LA SICILIA BLINDA I SUOI TESORI: BASTA PRESTITI, IN ITALIA O ALL’ESTERO - MA I SUOI PICCOLI MUSEI NON ATTRAGGONO VISITATORI (VEDI ANCHE IL CASO DEI BRONZI DI RIACE A REGGIO CALABRIA: CHI LI VEDE?)
1. "LA SICILIA NON PUÃ BLINDARE I SUOI TESORI" - IL NEW YORK TIMES: DESERTO IL MUSEO DELLA DEA DI MORGANTINA
Laura Anello per "La Stampa"
Ad aprire le ostilità , l'altro giorno, è stato il «New York Times», andando all'assalto del decreto «blinda-tesori», con cui la Regione siciliana a luglio scorso ha chiuso dentro i confini dell'Isola - salvo eccezioni - le sue 23 opere più preziose dicendo basta a una lunga stagione di viaggi facili.
«La Sicilia, in virtù del suo statuto autonomo - ha scritto il quotidiano Usa - decide in proprio politiche di prestito in controtendenza rispetto a quelle italiane». E aggiunge che il museo di Aidone, paesino dove ora è esposta la celebre Dea di Morgantina restituita dal Getty «ha avuto nel 2012 solo 13mila visitatori» (che in realtà , secondo il direttore uscente Enrico Caruso, sono stati 46 mila).
Ma la stilettata non è casuale. Perché il tasto dolente è proprio qui, nella sala accanto a quella della statua tornata a casa due anni fa, dove è esposto il tesoro d'argento di Eupolemo, il più importante corredo ellenistico del mondo, trafugato, venduto al Metropolitan di New York, riconsegnato all'Italia nel 2008 grazie a un accordo siglato due anni prima tra le autorità italiane e americane. E compreso, adesso, nella lista dei tesori inamovibili.
A Roma firmarono l'intesa l'allora ministro dei Beni culturali Rocco Buttiglione e l'assessore regionale ai Beni culturali Alessandro Pagano, felici di incassare il successo della restituzione, avvenuta con 21 altri reperti archeologici di minore valore. Nessuno osò rovinare la festa, spiegando che il sì -strappato al direttore del Met Philippe de Montebello - si limitava ad accordare alla Sicilia il prestito quadriennale degli argenti, dal 2010 al 2014, al quale sarebbe seguito un lungo ping-pong tra le due sponde dell'Oceano: 4 anni a Manhattan, 4 in Italia, fino al 2050.
Peccato che il 2014 stia per arrivare e, con i brindisi, arriverà ad Aidone anche la sveglia per la restituzione, in barba al decreto sull'inamovibilità . Il paesino è già pronto a ergere barricate: «Per gli argenti - sostiene l'Archeoclub del luogo, guidato da Alessandra Mirabella - un pellegrinaggio indecoroso quanto stressante. L'accordo, così, è un sopruso».
Le diplomazie affilano i coltelli per una nuova battaglia, dopo quella che la scorsa estate ha contrapposto la Sicilia al museo di Cleveland in Ohio, che - sulla base del via libera verbale dell'ex assessore regionale ai Beni culturali Antonio Zichichi - si preparava ad accogliere la mostra del Getty di Malibù impreziosita da alcuni capolavori dell'Isola: l'Auriga di Mozia, la Phiale d'oro di Caltavuturo e sei pezzi del corredo di argento di Aidone.
Ma, tra una mostra e l'altra, era arrivata la mannaia del decreto blinda-opere. à finita che la Sicilia ha rispettato i patti, ottenendo però in cambio da Cleveland nel 2015 la Crocifissione di Sant'Andrea di Caravaggio. Ma il criterio dell'inamovibilità è comunque flessibile: la Sicilia ha appena prestato al Mart di Rovereto i suoi due Antonello da Messina, pure compresi nella lista delle opere blindate. Si spera, in una mediazione.
A portarla avanti è Malcolm Bell III, l'archeologo dell'Università della Virginia a lungo impegnato negli scavi di Morgantina. Il quale ha fatto notare la disparità dell'accordo: «Quando gli argenti vanno a New York la sala di Aidone resta vuota, mentre quando stanno in Sicilia l'Italia si è impegnata a prestare al Met opere di eguale bellezza e valore».
Il paradosso è che tutto questo avviene mentre il museo archeologico Salinas di Palermo, zeppo di tesori, è in restauro da 4 anni e chissà ancora per quanto. E mentre altri scrigni come il Paolo Orsi di Siracusa hanno i depositi zeppi di opere. Ci si chiede se bisogna spogliare il museo di Aidone dei suoi pezzi più significativi. Per questo l'assessore regionale ai Beni culturali, Maria Rita Sgarlata, cerca la quadratura del cerchio: «Servono soluzioni alternative di reciproco vantaggio per noi e per loro». La partita è aperta.
2. VENERE DELLA SICILIA O DI TUTTI?
Francesco Bonami per "La Stampa"
Il Tesoro di Eupolemo, tornato in Italia dagli Stati Uniti dopo che fu trafugato trent'anni fa, secondo un gentlemen agreement, un accordo fra gentiluomini, fra il ministero dei Beni Culturali ed il Metropolitan Museum di New York, avrebbe dovuto ogni quattro anni tornare indietro. Invece i preziosi reperti sono diventati un po' i «marò» dell'archeologia. L'ArcheoClub di Aidone infatti alla richiesta di prestito ha risposto picche. Il Tesoro e la Venere rimangono qui in Sicilia e guai a chi li sposta. Possiamo dargli torto?
Beh un po' sì. Non per la legittimità della decisione ma per la miopia del progetto. Infatti l'idea non dovrebbe essere quella di una semplice privazione quadriennale del proprio patrimonio che chiaramente provocherebbe un danno dal punto di vista dei visitatori, pochi ma pur sempre visitatori.
L'idea dovrebbe essere quella di dire al Metropolitan o al Getty Museum di Los Angeles, l'istituzione che aveva acquistato la Venere Morgantina illegalmente, noi vi rimandiamo indietro per un anno i nostri capolavori e voi ci mandate qui uno dei vostri. Cosi facendo la proposta culturale di un bellissimo, ma non certo centrale, luogo si arricchirebbe e il numero di visitatori non diminuirebbe ma molto probabilmente crescerebbe.
Infatti immaginate se, si fa per sognare, il bellissimo Kouros del Metropolitan arrivasse ad Aidone e lì, soltanto lì, la gente avesse l'opportunità di vederlo. Sicuramente molti, compresi quelli che ad Aidone ci sono già stati per vedere la Venere, ci tornerebbero nuovamente. Il patrimonio artistico non è infatti proprietà privata in Italia e deve essere condiviso.
La stessa politica di scambio potrebbe essere applicata con altri musei Italiani che sicuramente beneficerebbero in termini di visibilità dell'arrivo temporaneo di meravigliosi capolavori. Basti pensare ai poveri Bronzi di Riace che, anziché sonnecchiare nelle sale della Ragione Calabria non avendo ancora disponibili le sale del rinnovato museo archeologico, avrebbero potuto comodamente essere stati mostrati in qualche museo italiano valorizzandoli ancora di più.
Purtroppo il concetto di condivisione non è comune dalle nostre parti e si preferisce accontentarsi di un numero di visitatori molto esiguo, si dice nel caso della Venere Morgantina 28.000 nel 2013 di cui 19.000 entrati gratuitamente, piuttosto che costruire un progetto culturale che aggiunga valore ai propri beni anziché toglierlo.
Non è comunque semplicemente una questione di numeri. Affermare che al Getty Museum la Venere veniva vista da 400.000 persone, ed è quindi assurdo averla sottratta alla vista di cosi tante persone per consegnarla ad un luogo incapace di farla fruttare come dovrebbe, è un po' come dire che i carabinieri non rendono una vettura che era stata rubata perché non ritengono che il legittimo proprietario non faccia abbastanza chilometri in un anno per giustificarne il possesso.
Aidone è il luogo dove la Venere ed il tesoro che si portava dietro deve stare. Ma Aidone deve anche essere in grado di fare i conti con la realtà dei fatti. Il bene artistico appartiene alla cultura di tutti gli italiani che fa capo al ministero dei Beni Culturali le cui decisioni e strategie non possono dipendere dalle gelosie possessive dell'Archeoclub siciliano. Immaginate se il Ferrari Club di Monza decidesse che il Gran Premio di F.1 dovesse essere trasmesso solo su una televisione privata del comune monzese.
Tutelare il patrimonio non significa metterlo sotto chiavistello o sequestrarlo agli occhi del mondo adducendo motivi esclusivamente locali. Tutelare un'opera d'arte significa anche tutelarne il valore collettivo e la sua accessibilità . Se gli americani devono mettersi il cuore in pace rispetto alla disponibilità eccessiva dei nostri tesori, anche gli aidonesi inizino a fare esercizi spirituali preparandosi a mettere la loro anima in pace quando dal ministero arriverà l'ordine di liberare per qualche mese la Venere ed il suo tesoro offrendo ad altri italiani la possibilità di goderne.
terracotte al museo archeologico di aidone statua venere di morgantinaRocco Buttiglione Luigi Agnese Rocco Buttiglione ZICHICHI AD ATREJU Antonino ZichichiPUNK AL METROPOLITAN MUSEUM DI NEW YORK PUNK AL METROPOLITAN MUSEUM DI NEW YORK argenti al museo di aidone PUNK AL METROPOLITAN MUSEUM DI NEW YORK museo archeologico aidone