ANDREW CROFTS, IL RE DEI GHOSTWRITER: “SCRIVO I BESTSELLER MA RIMANGO UN FANTASMA. GUADAGNO 130 MILA EURO A LIBRO, MA SONO ARRIVATO ANCHE A 780 MILA. OGGI IL 50% DELLA SAGGISTICA E IL 10% DELLA NARRATIVA BRITANNICHE SONO OPERA DI GHOSTWRITER”

Antonello Guerrera per "la Repubblica"

Andrew Crofts 3Andrew Crofts 3

 

Andrew Crofts è uno scrittore inglese, ha 61 anni e ha venduto decine di milioni di copie in tutto il mondo. Il problema, o la fortuna – dice lui – è che non lo sa quasi nessuno. Perché Crofts è un ghostwriter, uno “scrittore fantasma”, un produttore seriale di opere di successo che poi cede a più noti colleghi o personalità.

 

Di oltre ottanta libri pubblicati in quarant’anni di carriera, decine sono finiti in cima alle classifiche di vendita inglesi. Ma il suo nome non compare (quasi) mai in copertina, nonostante le pubbliche lodi di Robert Harris e fittissimi faldoni passati a editori mondiali come Penguin e HarperCollins.

Andrew Crofts 2Andrew Crofts 2

 

Alcune sue fondamentali scritture sono alla luce del sole, come il fortunatissimo Vendute! scritto con Zana Muhsen (Mondadori), o The Change Agent per il celebre informatico inglese James Martin e l’intimo Fabbricante di sogni (Piemme). Alcuni dicono che Crofts fosse pronto a scrivere anche la biografia ufficiale dell’ex presidente Mubarak, prima del caos in Egitto.

 

Il resto del suo lavoro, però, è avvolto nel mistero. Oltre che “fantasma”, dice di sentirsi uno “sgobbone voyeur” alla Nick Carraway del Grande Gatsby. Eppure, dichiara Crofts, di questo mestiere così “trasparente” «esistono solo i “pro”. Di “contro” non ne conosco». Perché Crofts è uno dei ghostwriter più prolifici d’Inghilterra. E se la passa decisamente meglio di molti altri (aspiranti) scrittori che pagherebbero pur di vendere qualche migliaia di copie.

Andrew CroftsAndrew Crofts

 

E infatti sono in molti, tra vip, romanzieri soffocati dal tempo e nebbiosi sconosciuti, che lo retribuiscono profumatamente. In cambio, Crofts, oltre al rigoroso rispetto dell’anonimato dei suoi committenti, indossa il ruolo di nègre littéraire, come si diceva in Francia con disprezzo. Ma le cose, nel frattempo, sono molto cambiate. Già a fine anni Cinquanta, Gabriel García Márquez notava in Dall’Europa e dall’America ( Mondadori) che «il “negro” è un’istituzione necessaria, nobile e giusta, alla quale solo adesso si comincia a rendere giustizia».

 

Del resto, il fenomeno è in grande espansione, anche in Italia (basta cercare “ghostwriter” su Google). E così, il prossimo 14 agosto, Crofts pubblicherà in tutto il mondo il suo Confessions of a Ghostwriter, dove rivelerà i segreti della sua vita “nell’ombra”.

 

Signor Crofts, quando ha scelto questo lavoro così invisibile?

«Avevo 17 anni, la scuola era finita e lavoravo come giornalista freelance. Un giorno, lo scrittore che stavo intervistando mi disse che gli erano stati chiesti tre libri, ma che non aveva il tempo di scriverli. “Perché non diventi il mio ghostwriter?”, mi chiese. Mi sembrò un’idea così brillante che subito dopo cominciai a farmi pubblicità postando annunci sulla rivista britannica Bookseller ».

Robert HarrisRobert Harris

 

E poi che cosa è successo?

«Hanno cominciato a contattarmi sempre più persone. Il libro successivo è stato Vendute! di Zana Muhsen. In pochi anni ho venduto cinque milioni di copie. E così hanno cominciato a farsi avanti editori e agenti letterari per farmi scrivere sempre di più. Oscurando il mio nome, ovviamente ».

