jacques sernas

IL NECROLOGIO DEI GIUSTI - BELLO, BIONDO, ELEGANTE, SEDUCENTE. JACQUES SERNAS SE NE È ANDATO LA SCORSA NOTTE A 90 ANNI NELLA SUA CASA AL VILLAGGIO DEI PESCATORI DI FREGENE DOVE ABITAVA DA ANNI NELLA PIÙ COMPLETA DISCREZIONE

Marco Giusti per Dagospia

JACQUES SERNAS CON MOGLIE CRISTINA E MARINA MERONI JACQUES SERNAS CON MOGLIE CRISTINA E MARINA MERONI

 

Bello, biondo, elegante, seducente. Jacques Sernas, che se ne è andato la scorsa notte a 90 anni nella sua casa al Villaggio dei Pescatori di Fregene dove abitava da anni nella più completa discrezione, è stato dalla fine della guerra e per tutti gli anni ’50 e ’60 un bello del nostro cinema e del cinema internazionale che tutti ricordiamo nella grande scena finale di La dolce vita di Federico Fellini nel ruolo di se stesso, o nella lunga serie tv in bianco e nero Il triangolo rosso come Tenente Marchi, ma adatto a qualsiasi genere e a qualsiasi partner.

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Da Rossana Podestà, per la quale fu un biondo Paride nel kolossal americano MGM Elena di Troia di Robert Wise a Carla Del Poggio, con la quale esordì clamorosamente in Italia in Gioventù perduta di Pietro Germi nel 1947 e fece coppia in Il mulino del Po di Alberto Lattuada, da Doris Duranti a Doris Dowling, da Lea Padovani a Valentina Cortese.

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Naturalizzato francese, era in realtà di origine lituane, il padre si era rifugiato in Francia nel 1918 e morì un anno dopo la sua nascita, si chiamava Jurgis Bernard Šernas. Cresciuto dalla madre, giovanissimo fece parte della resistenza francese, catturato si fece un anno a Buchenwald. Poco più che ventenne, bellissimo, fa il suo esordio nel cinema nel noir La maschera di sangue di Raymon Lamy con Jean Gabin e Sardou, per poi prendere parte a L’idole con Yves Montand.

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Gioventù perduta di Germi, per il quale avrà un Nastro d’Argento, è il suo primo film italiano. Diventa subito popolarissimo e si divide fra Italia e Francia. Lo troviamo così in Una lettera all’alba di Giorgio Bianchi dove fa il figlio di Fosco Giachetti trafficante di cocaina, in Le révolté di Marcel L’Herbier, Jean de la Lune, Il lupo della Sila, Il falco rosso, Lulù con la Cortese.

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Recita nel noir inglese La salamandra d’oro di Ronald Neame a fianco di Trevor Howard e Anouk Aimée. Lo troviamo presto in ogni genere di film, Patto col diavolo di Luigi Chiarini, Cuori sul mare di Giorgio Bianchi con Doris Dowling, Clandestino a Trieste, Barbablù di Christian-Jacque, Camicie rosse di Goffredo Alessandrini, Fanciulle di lusso di Bernard Vorhaus con Marina Vlady e Anna Maria Ferrero, Maddalena di Augusto Genina, ma recita assieme a Erich Von Stroheim in La morte è discesa troppo presto di Edmond T. Gréville e è protagonista del film di guerra americano L’inferno è a Dien Bien Phu di David Butler nel 1955.

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Quando diventerà protagonista assieme a Rossana Podestà di Elena di Troia di Robert Wise, da noi è già una star consolidata. Così ci appare anche in La dolce vita di Federico Fellini nella grande scena della festa nella villa di Fregene. In realtà negli anni ’60 Jacques Sernas non avrà più i ruoli di bel giovane più o meno scapestrato che aveva nel decennio precedente.

 

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Gira qualche avventuroso, ma non è particolarmente adatto né al peplum, dove lo troviamo in Il conquistatore di Corinto, Romolo e Remo, Maciste contro il Vampiro, La regina dei Tartari, Nel segno di Roma, né allo spaghetti western, dove sarà il Maggiore Saunders in Per pochi dollari ancora di Giorgio Ferroni assieme a Giuliano Gemma.

 

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Meglio nell’avventuroso o nel kolossal internazionale, come 55 giorni a Pechino di Nicholas Ray, o nell’euro spy, come La guerra segreta, Baleari operazione oro. Lo ritroviamo negli anni successivi sporadicamente, ma sempre elegante. E’ un generale francese in La pelle di Liliana Cavani, lo troviamo in L’africana di Margarethe Von Trotta, è pure protagonista dell’horror Luna di sangue di Enzo Miloni nel 1989 e finisce come ispettore Godard (sic!) nel noir Coppia omicida di Claudio Fragasso nel 1998.

 

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Negli ultimi anni lavora anche in tv come cardinale. Lo vuole Giorgio Capitani in Papa Giovanni con Edward Asner e nel più tardo Papa Luciani con Neri Marcoré, dove sarà il cardinale Marcinkus. Finalmente un ruolo di cattivo. In tutti questi anni era rimasto elegante e naturale come lo avevamo visto agli inizi della carriera.

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