berlusconi salvini

1. BERLUSCONI PASSA DA UNA SOTTOMISSIONE ALL’ALTRA: ORA SI LEGA CON L’ALTRO MATTEO 2. “IN FORZA ITALIA CI SONO ALMENO CINQUE O SEI PRONTI A TRADIRE (…), SONO TOSCANI, TUTTI INCAPPUCCIATI AMICI DI VERDINI”. DICE PROPRIO COSÌ: “INCAPPUCCIATI”. EVVIVA LA SINCERITÀ DEL SENATORE D’ANNA FITTIANO, ISCRITTO AL GAL (GRUPPO DI FORZA ITALIA)

matteo salvini SILVIO BERLUSCONImatteo salvini SILVIO BERLUSCONI

Colin Ward (Special Guest: Pippo il Patriota) per Dagospia

 

1. LE PIROETTE DI SILVIO IL BARRICADERO

“Vediamo se fanno una settimana di opposizione”, ironizza Matteo Salvini mentre Silvio Berlusconi si rivende un’alleanza con la Lega Nord che dovrebbe far male al Matteo “traditore”, quel ragazzaccio “arrogante” che siede a Palazzo Chigi. Dopo il fallimento del Patto del Nazareno, l’ex Cavaliere cerca la rivincita, o anche solo una strategia di sopravvivenza, e si rivolge alle armate di Salvini, che l’opposizione a Renzie l’ha fatta fin dal primo giorno, senza risparmiarsi. Che futuro può avere un sodalizio del genere?

 

Paolo Romani Renato Brunetta Matteo Salvini Giovanni Toti foto Lapresse Paolo Romani Renato Brunetta Matteo Salvini Giovanni Toti foto Lapresse

Intanto va detto che Salvini è in posizione di forza, perché nei sondaggi va benone e ha ormai scavalcato Forza Italia. Vuole vincere in tre regioni (Veneto, Liguria e Toscana) e con l’appoggio azzurro può farcela. Ha grinta da vendere, una buona visibilità e un progetto coerente di partito nazionalista e lepenista. Forza Italia invece è un partito sfibrato, diviso, che dipende ancora molto dal suo leader quasi ottantenne e dalle sue energie. Fino a ieri ha appoggiato il governo Renzie e sull’altare di questa alleanza ha perso molto sangue, rafforzando anche Salvini. Ma le domande da porsi su una simile alleanza sono altre.

 

SALVINI SICILIASALVINI SICILIA

Quanta parte di voto moderato può perdere Forza Italia alleandosi con la Lega? Una simile svolta a destra non rischia di regalare altri elettori a Matteo Renzi? La Lega è contro l’euro e fieramente anti-europeista, mentre gli azzurri sono iscritti al Ppe: come si può conciliare una collocazione del genere con questa alleanza? Sono domande che dovrebbero spingere Berlusconi a una certa prudenza, prima di “fidanzarsi” con Salvini per fare un dispetto all’altro Matteo.

 

 

2. TUTTI CON SALVINI!

Dunque, svolta leghista a Palazzo Grazioli. “Prove d’intesa tra Fi e Lega. ‘Ora opposizione totale’. Salvini: noi mai con Alfano. Incontro con Berlusconi ad Arcore. Brunetta: patto a 360 gradi. Il leader del Carroccio. Vediamo se resisterete a Renzi” (Repubblica, p. 8). “Regionali, diktat lumbard sui candidati. Azzurri all’angolo. L’intesa di Arcore è fumosa e l’incognita del candidato sindaco di Milano aumenta il caos” (p. 8).  

RENZI SALUTA CONFALONIERI DOPO LA D URSO RENZI SALUTA CONFALONIERI DOPO LA D URSO

 

Il Corriere analizza il nuovo scenario e scrive: “I due Matteo alla campagna d’inverno per conquistare la terra di mezzo. Berlusconi e Alfano rischiano di finire all’angolo per le manovre di Lega e dem. Veneto e Campania: in queste regioni si giocheranno i test chiave, perché Ncd può fare la differenza” (p. 9).

 

La Stampa riporta anche il punto di vista di Mediaset: “Accordo Berlusconi-Lega, ma Confalonieri è scettico. Intesa con Salvini: insieme alle Regionali e opposizione dura. Il presidente di Mediaset teme ripercussioni sulle aziende” (p. 4). Idem sul Messaggero: “Partito Fininvest contro il doppio azzardo e l’alleanza con il Carroccio agita i forzisti” (p. 6).

