andrea roncato

“SONO STATO DIPINTO COME AL PACINO IN SCARFACE SOLO PERCHÉ HO PIPPATO COCAINA DUE VOLTE” – ANDREA RONCATO: “BOLDI? UNO CHE DICE STRONZATE. COME QUANDO RACCONTÒ CHE BERLUSCONI GLI DIEDE 50 MILIONI ALLA FIRMA DEL CONTRATTO” – “AL CAV POTEVI TELEFONARGLI ALLE 2 DI NOTTE PER RISOLVERE PROBLEMI, NON L’HO MAI CHIAMATO PER CHIEDERGLI SOLDI O PER ANDARE AI ‘BUNGA BUNGA’, A QUELLI NON HO MAI PARTECIPATO” - “DISSI CHE LASCIAI IO LA MIA EX MOGLIE STEFANIA ORLANDO PERCHÉ ERO UN FARFALLONE MA FU LEI AD ANDARSENE…” - IL SUO RAPPORTO CON MOANA

Estratto dell’articolo di Gennaro Marco Duello per www.fanpage.it

 

Andrea Roncato e l'immagine che tutti hanno di lui, ovvero quella del vitellone seduttore, tutto sesso, droga e rock'n'roll: "E invece sono ambasciatore per la difesa dei bambini disabili nel mondo, mantengo canili, mi dò da fare per la fattoria degli ultimi, dove raccogliamo i maiali fisicamente distrutti dagli allevamenti intensivi o i cinghiali che vengono trovati per strada feriti".

 

A Fanpage.it, l'attore si racconta e disinnesca la sua immagine fatale: "Mi hanno dipinto come Al Pacino in Scarface. Ancora oggi si parla della cocaina, quando l'ho provata solo due volte e nessuno scrive del mio impegno civile. Alla gente questo non interessa".

 

Il personaggio di Loris Batacchi: "Potrebbe essere senz’altro additato come un omofobo e un sessista, un uomo contro le donne. Ma se vedi bene, quel personaggio non era l’esaltazione del vitellone, ma la sua critica. Era un uomo molto patetico e non lo esaltavamo, lo prendevamo in giro". 

 

Su Berlusconi: "Era quello che ti permetteva di telefonargli alle 2 di notte per risolvere problemi sui programmi. Ti chiamava anche lui, a tutte le ore, per darti consigli". Come è cambiato l'intrattenimento: "Non vorrei fare più televisione, perché si è molto abbassata". Il caso degli Youtuber: "Se noi gli insegniamo male, è inutile dire che bisogna fare leggi più severe” […]

 

Anche Loris Batacchi, il seduttore della figlia di Fantozzi, era leggero?

Loris Batacchi, oggi, potrebbe essere senz’altro additato come un omofobo e un sessista, un uomo contro le donne. Ma se vedi bene, quel personaggio non era l’esaltazione del vitellone, ma la sua critica. Era un uomo molto patetico e non lo esaltavamo, lo prendevamo in giro. […]

 

Parliamo di Berlusconi.

Non metto lingua sul Berlusconi politico, anche se ha vissuto un lungo periodo di sputtanamento da parte degli avversari senza precedenti. Certo, è criticabile, ma è sempre stato assolto. Processato per aver evaso tasse, ma lui ne ha pagate a centinaia di milioni. Quanto al Berlusconi imprenditore, è stato un genio. Ha investito tantissimo e le trasmissioni che faceva lui erano veramente ricche.

 

Cominciai con Premiatissima e c’erano Johnny Dorelli, Miguel Bosé, Amanda Lear. Continuammo, io e Gigi, con Grand Hotel che tutte le settimane aveva ospiti di grande prestigio: Alain Delon, James Brown, i Jefferson, Tony Curtis, che aveva fatto film con Marilyn Monroe faceva gag con me. […]

 

Avevate un rapporto stretto?

Più che altro, lui era quello che ti permetteva di telefonargli alle 2 di notte per risolvere problemi sui programmi. Ti chiamava anche lui, a tutte le ore, per darti consigli sugli sketch, su quello migliore, su quello da togliere. Era partecipe in prima persona. Se avevi qualcosa che non andava, non dovevi passare per venti uffici. Telefonavi a lui e glielo dicevi.

 

Lei lo ha mai chiamato?

Sì, ma sempre per cose di spettacolo. Non l’ho mai chiamato, come invece hanno fatto tanti, per chiedergli altri soldi. O per andare ai Bunga Bunga, io a quelli non ho mai partecipato.

 

Massimo Boldi ci ha raccontato di aver ricevuto un regalo di 50 milioni di lire alla firma del primo contratto.

Mah, “ti do 50 milioni in contanti” mi sembra una grande stronzata. E Boldi di stronzate ne dice, mi sembra una cosa detta per ridere perché poi per darti tutti quei soldi, bisogna fatturarli. Diciamo che Massimo ha una comicità innata, non sai mai se scherza oppure no. Comunque con Berlusconi abbiamo i ricordi di tante cene insieme e poco altro.

 

Senta non voglio tirare fuori la solita storia di Stefania Orlando che l’ha lasciata perché lei era una specie di irregolare. Però quel periodo ha segnato un po’ la sua immagine.

Sì, mi hanno dipinto come Al Pacino in Scarface. Purtroppo, i giornalisti per un tozzo di pane mettono su gli scooppettini. Anche oggi, magari leggi: “Andrea Roncato in ospedale”. Entri, clicchi e leggi una sfilza di notizie biografiche, poi arrivi in fondo tra mille altre pubblicità e la notizia è che

 

“Andrea Roncato è andato a trovare un amico in ospedale che ha aperto un bar”. Questo per dire che su Stefania Orlando, io avevo le spalle più larghe e allora cominciai a dire che ero stato io a lasciarla, perché ero un po’ farfallone. La verità è che se n’è andata lei, per cose sue.

 

E la storia della cocaina?

Quando venni a Roma frequentavo gente che la usava e l’ho fatto anche io, ma solo due volte. Mi sono alzato una mattina e ho detto: ‘mai più frequento sta gente qua’. Quando andai in televisione dissi di averlo fatto, ma per dare un messaggio ai ragazzi, per dire non fatelo.

 

Ma da quel momento mi hanno dipinto come l’uomo nel tunnel della droga. La gente vuole soldi, sesso, droga e rock’n’roll. Come quelli che continuano a parlare di me e di Moana Pozzi.

 

La storiella del voto in pagella per l’ottimo sesso.

Ecco. Ma l’ha scritto lei sul suo libro. Non è che sono andato io a dire di essere stato con lei. Peraltro, l’ho sempre ringraziata perché mi ha gratificato sentire che parlava bene di me. Al tempo, quando siamo stati insieme, lei non era ancora un’attrice hard, ma tutto questo ha contribuito a creare un certo personaggio distorto di me stesso, ma sono un’altra persona. Tutta un’altra persona. […]

 

Non parteciperebbe neanche a un reality?

No, mai. Vedo “L’Isola dei Famosi” e non c’è nessuno che conosco. Come anche al “Grande Fratello Vip”. È un mondo quello dei reality pieno di ragazzi e ragazze che si lasciano sfruttare, si sentono dei vip, che pensano che facendosi vedere per due mesi, sono arrivati. Molti, non tutti, pensano questo. A chi lo pensa direi: ok, sei bello, sei bella, ti sei fatto vedere, ma tu, cosa sai fare? È solo apparenza. […]

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