“NON POSSO SAPERE SE ANTONIO DI FAZIO AVESSE O MENO UNA SECONDA VITA” – PARLA IL LEGALE DEL MANAGER ARRESTATO. L’IMPRENDITORE, ACCUSATO DI STUPRO NEI CONFRONTI DI UNA STUDENTESSA, NON RISPONDE AL GIP DI MILANO - L'UOMO AVREBBE FATTO ASSUMERE BROMAZEPAM ALLA SUA VITTIMA. A FIRMARE LE RICETTE DEGLI PSICOFARMACI UTILIZZATE PER STORDIRE LE VITTIME ERA LA… - LA COLLEZIONE DI 54 FOTO APPARTENENTI AD ALMENO ALTRE 4 RAGAZZE NEL TELEFONO
(ANSA) Ha scelto di rimanere in silenzio davanti al gip Antonio Di Fazio, l'imprenditore farmaceutico in carcere da tre giorni con l'accusa di aver violentato, nel suo appartamento in centro a Milano, una studentessa di 21 anni, dopo averla resa incosciente con una dose massiccia di tranquillanti, per poi fotografarla.
(ANSA) "E' molto confuso e provato, non sta bene, io l'ho sempre conosciuto come una persona cordiale, onesta e tranquilla, poi non posso sapere se avesse una doppia vita, non è mai trapelato nulla a riguardo".
Così l'avvocato Rocco Romellano, parlando coi cronisti, ha descritto Antonio Di Fazio, l'imprenditore arrestato venerdì scorso per aver stordito con tranquillanti e violentato una studentessa di 21 anni. "Allo stato non siamo entrati nel merito delle accuse, che sono piuttosto gravi, approfondiremo e vedremo se chiedere un interrogatorio", ha detto il legale a proposito della scelta di avvalersi della facoltà di non rispondere.
LA RAGAZZA VIOLENTATA
Cesare Giuzzi per corriere.it
Ci sarebbero altre immagini di presunte vittime di violenza oltre alle 54 fotografie trovate dagli investigatori nel cellulare dell' imprenditore Antonio Di Fazio, arrestato per aver narcotizzato e violentato una 21enne studentessa bocconiana. È la convinzione degli investigatori che stanno proseguendo gli accertamenti sui due telefoni e sul pc sequestrati all' ex patron della azienda Global farma. Ieri tre ragazze hanno contattato i carabinieri della compagnia Porta Monforte e oggi verranno sentite dagli inquirenti.
L' imprenditore sarà interrogato dal gip oggi pomeriggio a San Vittore per l' interrogatorio di garanzia. E sul suo passato spuntano ombre e amicizie pericolose. La vittima intanto chiede silenzio e rispetto: «Sto cercando di tenere in mano la mia vita. Non voglio compromettere le indagini, perseguiremo la giustizia nelle vie tradizionali».
Nelle indagini, coordinate dall' aggiunto Letizia Mannella e dal pm Alessia Menegazzo, sono emerse finora immagini che ritraggono quattro diverse ragazze in stato di incoscienza e vittime di violenza. Sono tre, finora, le ragazze che hanno contattato i carabinieri chiedendo di essere sentite dicendo di essere state vittime di abusi. I militari stanno cercando di ricostruire i movimenti di Di Fazio attraverso le celle dei telefoni e i tabulati in corrispondenza dei momenti in cui le immagini sono state scattate.
Le foto, dove le vittime sono riprese senza vestiti e prive di sensi, sono scattate negli ultimi sei mesi nel lussuoso appartamento vicino al Parco Sempione dove l' imprenditore viveva con la madre 83enne. E identico tenore avrebbero diverse fotografie trovate sui supporti informatici sequestrati al 50enne. Per questo gli inquirenti del pool che si occupa di violenze sessuali stanno verificando anche denunce di sospette violenze del passato presentate da donne che hanno detto di essere state «narcotizzate» e abusate.
Si lavora anche per chiarire come Antonio Di Fazio si sia procurato le due confezioni di gocce di «Bromazepam della Ratiopharm da 2.5 mg» trovate in un armadietto della cucina e usate per drogare la 21enne che ha perso i sensi dopo aver bevuto un caffè e un bicchiere di succo d' arancia. Interrogata il 10 aprile, la sorella dell' imprenditore, medico, ha raccontato di aver prescritto lei i farmaci all' anziana madre. Il medico curante, infatti, ha detto che l' ultima ricetta risaliva a cinque anni fa. «Mia madre assume Bromazepam per le sue condizioni di salute. Lo prescrivo personalmente». In un cassetto della camera da letto dell' anziana sono state trovate altre tre boccette. Gli investigatori vogliono capire se Di Fazio utilizzasse le ricette per procurarsi gli psicofarmaci.
La testimonianza della sorella è ritenuta «lacunosa» e «non attendibile». Ha infatti avallato con gli investigatori la tesi secondo cui il fratello fosse vittima di una estorsione da 500 mila euro da parte della 21enne. Circostanza smentita dalle indagini. L' abitazione milanese della donna (non indagata) è stata perquisita dagli investigatori. I carabinieri, guidati dal capitano Silvio Maria Ponzio, ipotizzano che Di Fazio si servisse di un amico per «reclutare» le giovani vittime. Alcune ragazze sarebbero state agganciate attraverso uno dei due profili Instagram del 50enne, dove dava l' immagine di un imprenditore rampante amante di viaggi, yacht e auto di lusso.
Ma si sospetta che si servisse anche di qualcuno ben introdotto nello scintillante mondo della movida milanese. Dal passato spuntano invece ombre e amicizie in ambienti criminali. Il 50enne era stato indagato e intercettato nel 2009 dalla Dda in un' inchiesta sulla famiglia 'ndranghetista Valle.
Il suo testimone di nozze era infatti Riccardo Cusenza, braccio destro di Fortunato Valle, e con il capoclan avrebbe cercato di imbastire affari immobiliari. Di Fazio ha partecipato a un incontro nella Masseria di Cisliano (Milano), quartiere generale del clan.
Alla fine era risultato vittima di un prestito ad usura di 40 mila euro, restituito un mese dopo con una maggiorazione di 8 mila euro. All' epoca Di Fazio risultava dipendente delle due società immobiliari di famiglia e viveva con i genitori in un piccolo alloggio nel periferico quartiere di Bruzzano.
Nel 2011 sentito in aula aveva raccontato del forte indebitamento delle società e delle difficilissime condizioni economiche. Dieci anni dopo, però, sembra travolto dalla fortuna: guida Bentley, fattura 8 milioni e vive in una lussuosa casa di 210 metri quadrati.