MATTEO RENZI E DENIS VERDINI MATTEO RENZI E DENIS VERDINI

 

Soddisfatto, invece, Libero: “Silvio fa l’accordo con il Matteo giusto. Patto degli spinaci Cav-Salvini. Forza Italia e Lega stringono un’alleanza per fare opposizione dura a Renzi e presentarsi unite alle elezioni regionali. Il Veneto sarà vitale per il futuro del centrodestra e per impedire che il fiorentino diventi il padrone assoluto del Paese” (p. 1). Anche il giornale di Belpietro racconta che c’è una scollatura con Confalonieri: “Il Cav vuole le urne, le aziende no. Silvio medita di far cadere l’esecutivo sulle riforme. Ma i suoi manager lo sconsigliano: temiamo vendette” (p. 3).

VINCENZO D'ANNAVINCENZO D'ANNA

 

 

3. I NUOVI SCILIPOTI RENZIANI E GLI INCAPPUCCIATI DI VERDINI

Il Corriere intervista il senatore Vincenzo D’Anna, fittiano, iscritto al Gal (Gruppo autonomie e libertà, gruppo creato da Forza Italia) e si fa spiegare la geografia dei nuovi renziani. D’Anna garantisce che i senatori calabresi e siciliani dell’Ncd sono renziani, poi dice che “In Forza Italia ci sono almeno cinque o sei pronti a tradire (…), sono toscani, tutti incappucciati amici di Verdini”. Dice proprio così: “incappucciati” (p. 10). Evviva la sincerità del senatore D’Anna.

Brunetta Salvini foto Lapresse Brunetta Salvini foto Lapresse

 

 

4. QUEL CHE NON SI PUÒ DIRE

Il ministro greco delle Finanze Yanis Varoufakis si rimangia l’allarme sulle finanze italiane, ma ci regala un aneddoto veramente notevole. Intervistato dal Corriere, racconta: “Propongo strade alternative, credo sia arrivato il momento per l’Europa di creare le condizioni di un vero cambiamento. Di questo parlai nel tour di quattro anni fa con un ministro italiano, del quale ora non dirò il nome. Mi suggerì di portare nel Vecchio Continente le mie idee sul New Deal, il Nuovo Corso. In realtà lui avrebbe avuto molte più chance di farsi ascoltare rispetto a un semplice professore, ‘ma non posso parlare di queste cose – mi spiegò – Se lo facessi io che sono un esponente di governo, tutti direbbero che l’Italia è sull’orlo della bancarotta e quello sarebbe davvero l’inizio della fine’” (p. 5). Quattro anni fa c’erano o il governo Berlusconi o quello di Monti.

 

ITALIA CRAC BUCO ITALIA CRAC BUCO

 

5. NON FA SOSTA LA SUPPOSTA

Gli ultimi dati Istat registrano un paese impoverito, con sempre più gente che ha un lavoro mal pagato. Corriere: “Uno su quattro sotto i 10 mila euro. Il Nord resiste alla Grande Crisi: dal 2007 gli stipendi sono cresciuti dell’1,7%. Al Sud calo del 25%. Il 55% degli autonomi guadagna meno di 15 mila euro. Solo il 2,4% della popolazione oltre 70 mila” (p. 6). Repubblica osserva: “Quasi 4 milioni di working poor. Hanno il lavoro, ma non basta più” (p. 25).

 

 

6. LA LISTA FALCIANI E I BUOI SCAPPATI

HERVE FALCIANI HERVE FALCIANI

Lodevole tentativo di tenere alta l’attenzione sulla lista Falciani, in attesa dell’uscita dell’Espresso, venerdì. Ma con lo scudo di Tremonti, molti clienti di Hsbc se la sono ampiamente cavata. Corriere: “Lista Falciani, Torino indaga sui nomi. Il nuovo elenco già in Procura. Dal 2010 il Fisco ha recuperato 30 milioni. Le indagini della Finanza. Su 3.276 ispezioni scoperti 741 milioni evasi. In oltre mille casi si sono avvalsi dello scudo fiscale” (p. 12).

 

Repubblica semina il panico tra i paperoni: “Governi e procure in allarme per i 100 mila clienti nascosti. Hsbc, pronti i mandati d’arresto. Dal nostro paese depositi per 6,5 miliardi. La Ue: ‘Si tratta con Berna’” (p. 12). Sul fronte italiano, “Conti italiani, uno ‘scudo’ per 1264 e prescrizione certa con il decreto fiscale” (p. 12).

 

HERVE FALCIANI HERVE FALCIANI

La Stampa ricorda che “Torino indaga su 250 nomi. Solo uno resta sotto accusa” (p. 13). Il giornale diretto da Mariopio Calabresi intervista Flavio Briatore che dice: “Posso avere conti dove operano le mie società. Non risiedo in Italia da quasi trent’anni” (p. 12). Il Messaggero scrive: “Da Briatore alla Sandrelli, niente panico. I vip si chiamano fuori: è tutto scudato” (p. 12). Anche il Cetriolo Quotidiano tira le somme: “Prescritti o archiviati. Le Procure spuntate. Da Torino a Roma i magistrati hanno seguito le tracce degli elenchi trafugati dall’ex dipendente dell’istituto inglese. Quasi impossibile recuperare i capitali fuggiti nei paradisi fiscali” (p. 7).

