BERGOGLIO SOUND SYSTEM – A ROMA IL PAPA ENTRA A SORPRESA IN UN NEGOZIO DI DISCHI VICINO AL PANTHEON, LA TITOLARE: "UN’EMOZIONE IMMENSA. IL SANTO PADRE ERA GIÀ NOSTRO CLIENTE, ANNI FA, QUAND’ERA ANCORA CARDINALE. POI, OVVIAMENTE, NON LO ABBIAMO PIÙ VISTO. E ADESSO CI È VENUTO A TROVARE, PER SALUTARCI…GLI ABBIAMO FATTO UN REGALO, UN DISCO DI MUSICA CLASSICA” – IL PONTEFICE AMA MOZART, LE PASSIONI DI BACH E IL PARSIFAL DI WAGNER…
Gian Guido Vecchi per corriere.it
PAPA FRANCESCO NEGOZIO DI DISCHI
Già gli era capitato per scarpe ed occhiali, ora si tratta di dischi. Papa Francesco si è concesso un’altra uscita privata fuori dal Vaticano, questa volta per fare visita a un negozio di musica nel centro della capitale, in via della Minerva, accanto al Pantheon.
A notarlo è stato il vaticanista spagnolo Javier Martínez-Brocal, direttore dell’agenzia Rome Reports, che passava di lì nel tardo pomeriggio e ha filmato l’uscita di Bergoglio dal negozio, un disco sotto il braccio, e ha diffuso le immagini su Twitter.
La titolare di «Stereosound» spiega al Corriere che è stata «un’emozione immensa», una visita a sorpresa di Francesco: «Il Santo Padre è appassionato di musica ed era già nostro cliente, anni fa, quand’era ancora cardinale e passava per Roma. Poi, ovviamente, non lo abbiamo più visto. E adesso ci è venuto a trovare, per salutarci…il disco? È un regalo che gli abbiamo fatto, un disco di musica classica…». Bergoglio tende a non parlarne e non ostenta la cosa, ma è un ascoltatore competente.
PAPA FRANCESCO NEGOZIO DI DISCHI
A padre Antonio Spadaro, nella sua prima intervista alla Civiltà Cattolica, aveva detto: «In musica amo Mozart, ovviamente. Quell’Et Incarnatus est della sua Missa in Do è insuperabile: ti porta a Dio! Amo Mozart eseguito da Clara Haskil. Mozart mi riempie: non posso pensarlo, devo sentirlo. Beethoven mi piace ascoltarlo, ma prometeicamente. E l’interprete più prometeico per me è Furtwängler. E poi le Passioni di Bach. Il brano di Bach che amo tanto è l’Erbarme Dich, il pianto di Pietro della Passione secondo Matteo. Sublime. Poi, a un livello diverso, non intimo allo stesso modo, amo Wagner. Mi piace ascoltarlo, ma non sempre. La Tetralogia dell’Anello eseguita da Furtwängler alla Scala nel ’50 è la cosa per me migliore. Ma anche il Parsifal eseguito nel ’62 da Knappertsbusch».