 

Quanti libri scrive all’anno?

«Tre. Per ogni opera impiego circa tre mesi. Mi sveglio la mattina presto e mi metto subito a lavorare, in genere per 8-10 ore al giorno».

Zana Muhsen
Zana Muhsen

 

E quanto guadagna?

«Dipende da molti fattori. Al momento, al cliente chiedo mediamente circa 130mila euro per ogni lavoro».

 

Qual è la cifra massima che ha ottenuto per una singola opera?

«780mila euro».

 

Sono compensi spaventosi, soprattutto nell’editoria di oggi. Lei per denaro accetta qualsiasi compito o fa anche una selezione “di qualità”?

«Dipende. Innanzitutto, mi occupo principalmente di biografie e saggistica, a volte di romanzi. Tenga presente che ricevo due o tre richieste al giorno, per un totale di un migliaio all’anno.

 

Secondo le mie stime, oggi il 50 per cento della saggistica e il 10 per cento della narrativa britanniche sono opera di ghostwriter. Quindi, a prescindere, devo declinare molte proposte. In generale, cerco soggetti che mi interessano, esperienze nuove. Al tempo stesso, però, non rinuncio a progetti che prevedo molto remunerativi».

 

Non prova un po’ di invidia quando un suo libro, con un altro nome, ottiene grande successo? Non ha mai pensato di voler essere uno scrittore alla luce del sole?

James martinJames martin

«Mai. Perché è una questione di aspettative. Io so dal principio di essere un ghostwriter. Quindi, se il libro vende bene, vuol dire solo che ho svolto il mio lavoro egregiamente. Niente di più. Se fossi un ghostwriter del primo ministro, sarei soddisfatto se un mio discorso gli facesse ricevere una standing ovation pubblica. Ma non vorrei fare mai il primo ministro».

 

Perché ha delle aspettative così misurate, nonostante le sue qualità?

«Perché, secondo me, i “pro” del ghostwriter sono tanti: una paga eccellente, che per uno scrittore freelance è un miracolo. Secondo, si incontrano le persone più interessanti del mondo: inventori, star dei reality, dittatori, rapinatori, con i quali si entra spesso in intimità. Terzo, sono stato in posti che mai avrei visto senza questo mestiere. Infine, hai molto tempo per riflettere e soprattutto per stare in famiglia ».

 

E come trova l’ispirazione per un libro che ha concepito qualcun altro?

«Il ghostwriting è come il giornalismo. Solo in una versione più ampia. Hai una storia e la racconti come meglio credi. La cosa più importante per un ghostwriter è sopprimere i propri pensieri, sentimenti, opinioni. E guardare il mondo con gli occhi di un altro, ossia “l’autore” del libro. Punto».

DAVID CAMERON INCONTRA A CASA SUA ANGELA MERKEL DAVID CAMERON INCONTRA A CASA SUA ANGELA MERKEL

 

Non ha mai avuto il “blocco dello scrittore”?

«No, mai. Se un autore si blocca, vuol dire che non ha fatto ricerche a sufficienza o che non ha la trama chiara in testa. Una volta raccolte tutte le informazioni necessarie, le parole vengono da sole. Non ho mai mancato una deadline. Per un ghostwriter, sono cruciali professionalità e affidabilità. Per questo gli editori si rivolgono a loro».

 

Le sue regole di scrittura sono cambiate nel tempo?

«No, sono più o meno le stesse. Ma il vero cambiamento c’è stato con il self-publishing e la concorrenza che si è scatenata negli ultimi tempi, dalla televisione a Internet, per conquistare il tempo libero delle persone».

 

Qual è il segreto per vendere milioni di copie?