 

Fuori dal coro Il Giornale: “Gogna fiscale sui famosi per i conti in Svizzera. Ennesimo scandalo, ma il reato dov’è? Ripubblicata la lista Falciani con i nomi di centomila clienti della banca Hsbc anche se non c’è prova che siano evasori. E il bancario-delatore diventa una star” (p. 16).

 

 

GRILLO briatoreGRILLO briatore

7. FANGO MONTANTE?

Le accuse dei pentiti all’industriale anti-mafia Antonello Montante fanno discutere. Repubblica: “Caso Montante, l’antimafia si divide. I grillini e Libera: ‘L’imprenditore indagato si dimetta dall’Agenzia dei beni confiscati’. Ma lui non ci sta: ‘Combatto il malaffare, andrò avanti’. Crocetta lo difende. Squinzi (Confindustria): ‘Sorpreso, è sempre stato contro i clan’” (p. 20).

 

Piena solidarietà a Montante arriva da Ivan Lo Bello, di Confindustria: “Deve restare, gli onesti sono con lui. L’industriale simbolo della lotta al racket: nella nostra associazione un clima infido e rischioso” (Corriere, p. 17).

 

 

8. BANCHE IN MANOVRA SUI CREDITI

nagel e moglie nagel e moglie

Mentre il governo studia come fare la “bad bank” senza che questa sia un indebito “aiuto di Stato” (l’Ue vigila), le banche corrono ai ripari in ordine sparso. “Per le big del credito una pulizia da 8 miliardi. Intesa e Mediobanca aprono la stagione dei conti. La Bce impone di spesare i crediti deteriorati, Monte Paschi verso un contraccolpo da 3,2 miliardi. E le Popolari studiano nozze a tre. Attesa la cedola per Ubi, Unicredit e Ca’ de Sass. La spinta di Banco e Bpm” (Giornale, p. 18).  

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli arianna meloni fabia bettini federico mollicone fazzolari giovanbattista giovan battista

DAGOREPORT - E’ SCOPPIATO UN NUOVO “CASO GIULI”, ACCUSATO DA “LA VERITÀ” DI ESSERE “STATO DAVVERO GENEROSO CON LE INIZIATIVE CINEMATOGRAFICHE DELLA SINISTRA ITALIANA”. A PARTIRE DA FABIA BETTINI, ATTIVA DA OLTRE 15 ANNI NEL CINEMA, REA DI ESSERE LA SORELLA DI GOFFREDO (CI SONO SORELLE E SORELLE), PER FINIRE AI FONDI PER “VIDEOCITTÀ” DI FRANCESCO RUTELLI - GIULI QUERELA “LA VERITÀ” MA IL GIORNO DOPO RINCULA, ‘’COMMISSARIATO’’ DA PALAZZO CHIGI - UNO SCAZZO CHE FA VENIRE A GALLA UNA LOTTA INTERNA AI ‘’CAMERATI D’ITALIA’’ CHE HANNO SEMPRE BOLLATO GIULI COME CORPO ESTRANEO ALLA FIAMMA, CACCIATO A SUO TEMPO DAI “GABBIANI” DI COLLE OPPIO (GODE MOLLICONE CHE SOGNAVA IL MINISTERO DELLA CULTURA) - LA “MERITOCRAZIA”, DI CUI SI RIEMPIVA LA BOCCUCCIA LA DUCETTA, È STATA SEMPLICEMENTE SPAZZATA VIA DALL’APPARTENENZA POLITICA: SEI CON NOI, OK; SE SEI CONTRO, NIENTE FONDI - MENTRE SI SCRIVONO MINCHIATE SUI “COMUNISTI DEL CIAK”, IL MINISTERO DELLA SANTANCHÉ È FINITO AL CENTRO DELLE INDAGINI DELL’ANAC, L’AUTORITÀ NAZIONALE ANTICORRUZIONE, PER FONDI DESTINATI A FESTIVAL DI CINEMA ORGANIZZATI DA TIZIANA ROCCA E GABRIELLA CARLUCCI…

donald trump giorgia meloni keir starmer emmanuel macron

SI ANNUNCIANO TEMPI SEMPRE PIU' DURI PER LA GIORGIA DEI DUE MONDI - AL SUMMIT DI LONDRA, STARMER E MACRON HANNO ANNUNCIATO UN PIANO DI PACE ASSIEME AD ALTRI PAESI (GERMANIA, POLONIA, SPAGNA, ETC) - PREMESSO CHE PUTIN È L'AGGRESSORE E IL SUPPORTO ALL'UCRAINA SARA' FINO ALLA FINE, IL LORO PIANO DI PACE HA BISOGNO DELLA NUOVA AMERICA DI TRUMP, MA NON È INDISPENSABILE LA SUA MEDIAZIONE - LA POSIZIONE ESPRESSA DA GIORGIA MELONI È STATA IL CONTRARIO AL PENSIERO DI FRANCIA E GRAN BRETAGNA: IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA È INDISPENSABILE PER IL CESSATE IL FUOCO - AMORALE DELLA FAVA: LA DUCETTA A STELLE E STRISCE CI STA SOLO SE LA TRATTATIVA SI FA INSIEME CON IL PAZZO DI WASHINGTON (AUGURI!)

