1. L’APPELLO DI RE GIORGIO: CARI MAGISTRATI DELLA CASSAZIONE E DELLA CORTE COSTITUZIONALE CHE AVETE IN MANO IL DESTINO DEL CAVALIER POMPETTA, PENSATE BENE A QUELLO CHE FATE E TENETE CONTO DEL DIFFICILE EQUILIBRIO DELLE LARGHE INTESE 2. ARCHIVIATE LE ELEZIONI, ORA TUTTA L’ATTENZIONE DEL PALAZZO È SULLA SENTENZA CON LA QUALE LA CONSULTA, MERCOLEDÌ PROSSIMO, DOVRÀ PRONUNCIARSI SU UN LEGITTIMO IMPEDIMENTO NEGATO AL BANANA AL PROCESSO MEDIASET. SE LA SENTENZA DOVESSE ESSERE SFAVOREVOLE, SCATTEREBBE L’INTERDIZIONE DAI PUBBLICI UFFICI 3. GRANDE IMBARAZZO DELLA STAMPA PER I “MONITI” DI RE GIORGIO: TOCCA RIPORTARLI, TOCCA INQUADRARLI, MA EVITANDO DI FARLI SEMBRARE INGERENZE INDEBITE

a cura di Colin Ward e Critical Mess (Special Guest: Pippo il Patriota)


1 - AVVISI AI NAVIGATI

Cari magistrati, pensate bene a quello che fate e tenete conto del difficile equilibrio delle larghe intese. Con perfetta scelta di tempo, Re Giorgio riceve al Quirinale i giovani magistrati e detta la linea ai loro fratelli maggiori, specie quelli che siedono in Cassazione e alla Corte Costituzionale e hanno in mano il destino del Cavalier Pompetta. Archiviate le elezioni, ora tutta l'attenzione del Palazzo è sulla sentenza con la quale la Consulta, mercoledì prossimo, dovrà pronunciarsi su un legittimo impedimento negato al Banana al processo Mediaset.

Se la sentenza dovesse essere sfavorevole, la Cassazione potrebbe essere chiamata a rendere definitiva la condanna già in autunno e per il fondatore del Pdl scatterebbe l'interdizione dai pubblici uffici. Uno scenario catastrofico, per il Grande Architetto delle Larghe Intese e dell'Armonia nazionale che siede al Quirinale. Meglio sarebbe, per la sopravvivenza del governino di Lettaenrico, che le toghe si mettessero una mano sulla coscienza e prendessero atto del "contesto". Grande imbarazzo della grande stampa per i "moniti" di re Giorgio: tocca riportarli, tocca inquadrarli un minimo, ma evitando di farli sembrare ingerenze indebite.

Il Corriere: "Napolitano ai magistrati: ‘Ora serve equilibrio'. Invito a tener conto delle tensioni politiche". Le frasi chiave sono queste: "Ogni magistrato sia consapevole della portata degli effetti, talora assai rilevanti, che un suo atto può produrre". "Indipendenza, imparzialità ed equilibrio nell'amministrare la giustizia sono più che mai indispensabili in un contesto di persistenti tensioni e difficili equilibri sul piano sia politico sia istituzionale" (pp. 1-8). Osservazione compita del giornale di don Flebuccio de Bortoli: "Sullo sfondo i casi Ilva e le tensioni su Berlusconi, ma il capo dello Stato non fa alcun riferimento". Bravo, non fa riferimenti. Li lascia fare agli altri.

Più azzardata l'operazione di Repubblica che gioca pesante sulla sentenza del 19: "Voci danno come non accettabile per la Consulta il legittimo impedimento". Quindi cuce "le voci" con un passaggio delle dichiarazioni presidenziali di ieri, dedicato alla "leale collaborazione verso il giudice delle leggi, chiamato anche ad arbitrare il conflitto tra poteri dello Stato". Il risultato sarebbe un "monito" di Re Giorgio a rispettare le sentenze della Corte Costituzionale anche se sfavorevoli (p. 9).

Sul Messaggero, equilibrismo totale: "Napolitano: basta conflitti, rispettare la Consulta. A 7 giorni dalla pronuncia su Berlusconi monito anche alle toghe: serve equilibrio" (p. 8). Indicativa la scelta del Giornale di Feltrusconi. Pezzo generico, nessun collegamento con le sentenze in arrivo e titolazione autistica: "Colle contro Csm: ‘Stop all'autodifesa" (p. 11). Il momento è troppo delicato per rovinare con una parola fuori posto la fabbricazione del salvacondotto giudiziario per il Padrone.

