farinelli carocci modernissimo troisi

UN BIGLIETTO D’ORO PER DUE! SCOPPIA LA LITE TRA IL MODERNISSIMO E IL CINEMA TROISI ALLA VIGILIA DEL PREMIO ALLA MONOSALA CON PIÙ INGRESSI. VINCE LA SALA DI BOLOGNA MA QUELLA ROMANA NON CI STA – IL PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE “PICCOLO AMERICA” VALERIO CAROCCI, GOLDEN BOY DELLA SINISTRA ROMANA CARO A ZINGARETTI, ROSICA: “NOI PRIMI” – IL DIRETTORE DELLA CINETECA DI BOLOGNA FARINELLI SBOTTA: “MI RATTRISTA LA STERILE POLEMICA DEL TROISI, CHE SOSTIENE DI AVERE “VENDUTO/EMESSO” IN TRE GIORNI PER IL FESTIVAL DEL CORTO LA METÀ DEI BIGLIETTI CHE LA STESSA SALA HA VENDUTO NEI PRECEDENTI UNDICI MESI. UNA MANDRAKATA, VAGAMENTE INDECOROSA. LI INVITO A..”

Articolo di Arianna Finos per www.repubblica.it- Estratti

 

https://www.repubblica.it/spettacoli/cinema/2024/12/04/news/biglietto_d_oro_modernissimo_bologna_troisi_roma_lite-423817514/

 

 

 

Gian Luca Farinelli nanni moretti

Un Biglietto (d’oro) per due. Alla vigilia dell’assegnazione del premio alla monosala con più spettatori - annuncio oggi alle Giornate professionali di Sorrento - è scoppiato un conflitto di cifre tra le due eccellenze del settore: il bolognese Modernissimo e il romano Cinema Troisi.

 

Due città, due comunità fatte di pubblico fedele e artisti coinvolti in modo viscerale. La rivendicazione del primato nella dialettica tra il direttore della Cineteca di Bologna Gian Luca Farinelli e il trentenne presidente della fondazione Piccolo America Valerio Carocci ha assunto sfumature da dissing. L’Anec, associazione esercenti, conferma ufficiosamente che consegnerà il premio al Modernissimo e riserva ogni altra risposta agli avvocati.

 

sala cinema troisi

L’istantanea di partenza è del 21 novembre, al Modernissimo di Bologna. Farinelli festeggia con l’amico Nanni Moretti un anno di vita della sala, inaugurata da Wes Anderson e Marco Bellocchio e sorpresa: annuncia di aver vinto il Biglietto d’oro. Una vittoria «incontestabile, 146.454 biglietti venduti in dodici mesi», dice Farinelli.

 

Stesse ore e qualche chilometro più a sud: Carocci, a dir poco, si stupisce per la celebrazione anticipata: «Si sono stampati il Biglietto d’oro da soli, con citazione grafica di Willy Wonka, dichiarando vittoria prima di essere arrivati al traguardo». Già, perché una settimana prima della scadenza, il colpo di scena: il Troisi ospita il Condorello, un Festival di cortometraggi - in giuria Willem Dafoe, Carla Bruni e Debra Winger - e in tre giorni stacca 44mila biglietti gratuiti.

Gian Luca Farinelli

 

Risultato: supera il Modernissimo con 170.373 presenze rivendicando il terzo Biglietto consecutivo. «Provano a negare la vittoria, li abbiamo diffidati», dice Carocci evocando l’autorità in materia ovvero il Cinetel, che riceve e trasmette i dati: «Abbiamo la classifica definitiva, risultiamo vincitori».

 

Finisce qui? Figurarsi. Farinelli sbotta: «In questo clima di festa, mi rattrista la sterile polemica del Troisi, che sostiene di avere “venduto/emesso” in tre giorni di fine novembre la metà dei biglietti che la stessa sala ha venduto nei precedenti undici mesi». La scena, in teoria, è questa: 15mila persone che entrano ed escono dalla sala, ad ogni cortometraggio, dieci minuti ciascuno, per tutta la giornata.

 

Per Farinelli la cosa è «una mandrakata, vagamente indecorosa. Li invito invece a festeggiare assieme il testimone che passa da loro a noi». Per l’assegnazione del premio al Modernissimo è stato decisivo il parere della Siae: ha fatto sapere all’Anec che i 44 mila biglietti staccati per il Condorello non possono essere considerati validi ai fini del premio perché, in quanto gratuiti, non avrebbero dovuto essere emessi.

Gian Luca Farinelli

 

Se la diatriba è scoppiata alla vigilia dell’assegnazione del premio, la rivalità covava da tempo: da mesi il Troisi monitorava gli incassi della sala concorrente: «Avevamo segnalato al Cinetel anomalie inedite del Modernissimo, in gara con una programmazione fatta al 95% di opere di retrospettiva», dice Carocci. «Cinetel ci ha detto che vale ogni opera purché venga staccato il biglietto. Allora dovrebbero valere anche i nostri». Resta la vittoria della sala bolognese

 

(...)

Gian Luca Farinelli zingaretti valerio carocciVALERIO CAROCCI

 

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)