los angelucci del rione sanita - vignetta by macondo antonio giampaolo silvio berlusconi alessandro sallusti

IL CONVENTO DEGLI ANGELUCCI E’ RICCO MA PER I GIORNALISTI DEL “GIORNALE’’, "LIBERO” E “TEMPO” TIRA UNA BRUTTA ARIA - NIENTE PIU’ INVIATI SE NON ‘INVITATI’, NIENTE PIU’ AUTO CON NOLEGGIO A LUNGO TERMINE, OBBLIGO DI STRISCIARE IL BADGE IN ENTRATA, TOLTE PURE LE CIALDE DEL CAFFE’ - DIECIMILA EURO IN MENO PER VITTORIO FELTRI, NIENTE MANLEVA PER LE QUERELE (FILIPPO FACCI HA PAGATO 30MILA EURO PER UNA CAUSA) - SALLUSTI NON C’E’ E QUANDO C’E’ NON PARLA. E IN BARBA AL MELONISMO SENZA LIMITISMO (‘’VELINE’’ DI PALAZZO CHIGI A STRAFOTTERE), LE COPIE CALANO - NERVOSISMO PER L’INSERTO ECONOMICO DI OSVALDO DE PAOLINI - L’ASSEMBLEA E LA PAROLA INNOMINABILE: “SCIOPERO”…

donald trump volodymyr zelensky giorgia meloni keir starmer emmanuel macron ursula von der leyen

DAGOREPORT – IL "DIVIDE ET IMPERA" DEL TRUMPONE: TENTA DI SPACCARE IL RIAVVICINAMENTO TRA GRAN BRETAGNA E UNIONE EUROPEA EVITANDO DI PORRE DAZI SUI PRODOTTI "MADE IN ENGLAND" – STARMER SE NE FOTTE, ABBRACCIA ZELENSKY E SI ERGE A NUOVO LEADER DELL’EUROPA (PARADOSSALE, DOPO LA BREXIT) – OGGI, PRIMA DELLA RIUNIONE DEI LEADER EUROPEI A LONDRA, BILATERALE TRA IL PREMIER BRITANNICO E GIORGIA MELONI, PER CAPIRE CHE ARIA TIRA NELL’“ANELLO TRUMPIANO DELL’EUROPA” - SPACCATURA NELLA LEGA PER IL TRUMPIAN-PUTINISMO DI SALVINI - SCETTICISMO CRESCENTE IN FRATELLI D’ITALIA (FAZZOLARI, URSO E LOLLOBRIGIDA SI SMARCANO DALLA LINEA PRO- KING DONALD) – SCHLEIN E CONTE IN BANCAROTTA - LA PARALISI DEI DEMOCRATICI AMERICANI: AVETE SENTITO LA VOCE DI OBAMA, CLINTON E BIDEN?

volodymyr zelensky donald trump jd j.d. vance

DAGOREPORT - ZELENSKY È CADUTO IN UN TRANELLO, STUDIATO A TAVOLINO: TRUMP E JD VANCE VOLEVANO MORTIFICARLO E RIDURLO ALL’IMPOTENZA CON LA SCENEGGIATA NELLO STUDIO OVALE, DAVANTI AI GIORNALISTI E ALLE TELECAMERE - D’ALTRO CANTO LA VERA DIPLOMAZIA NON SI FA CERTO “ON AIR”, DAVANTI ALLE TELECAMERE E A MICROFONI APERTI - TRUMP E JD VANCE HANNO CONSEGNATO UN ‘PIZZINO’ IN STILE CAPOCLAN: TACI, PERCHÉ SENZA DI NOI SEI FINITO. DUNQUE, OBBEDISCI. E DIRE CHE GLI SHERPA UCRAINI E STATUNITENSI AVEVANO TROVATO PERSINO UN ACCORDO DI MASSIMA SULLE VARIE QUESTIONI APERTE, COME L’ACCORDO-CAPESTRO PER KIEV SULL’ESTRAZIONE DELLE TERRE RARE (UN TRATTATO CHE DI FATTO AVREBBE PERMESSO AGLI USA DI SPOLPARE IL SOTTOSUOLO UCRAINO PER GLI ANNI A VENIRE)… - VIDEO