fabrizio biggio

"DOPO LA FINE DI VIVA RAI 2 CON FIORELLO MI SENTO COME QUELLO CHE HA FINITO IL LICEO: “E MO’ CHE FACCIO?” - FABRIZIO BIGGIO SI CONFESSA: “CON MIA MOGLIE VALENTICA DE CEGLIE CI LASCIAMMO DOPO IL MIO PRIMO FILM MA ORA CI SPOSIAMO. CON FRANCESCO MANDELLI LITIGAMMO DOPO IL SUCCESSO DEI "SOLITI IDIOTI". PER ANNI NON CI SIAMO PARLATI. POI CI SIAMO RIVISTI PER UNO SPOT, ABBIAMO PIANTO ABBRACCIANDOCI” – SANREMO 2015 CON LA CANZONE "STONATA", “STRACULT” E LA RINASCITA CON FIORELLO: “HA CREDUTO IN ME. HO UN PO' DI TALENTO, MA HO AVUTO TANTA FORTUNA” – VIDEO

 

Renato Franco per corriere.it - Estratti

 

biggio mandelli

Due colpi di fulmine: Valentina De Ceglie, la moglie, e Francesco Mandelli, l’altro idiota. La vita di Fabrizio Biggio ruota intorno a due persone con cui ha litigato ferocemente — è stato separato dalla moglie 3 anni e mezzo, dall’amico per 7 — e con le quali poi ha ritrovato l’idillio: «Gli stessi problemi che avevo con mia moglie li avevo con Francesco: ero io il problema, non loro. Ma lo capisci dopo. Mi ha aiutato l’analisi: quando cambi te stesso, cambi anche il mondo intorno a te».

 

(...)

Sognava di fare l’attore?

«In realtà io volevo fare lo scenografo. Per diversi anni ho lavorato nei teatri come tecnico audio e video, ma soprattutto mi piaceva costruire: avevo preso da mio nonno che era ingegnere e in cantina aveva qualunque tipo di attrezzo. Passare da tecnico a scenografo però non è facile, e io ho fallito miseramente».

 

E come arrivò l’occasione da attore?

«Per caso. Il padre di Martino insegnava italiano e conduceva un programma in cui parlava di scuola su Canale 10, una rete locale toscana. Lui faceva la parte seria e mi affidò la parte più spigliata del programma».

Il programma era «La zanzara in classe».

valentina de ceglie fabrizio biggio

«Era una specie di Striscia la notizia per le scuole, mi presentavo vestito da supereroe negli istituti dove toglievano la ricreazione ai ragazzi. Cose così. Alla fine il mio amico Martino mi convinse a mandare un best of del programma a Mtv. Mi chiamarono a fare un provino che andò malissimo, però li avevo fatti ridere anche se non era quello lo scopo».

 

L’hanno congedata con il classico «le faremo sapere»?

«Per due mesi silenzio di tomba e allora disegnai una striscia di vignette in cui raccontavo la mia storia, un ragazzo che aspettava una chiamata di Mtv che non arrivava mai. Alla fine mi presero».

Pure vignettista?

«Il mio primo lavoro è stato il fumettista per un rivista di caccia e pesca, 50 mila lire a vignetta. Le portai anche a Staino che mio padre conosceva, e lui fu sincero: guarda, lascia stare».

 

Non voleva fare l’attore eppure...

valentina de ceglie fabrizio biggio 56

«La mia è una carriera piena di casualità, mi ha sempre aiutato l’entusiasmo degli altri. Sono un po’ remissivo, quando non mi capita niente non lotto, ma aspetto. Non ho la spinta a spaccare tutto, pur amando questo mestiere. Insomma un po’ di talento ce l’ho, qualcosa so fare, ma ho avuto anche fortuna».

A Mtv ha conosciuto la sua futura moglie e Mandelli, con il quale siete diventati I Soliti Idioti: in effetti il caso l’ha aiutata parecchio.

«I miei due grandi amori, è stato per entrambi un colpo di fulmine».

 

Con Francesco come è andata?

«Abbiamo capito subito che avevamo la voglia di raccontare il mondo nello stesso modo, quando scrivevamo insieme respiravamo l’idillio, la prima volta sul set era come se lo facessimo da sempre, abbiamo avuto, da subito, un’intesa incredibile».

 

E con Valentina?

«Faceva la producer e mi sono innamorato appena l’ho vista. In quel periodo presi la mia prima casa a Milano e senza saperlo ho scoperto che lei abitava a due portoni dal mio. Se non è un caso questo! Lei era molto corteggiata e io nascondevo il mio amore perché non volevo unirmi alla massa. Ma dopo un anno è crollata».

 

A cavallo del 2010 arrivò il clamoroso successo dei «Soliti Idioti». Lei quanto idiota si sente?

FRANCESCO MANDELLI FABRIZIO BIGGIO

«Molto. In senso positivo. Del resto ce lo siamo detti da soli che siamo idioti. Un po’ di idiozia — nel senso di leggerezza — nella vita ci vuole. Lo diceva anche Battiato: Vivere non è difficile potendo poi rinascere. Cambierei molte cose, un po’ di leggerezza e di stupidità. Io e Francesco trattiamo con grande empatia e affetto le maschere che abbiamo portato in scena. Raccontiamo, esagerandolo, anche quello che in fondo siamo tutti noi».

 

Vi siete mai sentiti volgari?

«Noi no, ma ci hanno fatto sentire volgari per il personaggio che ha avuto più successo nei nostri film: è vero che Ruggero dice parolacce in continuazione, ma gli altri nostri personaggi non sono scurrili. Lui però andava raccontato così, incarna la tipologia di certi anziani che sono più dissacranti dei giovani. Andava dipinto così. Non poteva dire che cavolo».

michela giraud fabrizio biggio ferro 097

 

Con Valentina vi siete lasciati dopo il primo film.