Il Primo Ministro inglese David Cameron prima del selfie Il Primo Ministro inglese David Cameron prima del selfie

«Ci sono due strade. La prima: si racconta ai lettori qualcosa che non sanno, che però agognano di sapere. In questo caso bisogna sorprenderli. E questo è impossibile se non si ha un “high concept” (ossia un’idea forte e facilmente trasmissibile come i blockbuster di Hollywood, ndr), che si possa riassumere in 25 parole.

 

Il resto viene da solo. Poi c’è la seconda via: bisogna mettere i lettori a proprio agio e fargli capire che hai intenzione di raccontare quello che si vogliono sentir dire, che si tratti di thriller, romanzo rosa, fantascienza o letteratura erotica. In questo caso, bisogna attenersi strettamente alle regole del genere, perché questo tipo di lettori vuole sentirsi al sicuro. E arrivare sani e salvi alla fine del libro. Tutto qui».

Ultimi Dagoreport

donnet, caltagirone, milleri, orcel

DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1% DI GENERALI? ALL’INIZIO IL CEO DI UNICREDIT SI POSIZIONERÀ IN MEZZO AL CAMPO NEL RUOLO DI ARBITRO. DOPODICHÉ DECIDERÀ DA CHE PARTE STARE TRA I DUE DUELLANTI: CON IL CEO DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, OPPURE CON IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI? DIPENDERÀ DA CHI POTRÀ DARE PIÙ VANTAGGI A ORCEL - UNICREDIT HA IN BALLO DUE CAMPAGNE DI CONQUISTA: COMMERBANK E BANCO BPM. SE LA PRIMA HA FATTO INCAZZARE IL GOVERNO TEDESCO, LA SECONDA HA FATTO GIRARE LE PALLE A PALAZZO CHIGI CHE SUPPORTA CALTA-MILLERI PER UN TERZO POLO BANCARIO FORMATO DA BPM-MPS. E LA RISPOSTA DEL GOVERNO, PER OSTACOLARE L’OPERAZIONE, È STATA L'AVVIO DELLA PROCEDURA DI GOLDEN POWER - CHI FARÀ FELICE ORCEL: DONNET O CALTA?

giorgia meloni daniela santanche

DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA ALLA DIREZIONE DI FRATELLI D’ITALIA PERCHÉ VUOLE AVERE L’AURA DEL CAPO DEL GOVERNO DALLO STANDING INTERNAZIONALE CHE INCONTRA TRUMP, PARLA CON MUSK E CENA CON BIN SALMAN, E NON VA A IMMISCHIARSI CON LA POLITICA DOMESTICA DEL PARTITO - MA SE LA “PITONESSA” AZZOPPATA NON SI DIMETTERÀ NEI PROSSIMI GIORNI RISCHIA DI ESSERE DAVVERO CACCIATA DALLA DUCETTA. E BASTA POCO: CHE LA PREMIER ESPRIMA A VOCE ALTA CHE LA FIDUCIA NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL TURISMO È VENUTA A MANCARE - IL RUOLO DEL "GARANTE" LA RUSSA…

barbara marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

L’AMBIZIOSA E INCONTROLLABILE BARBARA BERLUSCONI HA FATTO INCAZZARE MARINA E PIER SILVIO CON LA DICHIARAZIONE AL TG1 CONTRO I MAGISTRATI E A FAVORE DI GIORGIA MELONI, PARLANDO DI “GIUSTIZIA A OROLOGERIA” DOPO L’AVVISO DI GARANZIA ALLA PREMIER PER IL CASO ALMASRI - PRIMA DI QUESTA DICHIARAZIONE, LA 40ENNE INEBRIATA DAL MELONISMO SENZA LIMITISMO NE AVEVA RILASCIATA UN’ALTRA, SEMPRE AL TG1, SULLA LEGGE PER LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE TRA GIUDICI E PM (“È SOLO UN PRIMO PASSO”) - E NELL’IMMAGINARIO DI MARINA E PIER SILVIO HA FATTO CAPOLINO UNA CERTA PREOCCUPAZIONE SU UNA SUA POSSIBILE DISCESA IN POLITICA. E A MILANO SI MORMORA CHE, PER SCONGIURARE IL "PERICOLO" DELLA MELONIANA BARBARA (“POTREBBE ESSERE UN’OTTIMA CANDIDATA SINDACA PER IL CENTRODESTRA NELLA MILANO’’, SCRIVE IL “CORRIERE”), PIER SILVIO POTREBBE ANCHE MOLLARE MEDIASET E GUIDARE FORZA ITALIA (PARTITO CHE VIVE CON LE FIDEJUSSIONI FIRMATE DA BABBO SILVIO...) - VIDEO

