jana gagliardi giuseppe conte

SONO BASTATE DUE DOMANDE PER MANDARE IN CRISI CONTE - ALDO GRASSO: ''NELL'ULTIMA CONFERENZA STAMPA, ANCHE QUESTA CONVOCATA A ORA TARDA E RINVIATA DI ORA IN ORA, L'INTERVENTO DI JANA GAGLIARDI È SFUGGITO ALLE MAGLIE DI CASALINO. IN QUEI MOMENTI LA TV NON PERDONA''. CONTE VA NEL PALLONE, TRA ORRORI LINGUISTICI TIPO ''FRAGRANZA DI REATO'' E ''COMORBILITÀ'', HA PROVATO A CAVARSELA TRASFORMANDO IL POLITICHESE IN AVVOCATESE

 

 

 

IL CERIMONIALE DELLE CONFERENZE STAMPA, ANCHE QUESTA È TELEVISIONE

 

Aldo Grasso per il "Corriere della Sera"

 

JANA GAGLIARDI

Chi sono io per giudicare? Eppure anche questa è televisione. Mi riferisco all' ennesima conferenza stampa di Giuseppe Conte. O meglio, al cerimoniale di queste numerose conferenze e alla percezione che ne ricava lo spettatore. Vengono sempre convocate a ora tarda, spesso rinviate di ora in ora, come se l' attesa e la tensione per l' attesa fossero più importanti degli argomenti in discussione. Anche le modalità sono parte del messaggio.

 

Sono giorni difficili, nessuno lo nega ma i buoni provvedimenti sono quelli che prevengono i fatti, non quelli che li inseguono. Tempo fa, in una conferenza stampa, il premier aveva detto che i provvedimenti restrittivi si erano resi necessari per trascorrere tutti assieme un sereno Natale. Nell' ultima conferenza, invece, ci è stato spiegato che è stato varato un decreto legge per inasprire le regole durante il Natale. A questo punto anche lo spettatore più diligente comincia a provare un senso di smarrimento, che va ad aggiungersi alla paura reale per il Covid-19.

 

GIUSEPPE CONTE CONFERENZA STAMPA

Anche la presenza di Rocco Casalino non è di molto aiuto, considerando i suoi trascorsi televisivi. Però, se il premier si fida È probabile che l' intervento di Jana Gagliardi, giornalista di Sky Tg24 sia sfuggito alle maglie di Casalino, perché sono bastate due domande, quelle che tutti noi avremmo voluto fare, perché il premier entrasse in crisi. Sarà la stanchezza, sarà l' ansia, sarà lo snervamento, ma ci sono momenti in cui la televisione non perdona.

 

Conte: «Un sistema liberal democratico non manda la polizia in casa a controllare cosa stanno facendo nelle abitazioni e quante abitazioni ci sono a meno che non ci sia aggiungo una fragranza di reato cioè il sospetto che si stia compiendo un reato e quindi ci sono degli elementi per intervenire direttamente e scongiurare che si concluda si completi una fattispecie delittuosa». Così, per dieci minuti, titubante. L' avvocatese is the new politichese.

GIUSEPPE CONTE CONFERENZA STAMPAROCCO CASALINO CONFERENZA STAMPAaldo grassogiuseppe conte conferenza stampa

Ultimi Dagoreport

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)