«Per me era un periodo di grande scombussolamento, ero fragile, non perché volessi fare chissà che, ma quel successo mi aveva smosso delle cose dentro, non capivo più chi ero. Provavo una grande sofferenza, un grande dolore e pensavo: a me il successo non dà felicità.

 

Ho fatto anche un disegno per ricordarmi un momento particolare: stavo camminando per strada, triste, quando vedo passare un autobus con la mia faccia enorme. La guardavo e mi dicevo: non me ne frega niente, voglio altro. Lì ho capito quali valori contano nella vita. Il lavoro, il successo, il denaro — che per carità serve — sono importanti, ma la felicità viene solo dai rapporti umani. Oggi mi interessano solo quelle 7 o 8 persone che mi rendono felice».

 

Vi sposerete quest’estate.

«Sono 23 anni di fatto che stiamo insieme, il giorno dei suoi 50 anni visto che non sapevo cosa regalarle ho pensato che ci volesse una cosa grossa. Così ho spacciato il matrimonio per un regalo. E devo dire che ha funzionato alla grande».

 

Dopo aver litigato con sua moglie ha litigato anche con Francesco. Quale è stata la madre di tutte le liti?

fiorello biggio

«La Solita Commedia andò malissimo anche se per noi è il film più bello che abbiamo fatto. In quel periodo litigavamo per qualsiasi cosa, lo chiamai e ci vedemmo a un baretto. Gli vomitai addosso tutto, come in una storia d’amore. Non ci siamo più visti per 7 anni».

 

C’era una cosa in particolare che gli rimproverava?

«In realtà sono io che oggi rimprovero a me come ho gestito il rapporto con lui. Io ero remissivo e lui si prendeva lo spazio che gli lasciavo, non mi sentivo rispettato: le incomprensioni piccole diventano enormi se non parli. Oggi parliamo di tutto».

 

Chi ha fatto il primo passo?

«In realtà lui continuava a cercarmi, io ero molto più rigido. Per me era tutto chiuso, mi aveva fatto soffrire e non volevo più vederlo. Un giorno ci ha cercato uno sponsor per uno spot ed entrambi abbiamo detto sì. Significava che eravamo pronti. Ci siamo visti con un po’ di imbarazzo, ci siamo chiesti scusa, ci siamo abbracciati, ci siamo fatti un gran pianto e ci siamo detti tutto».

francesco mandelli alessia marcuzzi fabrizio biggio foto di bacco

 

Siete stati due volte a Sanremo.

«Morandi ci chiamò nel 2012. Portammo sul palco un matrimonio omosessuale con Gianni che officiava, l’Arcigay ci contestò per la macchietta dei gay, ma noi prendevamo in giro un tic, non i gay in quanto tali».

 

Poi siete tornati, in gara come cantanti, nel 2015 con Carlo Conti: un’esibizione abbastanza agghiacciante a rivederla oggi.

«Sì, in effetti non è stata una bella esibizione, eravamo intimoriti, dovevamo essere meno impostati. Il vanto è il testo del brano, per il resto meglio lasciar perdere: mi sono esercitato tre mesi per quella canzone e l’ho pure stonata».

FIORELLO BIGGIO

 

Per un periodo il suo telefono ha smesso di squillare, è sparito dai radar: come si è sentito?

«Avevo detto tanti no e piano piano vieni dimenticato e smettono di chiamarti».

 

Perché diceva no?

«Avevo sofferto troppo, per carattere facevo fatica a stare in questo mondo così impegnativo, avevo la mia nicchia di Stracult su Rai2 e stavo bene. Ero felice, senza stress. Quando poi ho iniziato a non lavorare più un lato di me godeva a non fare un cazzo dalla mattina la sera... Mia moglie (la chiama già così) mi è stata vicina in maniera incredibile: le sarò grato per sempre, non mi ha mai fatto pesare niente».

fabrizio biggio e francesco mandelli foto di bacco

 

Poi è arrivato Fiorello.

«Non mi telefonava nessuno, ero finito nel dimenticatoio, lo spauracchio di tutti gli artisti. Rosario mi ha capito subito, a lui non interessava se era da un po’ che ero sparito. Mi diceva: devi capire che sei bravo — mi viene da commuovermi a pensarci, davvero —, ha creduto in me. L’unica cosa che serve in questo mestiere è trovare qualcuno che crede in te».

 

«Viva Rai2!» è finito. Ora che progetti ha? Sa glielo chiedo così magari capiamo anche cosa fa Fiorello...

Ride. «Lui naviga a vista, davvero aspetta la prossima idea. Io ho progetti e proposte, ma mi sento come quando ho finito il liceo: e mo che faccio?»

fabrizio biggio e francesco mandelli con i fan foto di baccofabrizio biggio foto di bacco (4)fabrizio biggio foto di bacco (1)fiorello biggiofiorello fabrizio biggio mauro casciari foto di baccobiggio casciari sofia goggia fiorelloFIORELLO BIGGIOFIORELLO BIGGIO VIVA RAI 2biggio gualtierifiorello fabrizio biggio viva rai2 andrea delogu fabrizio biggio fabrizio biggio andrea delogu marco giusti walter fasano luca guadagnino andrea delogu fabrizio biggio marco giusti e roberto d agostinostefania sandrelli andrea delogu fabrizio biggio marco giusti roberto d agostino (2)stefania sandrelli andrea delogu fabrizio biggio marco giusti roberto d agostino (1)fabrizio biggio foto di bacco (3)

 

 

Ultimi Dagoreport

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…