ARISTODANCE! RIELLO: RIAPRE IL "BOUJIS", LO STORICO LOCALE DI LONDRA IN CUI I PRINCIPI WILLIAM E HARRY SI SCATENAVANO NELLE DANZE E LE SORELLE MIDDLETON GIRAVANO CON FARE SEDUCENTE ATTORNO AL LORO TAVOLO – ANCHE RIHANNA ERA UNA HABITUÉ, COSÌ COME DI CAPRIO, WILL SMITH E JUSTIN BIEBER - I METALLICA E LE 5 LIMOUSINE BIANCHE, LADY GAGA E QUELLA VOLTA CHE PARIS HILTON BALLANDO PERSE UN...
Antonio Riello per Dagospia
principe harry esce dal boujis 2
Nel 2002 a Londra (al 43 di Thurloe Street, non lontano dalla fermata della metropolitana di South Kensington) apriva una discoteca che diventò presto il posto dove (ammesso che si fosse ammessi ad entrare) si potevano vedere le prodezze danzerecce del giovane principino Harry.
Ma anche quelle del più compito William (attuale Prince of Wales), della principessa Eugenie nonchè della principessa Beatrice. Che erano sempre in buona compagnia: Rihanna era una habitué, così come Leonardo di Caprio, Will Smith e Justin Bieber. Era proprio qui dove le sorelle Middleton danzavano con fare seducente attorno al tavolo n. 11 (quello preferito dai principini). Fuori dell'uscita Harry aveva spesso i suoi intemperanti scazzi con i fotoreporter che lo aspettavano in agguato.
principe harry esce dal boujis 1
Il locale si chiamava BOUJIS. Tecnicamente si trattava di un "private members club" dove foto e riprese erano rigorosamente proibite. L'abbigliamento richiesto per entrare sempre piuttosto formale e la parola "casual" proprio quella sbagliata da dire all'ingresso. Anche i completi più impeccabili comunque non garantivano facilmente l'ingresso. I Giovedì e le Domeniche erano le serate più ambite nelle quali era più difficile entrare. Perfino al fratello di Kate Middleton (al tempo non ancora Princess of Wales) era stato più volte vietato l'ingresso (la capienza non superava i 300 posti). ll cocktail tipico del locale era il celeberrimo Crack Baby: Vodka, Frutto della Passione, Chambord e Champagne (quello buono, non era un posto dove badare alle spese).
Nel 2016 il Boujis chiude. Di recente ha riaperto i battenti (Boujis 2.0). Nello stesso indirizzo ma in una Londra piuttosto diversa (non solo per banali ragioni anagrafiche). I nuovi proprietari sono Jake Parkinson-Smith (il fondatore del primo Boujis) Fraser Carruthers, Steve Manktelow, Barth Rougier e Carlo Carello. Il marchio Boujis nel frattempo ha aperto anche due sedi all'estero: a Barcelona in Catalogna e a Hong Kong. A Londra quando una formula ha successo si tende rapidamente ad esportarla. Esattamente quello che è successo con il celebre Soho House Club: partito da Greek Street (in Soho) è diventato una realtà mondiale.
Carello, che ha lavorato a lungo nel primo Boujis, in una recente intervista a The Times racconta con molta discrezione professionale parecchi simpatici aneddoti. I Metallica che raggiungono il club su ben 5 lunghissime limousine bianche creando un clamoroso ingorgo nelle strette strade del quartiere.
Uno spettacolo spontaneo (non richiesto e previsto) di Lady Gaga: successone senza precedenti e senza repliche. Le performance canore degli ospiti accadevano spesso senza preavviso. Tra le tante, quelle di Nicole Scherzinger e Snoop Dogg sono rimaste negli annali del Boujis. Si narra con toni da leggenda di una serata nella quale Paris Hilton ballando perse un preziosissimo orecchino di diamanti e tutti i presenti si accucciarono in mezzo al caos più totale per aiutarla a trovarlo. Carello aggiunge che uno dei segreti del posto stava nel personale che era a totale disposizione dei clienti e riusciva sempre a dare la felice sensazione di "sentirsi a casa". Massima lealtà e discrezione. In tanti anni non è mai trapelato un gossip dai dipendenti del locale.
La clientela attuale si aggira sui quaranta/quarantacinque e oltre ad un privilegiato e costoso relax sembra cercare in realtà proprio i bei tempi andati. Ci si sbatte tanto nella vita per fare denaro allo scopo paradossale poi di sperperarlo per evocare la giovinezza perduta (perduta proprio anche perchè spesa a fare i soldi).
Certamente la magia londinese dei primi anni duemila difficilmente è e sarà ri-producibile. In ogni caso nell'ingresso (un po' per rispetto, un po' per nostalgia e sicuramente un po' per buon auspicio) c'è un bel ritratto di Elisabetta II. Del nuovo sovrano, al momento, sembra non gliene importi niente a nessuno.
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