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E TUTTO SAREBBE FINITO LÌ. INVECE LA MAL-DESTRA HA PRESO IL SOPRAVVENTO BUTTANDOLA IN CACIARA E METTENDO NEL MIRINO IL PROCURATORE LO VOI, MOLTO LONTANO DALLA SINISTRA DELLE “TOGHE ROSSE” - QUELLO CHE COLPISCE DEL PASTICCIACCIO LIBICO È CHE SIA STATO CUCINATO CON I PIEDI, MALGRADO LA PRESENZA A FIANCO DI GIORGIA MELONI DI UN TRUST DI CERVELLONI COMPOSTO DA UN EX MAGISTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA (CARLO NORDIO), UN PREFETTO A CAPO DEGLI INTERNI (MATTEO PIANTEDOSI) E DI UN ALTRO EX GIUDICE ALFREDO MANTOVANO, SOTTOSEGRETARIO DI STATO - NELL’INCONTRO AL COLLE, LA DUCETTA HA ILLUSTRATO A MATTARELLA (CHE RICOPRE ANCHE LA CARICA DI PRESIDENTE DEL CSM), COSA AVREBBE TUONATO VIA SOCIAL CONTRO LE “TOGHE ROSSE”? OVVIAMENTE NO… - I VOLI DI STATO PER IL TRASPORTO DI AUTORITÀ, LE MISSIONI E GLI INTERVENTI A FAVORE DI PERSONE COINVOLTE IN “SITUAZIONI DI RISCHIO” (DA CECILIA STRADA AD ALMASRI), VENGONO EFFETTUATI DAI FALCOM 900 DELLA CAI, LA COMPAGNIA AERONAUTICA DI PROPRIETÀ DEI SERVIZI SEGRETI, CHE FA BASE A CIAMPINO

romano prodi dario franceschini giuseppe conte elly schlein

DAGOREPORT - COME ANDRÀ A FINIRE LO PSICODRAMMA MASOCHISTICO DEL CENTRO-SINISTRA IN VISTA DELLE REGIONALI 2025 E DELLE POLITICHE DEL 2027? A PARTE FRANCESCHINI, L’HANNO CAPITO TUTTI CHE MARCIANDO DIVISI, PER I PARTITI DELL’OPPOSIZIONE LA SCONFITTA È SICURA - CHIUSA NEL BUNKER DEL NAZARENO CON UNA MANCIATA DI FEDELISSIMI, ELLY SCHLEIN HA GIÀ UN ACCORDO SOTTOBANCO COL M5S DI CONTE PER MARCIARE UNITI ALLE PROSSIME REGIONALI IN TOSCANA, CAMPANIA E PUGLIA E VENETO. UNA VOLTA UNITE LE FORZE, LE PRIME TRE, ACCORDO IN FIERI COL REGNO DI NAPOLI DI DE LUCA, IL SUCCESSO PER L’OPPOSIZIONE È SICURO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027 VINCERÀ L’IDEA DI UN ‘’PARTITO-PLURALE’’ CON ELLY CHE SI ACCORDERÀ CON IL PADRE NOBILE E SAGGIO DELL’ULIVO, ROMANO PRODI, SULLE PRIORITÀ DEL PROGRAMMA (NON SOLO DIRITTI CIVILI E BANDIERE ARCOBALENO), E FARÀ SPAZIO ALL'ANIMA CATTO-DEM DI BONACCINI, GENTILONI, GUERINI, RUFFINI...

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO