisitore, con la sua più che morbosa curiosità, aveva anche posto il quesito: «Lei è poligamo?» e la risposta in questo caso è: «Non ho tale fortuna», oppure: «Non sono così sciocco», in base all'esperienza che ciascuno di noi ha dell'altro sesso. Ma forse la risposta migliore sarebbe stata quella data a W. T. Stead quando diffuse la domanda retorica: «Dovrei uccidere il mio fratello boero?» - la risposta che girava era: «Mai interferire nelle faccende familiari».

Ma tra le molte cose che mi hanno divertito fin quasi al punto di trattare quel modulo in maniera molto irrispettosa, il più divertente era il pensiero di un incallito delinquente obbligato a trattare quel modulo in modo assolutamente rispettoso. Mi piace pensare a questo malvivente straniero, che tenta di intrufolarsi in America con tutti i documenti in regola e seguendo le procedure ufficiali, seduto a scrivere con solenne serietà: «Sono un anarchico. Vi odio tutti e voglio distruggervi», oppure: «Intendo rovesciare con la forza il governo degli Stati Uniti il prima possibile, pugnalando alla prima occasione il signor Harding 6 con il lungo coltello a serramanico che ho nella tasca sinistra dei pantaloni».

Oppure ancora: «Sì, sono indubbiamente poligamo, le mie 47 mogli mi accompagnano in questo viaggio travestite da segretarie». Sembra esserci una certa semplicità mentale dietro a queste domande; è rassicurante sapere che l'anarchico e il poligamo sono anime così candide e buone che la polizia deve solo far loro le domande ed essi risponderanno senza bugie. Ecco, questo è l'esempio tipico di una pratica straniera, fondata su problemi stranieri, di fronte a cui il primo impulso di un uomo è ovviamente quello di ridere.

E non ho nessuna intenzione di scusarmi per la mia risata. Un uomo è perfettamente autorizzato a ridere di qualcosa che gli capita di trovare incomprensibile. Quello che non ha il diritto di fare è ridere perché trova una cosa incomprensibile e poi mettersi a criticare come se l'avesse compresa. La semplice evidenza della diversità e del mistero della cosa dovrebbe spingerlo a interrogarsi sui motivi profondi che rendono quel popolo così diverso da lui, senza limitarsi a presumere con superficialità che si tratta indubbiamente di gente inferiore a lui.

 

G.K.CHESTERTON NELLA VIGNETTA DI VASINCAstatua della libertaGilbert Keith Chesterton

Ultimi Dagoreport

francesco lollobrigida

DAGOREPORT - CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL GIORNO: “QUANTE GUERRE NON CI SAREBBERO STATE DI FRONTE A CENE BEN ORGANIZZATE?”. E TRA UNA CAZZATA E UNA GAFFE, FERMAVA PURE I TRENI - DOPO DUE ANNI DI LOLLISMO SENZA LIMITISMO, QUESTA ESTATE, UNA VOLTA SEGATO DALLA MOGLIE, LA SORELLA D’ITALIA ARIANNA MELONI, È SCOMPARSA LA NOSTRA RUBRICA PREFERITA: “LA SAI L'ULTIMA DI LOLLOBRIGIDA?”. ZAC!, IL SILENZIO È SCESO COME GHIGLIOTTINA SUL MINISTRO DELL’AGRICOLTURA (PER MANCANZA DI PROVE). DALLA “BANDA DEI QUATTRO” DI PALAZZO CHIGI (LE DUE MELONI, FAZZOLARI E SCURTI), ERA PARTITO L’ORDINE DI CUCIRGLI L’EFFERVESCENTE BOCCUCCIA (STESSO TRATTAMENTO ALL’ALTRA “PECORA NERA”, ANDREA GIAMBRUNO). A QUESTO PUNTO, NON ESSENDO ANCORA NATO UN MOVIMENTO DI LIBERAZIONE DEL REIETTO, L’EX STALLONE DI SUBIACO SI E’ MESSO IN TESTA DI FORMARE UN… - VIDEO, TUTTE LE GAFFES!

giorgia meloni marina berlusconi paolo barelli sigfrido ranucci antonio tajani

DAGOREPORT - DOPO LE VIOLENTE POLEMICHE PER LA PUNTATA SU BERLUSCONI-DELL’UTRI-MAFIA, DOMENICA PROSSIMA LA CAVALIERA MARINA POTREBBE PERSINO INVIARE UNA LETTERA DI RINGRAZIAMENTO A RANUCCI - '’REPORT’’ SCODELLERÀ UN SERVIZIO AL VETRIOLO SU PAOLO BARELLI, FEDELISSIMO SCUDIERO DI ANTONIO TAJANI, DEL QUALE DIVENTERÀ PRESTO CONSUOCERO - CON TAJANI RIDOTTO A CAVALIER SERVENTE DELLA DUCETTA, L'IMPERO BERLUSCONIANO HA BISOGNO DI UN PARTITO CON UNA NUOVA E CARISMATICA LEADERSHIP. MA MARINA E PIER SILVIO HANNO TEMPI LENTISSIMI PRIMA DI TRASFORMARE LE PAROLE IN FATTI. NON SONO RIUSCITI NEMMENO A OTTENERE DA TAJANI LA MESSA IN FUORIGIOCO DI BARELLI E GASPARRI - ORA VEDIAMO SE “REPORT” RIUSCIRÀ A DARE UNA SPINTARELLA AL CAMBIO DI GUARDIA DENTRO FORZA ITALIA…

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO