1. INCERTEZZA DEL DIRITTO, CERTEZZA DELLA PORCATA. ANZICHÉ PIANTARLA CON LE RUBERIE, I PARTITI IN PREDA AD EMENDAMENTI AFFINCHÉ SI SMETTA DI INDAGARE SU DI ESSE 2. L’ULTIMA IMPRESA DEL PDL: ABOLIRE DI FATTO IL REATO DI ILLECITO FINANZIAMENTO AI PARTITI. SABELLI, PRESIDENTE DELL’ANM: “SENZA QUELLE NORME MANI PULITE IMPOSSIBILE” 3. A NOI DI MANI PULITE NON CE NE FREGA NIENTE. CHI SEGUE DAGOSPIA SA CHE SIAMO GARANTISTI (È UNA QUESTIONE DI CULTURA, NON UN’OPZIONE POLITICA) E PROFONDAMENTE LIBERTARI. PERÒ ALTERARE LA COMPETIZIONE ELETTORALE CON FIUMI DI DENARO CHE SERVIRANNO POI A COMPRARSI LE LEGGI È UNA DELLE COSE PIÙ GRAVI CHE SI POSSANO FARE IN UNA SEDICENTE DEMOCRAZIA. E ABOLIRE ANCHE QUEL POCO DI NORME CHE LIMITA UN FENOMENO DEL GENERE È SOLTANTO CRIMINOGENO

a cura di Colin Ward (Special Guest: Pippo il Patriota)

1 - ROMA, LA FAMOSA CULLA DEL DIRITTO
Incertezza del diritto, certezza della porcata. Questo si dovrebbe scrivere sui manuali di diritto penale del Regno vista la considerevole mole di leggi-vergogna messe a punto nell'ultimo ventennio, il ventennio berlusconiano. Anziché piantarla con le ruberie, i partiti sono perennemente alle prese con emendamenti e cavilli vari affinché si smetta di indagare su di esse.

L'ultima impresa, la più ambiziosa, la sta tentando in queste ore il Pdl: abolire di fatto il reato di illecito finanziamento ai partiti. Vediamo quanto ci metterà il Piddimenoelle ad andargli dietro, ovviamente tra mille "distinguo". Intanto, sull'evasione fiscale, Fassina ha rotto il tabù e la giustifica da viceministro. Come scrive oggi Travaglio, "con Mediaset B. evadeva per sopravvivere e Fassina spara cazzate per lo stesso motivo. Che s'ha da fa', per campa'".

2 - LIBERI TUTTI/1
Dunque Repubblica fa la guardia e rivela: "Finanziamento illecito ai partiti, arriva il colpo di spugna Pdl: via il carcere, resta solo la multa. A rischio i processi a Penati, Scajola e Milanese. In cinque righe un emendamento al ddl del governo stravolge tutta la attuale normativa. Sarebbe cancellato un comma su cui è nato il processo Enimont e quelli a Craxi e Forlani". Il testo pirata è firmato dai deputati Bianconi, Calabria, Centemero, Ravetto e Romano. Sabelli, presidente dell'Anm, dice: "Non riesco a credere che sia vero. Senze quelle norme Mani pulite impossibile" (pp. 2-3).

A noi di Mani pulite non ce ne frega niente. Chi segue questa modesta rassegna sa che siamo garantisti (è una questione di cultura, non un'opzione politica) e profondamente libertari. Motivo per cui siamo contro l'ergastolo, la custodia cautelare, i reati d'opinione e via fascistizzando. Però alterare la competizione elettorale con fiumi di denaro che serviranno poi a comprarsi le leggi è una delle cose più gravi che si possano fare in una sedicente democrazia. E abolire anche quel poco di norme che limita un fenomeno del genere è soltanto criminogeno.

3 - LIBERI TUTTI/2
L'apertura di prima del Corriere riassume bene il clima di svacco totale: "L'evasione fiscale fa litigare il Pd. Fassina: può servire a sopravvivere. Camusso: errore grave. Mentre l'Aula è bloccata, i partiti si assegnano la prima rata dei finanziamenti statali". Che il signor viceministro abbia fatto una signora stronzata lo dimostra già la prima pagina del Giornale di Feltrusconi: "La svolta del Pd. Gli evasori non sono più cattivi".

Con Sallustioni che giustamente ironizza: "Un merito il governo delle larghe intese ce l'ha, e non da poco: fare ammettere alla sinistra che le ricette economiche del centrodestra sono le uniche giuste e praticabili". Il duro e puro Fassina ha fatto risorgere perfino Colaninno junior, che gli dà torto dall'alto del suo augusto lignaggio politico-imprenditoriale (Repubblica, p. 8).

Con Repubblica si giustifica così: "E' sbagliato sul piano etico e perdente sul terreno politico mettere insieme l'artigiano stressato da 14 ore di lavoro al giorno, costretto all'evasione per rimanere fra le ultime file delle classi medie e l'imprenditore con milioni di euro in Svizzera (...) Nessuna svolta. Dico queste cose da anni. Basta andarsi a rivedere i miei libri e articoli sull'Unità dal 2008 proprio sull'evasione di sopravvivenza" (p. 8). La stessa Repubblica, nella pagina a fianco, ricorda a Fassina dove cappero viviamo: "Finisce in tasse il 54% del reddito e il sommerso tocca i 270 miliardi" (p. 9).

E ora dalle chiacchiere ai fatti: "Fisco, così cambia la riscossione. Equitalia non può più bloccare con il fermo i veicoli di imprese e professionisti. Le commissioni della Camera modificano il decreto del fare. Va dimostrato che i beni sono ‘strumentali' all'attività" (Sole, p. 1). Sembra giusto.

4 - IL RICATTO DEL CAINANO
Mancano quattro giorni all'udienza della Cassazione sul processo Mediaset e il Giornale di famiglia sonda bene gli umori di Hardcore: "E' tensione su fisco e riforme. Berlusconi sente aria di voto. Il Pdl dice no all'ipotesi di altre tasse, rischia di saltare il tavolo sull'assetto istituzionale. In caso di condanna governo in bilico. E ieri ha visto il film che potrebbe usare come spot" (p. 2).

A questo proposito, imperdibile intervista alla futura Palma d'oro al Festival della Saliva, il regista Francesco Giro ("Ecco il film che svela la leadership del Cav"). Un pezzetto molto bene informato del Messaggero spiega però che la posizione di Berlusconi potrebbe anche essere stralciata (p. 8). Di sicuro Re Giorgio e il suo governino delle larghe intese non si straccerebbero i mutandoni.

5 - ATTENZIONE, CADUTA CARDINALI
Piccolo ma miratissimo siluro del Corriere contro Tarcisio Bertone, il potente segretario di Stato che Bergoglio vuole rimuovere. "Sapevano tutto'. Accuse di Scarano a tre cardinali. I nomi in un memoriale riservato. Bergoglio lo troverà sulla scrivania al rientro da Rio". Si tratta, oltre che di Bertone, di Domenico Calcagno e Fernando Filoni (p. 17)

Repubblica crede poco a Scarano e pende di più dalla parte di Ernest Vov Freyberg, presidente dello Ior: "Scarano al Papa: ‘Scandali coperti da cardinali' ma lo Ior accusa: ecco le prove dei suoi traffici. Dossier di 89 pagine contro il monsignore arrestato per riciclaggio. Vicinissima l'intesa tra Italia e Vaticano per collaborare sugli abusi finanziari" (p. 20).

6 - SIAMO SOLO SU GOOGLE MAPS
Ultime dall'Italia, protettorato del Kazakistan: "E Shalabayeva disse: voglio chiarire. Il 31 maggio la donna era pronta a raccontare la sua verità ai pm". Intanto, il giudice di pace ha condannato la Prefettura a pagare le spese. Perché siamo pur sempre la culla del diritto (Corriere, p. 9). Il Cetriolo Quotidiano pianta le tende nel continente nero: "Pressioni kazake sul Centrafrica: ‘Il passaporto? Dite che è falso'. La missione di un misterioso emissario di Astana per convincere l'Interpol. Il governo di Bangui: ‘Documento vero, ma non più valido" (p. 4).

Su Repubblica, nuovi retroscena: "Allarme, l'aereo di Alma è stato dirottato'. Il pilota e il giallo della telefonata anonima. ‘Ricevetti l'ordine dalla base di tenere l'aereo in volo e di non continuare sulla rotta prestabilita'. I verbali dell'inchiesta austriaca. L'ipotesi del disperato tentativo di Ablyazov di fermare il rimpatrio della moglie" (p. 13). Estikazzi?

7 - IMPERI DI CARTA
Sul Giornale, Marcello Zacchè rompe le uova nel paniere a Lor signori: "Confindustria fa i conti con il ‘Sole'. L'associazione vara un taglio dei costi del 30%. Ma al suo gruppo editoriale servirà capitale. Nuovi soci in arrivo? Della Valle, Caltagirone e De Benedetti: tre big alla finestra" (p. 19). In conti sono disastrosi, come spiega bene l'articolo, ma trovare un socio o un compratore non sarà facile perché bisogna mantenere l'equidistanza del giornale tra i vari padroni italiani. Che notoriamente sono molto litigiosi.

8 - ALTRI DERAGLIAMENTI
Il giornale della ditta Padella&Travagli non fa sconti alle avventure ferroviarie di Luchino di Monteprezzemolo: "I conti non tornano e Italo rimane il treno dei desideri. Ieri il cda della Ntv non ha parlato di aumenti di capitale e tagli al personale, ma neppure i 6 milioni di passeggeri previsti bastano a ripagare i 650 milioni prestati da Intesa Sanpaolo. Soci inquieti: l'operazione è costata un miliardo, ma Montezemolo e Della Valle sono primi azionisti investendo pochi spiccioli" (p. 8).

9 - ULTIME DALLA DITTATURA DEL COPYRIGHT
"AgCom: lotta ai siti pirata, ma salvo chi scarica. Cardani: norme prudenti sul copyright, Parigi ha fallito. Il Garante: ‘Tanti black bloc del web tra la gente civile'. Più tutele ai giornali". Grande banalità dal forzitaliota Martusciello: "Chi è accusato avrà diritto a difendersi" (Repubblica, p. 22).

10 - DELITTO CALABRESI, 25 ANNI DOPO GLI ARRESTI
La Stampa diretta da Mario Calabresi s'imbarca in una doppia paginata celebrativa degli arresti di Sofri, Bompressi e Pietrostefani per l'assassinio del padre commissario. Ne esce una ricostruzione prudente ma abbastanza onesta, con l'eroico Jacopo Iacoboni che racconta ai più giovani che cos'è stata Lotta Continua in quegli anni e non calca la mano su che razza di lobby insopportabile sia poi diventata negli anni (p. 14).

Da leggere anche l'intervista al pentito Leonardo Marino, che alla domanda "Calabresi fu ucciso solo da voi?" risponde così: " Sono sicuro che ci furono dei complici d'appoggio, ma non lo posso dire perché non so i loro nomi" (p. 15).
colinward@autistici.org

 

 

 

FILIPPO PENATICLAUDIO SCAJOLA milanese CLAUDIO SABELLI FIORETTI Rodolfo SabelliLaura Ravetto SUSANNA CAMUSSO STEFANO FASSINA jpegMATTEO COLANINNO EQUITALIAFRANCESCO GIRO ECCITATO Tarcisio Bertone Shalabayeva alma

Ultimi Dagoreport

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…