2 - CAINANI AMARI
Il Banana torna solo oggi a Roma e vedrà i notabili del Pdl per lanciare l'operazione "partito light", modo elegante per dire che non intende più metterci un euro. Incupito sui suoi processi, deluso dai colonnelli, il Cainano se ne starebbe tanto volentieri in Sardegna a curare le amate piante grasse, ma come al solito gli tocca fare tutto lui. "Nuovo Pdl, vertice con Berlusconi. In gioco nome, sede e fondi. Il leader torna a Roma per il piano di rilancio" (Corriere, p. 12). Per Repubblica, "Berlusconi accelera sul cambio. ‘Entro luglio lancio il nuovo partito'. La delusione di Alfano e dei colonnelli per essere stati tenuti all'oscuro. Saranno azzerati tutti i coordinatori locali. Struttura snella finanziata con fund raising" (p. 10).

3 - UN, DUE, TRE, GRILLINO!
Nel tentativo di bruciare al più presto tutti i voti presi alle politiche, Grillomao ne combina un'altra delle sue e organizza un referendum elettronico su se stesso per mettere alla gogna chi ha osato contestarlo. I giornali di Lor signori ci sguazzano: "M5S nel caos dopo la sconfitta. Una senatrice: ‘Colpa di Grillo'. Lui la caccia: ‘Non vali niente'. E il leader si appella al web: un referendum sul mio ruolo" (Repubblica, p. 2). Lo organizza Casaleggio. La ribelle Gambaro si vendica con un'intervistina su Repubblica: ‘L'ho cercato, ma non mi ha mai risposto. I suoi post violenti ci fanno male (p. 3). Eh sì, il caro Leader ha il vizio di perdersi il telefonino. E alla Stampa racconta: "Ci ha abbandonati, mai visto in 3 mesi. Qui vengono le scolaresche, perché lui no?" (p. 9).

Per il Corriere, "La fronda si allarga a 30-40 eletti. Un gruppo pensa alla scissione. L'iter per l'espulsione rischia di far esplodere il dissenso. La spinta per le dimissioni ‘volontarie'. Il leader programma un nuovo blitz a Roma per riunire i suoi" (p. 11).

4- SPOSTANDO RENZI SEMPRE PIU' IN LA'
Visto che è sempre fortissimo nei sondaggi, il sindaco di Firenze va adeguatamente preparato dal partito per vincere le elezioni del 2034, ovviamente dopo ripetute primarie anche di condominio. Si offre quel gran genio del Mago Dalemix: "D'Alema: se Renzi cresce, sarà leader" (Corriere, p. 15).

E via con i consigli: "Dosi meglio le forze, io non starei tutti i giorni sui giornali" (tradotto: rompa di meno i santissimi). Si doti di "un profilo internazionale" (già a Firenze lo vedono poco). "Ora è un grande comunicatore, ma se fa crescere la sua statura potrebbe essere la guida del Paese". L'ultimo consiglio è un po' più oscuro, ma si esclude sia un problema di centimetri. E comunque non tutti possono capire le parole del Mago Dalemix.

Sempre eccitata la Repubblica dei renziani, come da ordini superiori dell'Ingegner Cidibbì: "Ecco la carica dei sindaci renziani. ‘Ora il partito deve dargli spazio'. Da Treviso ad Afragola, con una forte presenza in Toscana. Come la cambia la mappa degli amministratori vicini al ‘rottamatore'" (p. 6). Pezzo intelligente sulla Stampa: "Rosso addio, basta D'Alema, far vedere solo Renzi: così il Pd è tornato vincente. La ricetta dietro alla riscossa dei sindaci" (p. 11). Sulla stessa linea il Giornale: "Ma quali sindaci democratici: hanno vinto nonostante il Pd. Sono stati premiati i candidati più lontani dall'apparato" (p. 2). Verissimo.

5 - SEGA NORD
Il crollo della Sega Nord è materia tristissima. Non si sente più parlare di "Padania" e tra un po' neppure di "Macroregione". Di questo passo rimarranno le ampolle del Dio Po e il secessionismo in circoscrizione. Sul Corriere, solito bel pezzo di Gian Antonio Stella: "Il tracollo di Treviso. La roccaforte perduta e il partito dilaniato da scandali e risse. Gentilini in ufficio fino all'ultimo. ‘Bobo ci ha distrutti, deve sparire'" (p. 17). E dopo il ko "Maroni anticipa il congresso. Assise il 2 febbraio. Faccia a faccia con Bossi: gli ho detto tutto, non si può fingere" (Repubblica, p. 4). Certo che il 2 febbraio non è esattamente domani.

6 - MA FACCE RIDE!
Isabella Rauti Alemanno: "Io al Viminale? Gianni non c'entra, premio al mio impegno" (Messaggero, p. 5).

7 - NON FA SOSTA LA SUPPOSTA
Non c'è un settore economico che non stia soffrendo e cerchi una risposta dalla politica. "Ogni tre mesi 18 mila negozi in meno. E i piccoli si alleano ai supermarket. Confesercenti avverte: di questo passo tra dieci anni nelle nostre città non ci saranno più piccoli esercizi" (Corriere, p. 5).

Intanto rullano i tamburi sulle caramelle che ci regalerà il governino di Lettaenrico. Stampa di Torino in festa: "Letta accelera, arriva il ‘decreto del fare'. Ok atteso questa settimana. In agenda lavoro e semplificazioni" (p. 6). E poi "Imprese, contratti e bonus sui neoassunti. Il governo annuncia il ‘decreto del fare'. Brunetta attacca Saccomanni. La replica: manterremo gli impegni su Iva e Imu.

Ma il blocco dell'aumento Iva non fa parte del decreto e non è certo che sarà inserito" (Corriere, p. 2). Il Messaggero già spaccia a tutta prima le grandi imprese delle larghe intese: "Fisco e lavoro, meno vincoli. Pronte le misure che semplificano le norme per le imprese. Sconti alle aziende che assumono". Poi passa il Cetriolo Quotidiano e guasta la festa: "Un ‘decreto del fare' ma senza soldi. Imu e Iva ancora rinviate" (p. 10).

8 - NONNA PINA SVUOTA LE GABBIE
Grande la saggezza di Nonna Pina Cancellieri, una donna che dove la metti sta. Da ministro di Giustizia annuncia alla Stampa un bel provvedimento svuota-carceri perché arriva il caldo e "con l'estate la situazione rischia di esplodere". Ma il premio di giornata lo vince chi le ha fatto il catenaccio a pagina 2: "Il ministro Cancellieri: sulla lentezza dei processi bisogna inventarsi qualcosa". Se Saccomanno Saccomanni dicesse "sull'aumento dell'Iva bisogna inventarsi qualcosa" verrebbe sommerso di pernacchie.

9 - IL CELESTE SENZA MACCHIA
Perseguitato da una giustizia "che non tiene conto delle tensioni politiche", come direbbe Re Giorgio. Sua sanità Roberto Forminchioni non trova pace neppure adesso che l'hanno schiodato dal Pirellone e siede mollemente in Senato. Scoop del Corriere: "Una nuova indagine contro Formigoni. I pm: ‘Corruzione'. I rapporti con Guarischi e la sanità. L'imprenditore Lo Presti parla di tangenti: "Guarischi mi fece intendere che poteva agevolare i finanziamenti conoscendo il presidente" (p. 25).

10 - AMAZZONE VOLANTE
Guai giudiziari anche per l'ex ministro del Turismo, donna Michela Vittoria Brambilla. "La passione della Brambilla per l'elicottero. ‘Indagata per abuso di voli di Stato'. Nel 2010, da ministro, spese 157mila euro (invece dei 27mila a budget). Quei viaggi da Lecco a Padova con i mezzi dei Carabinieri. ‘Partiva da Lecco, vicino a casa sua, per andare al Comitato elettorale del Pdl, a Rimini" (Repubblica, p. 19).

11 - MEDIOBANCA SBIANCHETTATA

Repubblica regola in nove righe di numero la notizia che per il Tribunale di Parma Mediobanca non era un consulente indipendente di Parmalat per l'acquisto di Lactalis Usa, in quanto grande creditrice (p. 23). Il Giornale se la cava con cinque righe (p. 24). La Stampa non scrive una parola, imitata dall'ottimo Corrierone. Sul Messaggero, francobollo in fondo a pagina 17 ("Parmalat, gravi irregolarità nell'acquisizione di Lag Usa") in cui si riesce a non citare Mediobanca.

 

 

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