altamont bill owens

IL GIORNO IN CUI MORÌ L’UTOPIA – LUCA BEATRICE: “IL 1969 SARÀ STATO ANCHE L’ANNO DELLO SBARCO SULLA LUNA, MA SOPRATTUTTO RAPPRESENTA LA FINE DI TUTTE LE UTOPIE DEL '68. LE CAMPANE A MORTO SUONANO AD ALTAMONT CON LA MORTE DI MEREDITH HUNTER” – “C’ERA ANCHE IL FOTOGRAFO BILL OWENS, CHE DESCRIVE QUELLA FOLLA IMMENSA. SUL FINALE ENTRANO GIUBBOTTI, BASTONI, CATENE E...” – QUEGLI SCATTI STORICI RACCOLTI IN UN LIBRO - VIDEO

 

Luca Beatrice per “il Giornale”

 

grace slick ad altamont ph bill owens

Il 1969 sarà stato anche l' anno dello sbarco sulla Luna, ma rappresenta soprattutto la fine repentina di tutte quelle utopie che il '68 aveva vagheggiato. L' ottimismo spensierato si dissolve in un' inquietante cupezza e il lato oscuro della forza prevale sugli abiti colorati degli hippie e dei figli dei fiori. Non mancheranno a breve le celebrazioni di Woodstock, il più grande festival musicale che tra il 15 e il 18 agosto coinvolse nei pressi della cittadina di Bethel circa un milione di persone, tra pioggia, fango, corpi nudi e tanto straordinario rock culminato con l' esibizione di Jimi Hendrix. Solo pochi giorni prima, il 9 agosto, nel quartiere lussuoso di Bel Air a Los Angeles, la famiglia di Charles Manson compie la sanguinosa mattanza nella villa di Roman Polanski, uccidendo tra gli altri la sua giovane moglie Sharon Tate all' ottavo mese di gravidanza.

il festival di altamont ph bill owens 5

 

il festival di altamont ph bill owens 4

I giovani che viaggiano verso Woodstock sentono in radio la notizia della strage: non c' è un preciso collegamento tra i due fatti, però la figura di Manson una rockstar mancata - accelera quel processo di trasformazione della musica, dalle good vibrations della Summer of Love al nichilismo e all' autodistruzione (di lì a poco moriranno Hendrix, Janis Joplin e Jim Morrison).

 

il festival di altamont ph bill owens 6

Le campane a morto del 1969 suonano però il 6 dicembre ad Altamont, California, un altro festival rock che in scaletta prevede Santana, Jefferson Airplane, Flying Burrito Brothers, CSN&Y e per ultimi i Rolling Stones. La band inglese torna in America dopo tre anni d' assenza poiché ritenuti indesiderati dalle autorità. Il concerto è gratuito, imponente il servizio d' ordine affidato dagli Stones stessi agli Hell' s Angels, la crew di motociclisti che non va certo per il sottile. Il clima è pesante già dalle esibizioni degli altri gruppi e quando salgono sul palco Jagger e Richards esplodono i disordini.

charles manson 4

 

Meredith Hunter, diciottenne di colore visibilmente alterato da alcol e droga al punto da aver estratto una pistola, viene accoltellato a morte dagli Angels. Decine di persone rimangono ferite. La cronaca nera si sovrappone alla musica e finisce l' età dell' innocenza del rock and roll. Questo alone mortifero, peraltro, si era abbattuto sugli Stones già a luglio, quando Brian Jones affogò in piscina.

 

il festival di altamont ph bill owens 7

Una fine misteriosa che farà scattare strane supposizioni sul difficile ruolo del biondo chitarrista rispetto ai due frontman. In quei giorni ad Altamont c' è anche Bill Owens, un fotografo americano appena trentenne che presto diventerà tra i più rinomati interpreti del realismo, dopo aver raccontato con i suoi scatti i moti studenteschi a Berkeley, poi cantore della provincia americana in Suburbia, Guggenheim Fellowship per la fotografia nel 1973. Cinquant' anni dopo, Damiani di Bologna (editore unico in Italia per la riscoperta di autori e momenti straordinari del nostro tempo) dà alle stampe Altamont. La fine di un' epoca, per la cura di Claudia Zanfi che scrive nella presentazione: «Bill Owens era là.

il festival di altamont ph bill owens 3

 

il festival di altamont ph bill owens 2

Con la sua Nikon è tra le poche testimonianze fotografiche rimaste. Grazie alla sua sapiente capacità di osservatore, Owens descrive quella folla immensa, riesce a ritrarre sia le singole persone (con zoomate magistrali), sia l' intera massa. Migliaia di corpi anonimi serrati insieme sulla collina, si trasformano in una instant city, una baraccopoli umana in declino. Immagini nitide, uniche, che dopo il sogno del '68 contrassegnano la fine dell' epoca Peace & Love».

 

altamont, la fine di un'epoca le foto di bill owens

È il colore, saturo e contrastato, a sottolineare l' impatto della musica sulla popolazione giovanile: gli hippie, i pacifisti, le femministe, i bikers, i teorici dell' amore libero a seno nudo e bambini al seguito, tantissima marijuana. Lo sguardo è diretto sul pubblico, autentica marea umana, tanto che il palco finisce in secondo piano.

charles manson 2

 

Ma sul finale la festa si interrompe, l' atmosfera di gioia è sospesa, entrano in scena giubbotti, bastoni e catene. L' ultima immagine in bianco e nero sintetizza tutto: un gruppo di persone si allontana lasciando un giovane sverso nel prato. Tornano alla mente le parole di Manson durante il processo: «Io ho solo accolto ragazzi pieni di vita e amore. Il male che avevano dentro glielo avete insegnato voi».

il festival di altamont ph bill owens 1il festival di altamont ph bill owens 11santana ad altamont ph bill owensil festival di altamont ph bill owens 9il festival di altamont ph bill owens 8il festival di altamont ph bill owens 10

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…