LA BIONDINA DEL MISTERO - MOLTO PIÙ DI UN’AMICA. INFINITAMENTE PIÙ DI UN’AMANTE SALTUARIA - SCHETTINO SI CAMBIÒ PRIMA DI FUGGIRE DAL CONCORDIA, PROBABILMENTE PER NON ESSERE RICONOSCIUTO. E DOMNICA LO AIUTÒ - L’ULTIMO CONTATTO CON SCHETTINO AVVIENE PER EMAIL, IL 16 GENNAIO. LEI SCRIVE UNA FRASE SOLA, DRAMMATICA MA ANCHE CARICA DI SOSTEGNO: “TI ODIO, DEVI ESSERE FORTE”. LUI NON HA POTUTO RISPONDERE. ERA GIÀ NEL CARCERE DI GROSSETO…

C.Man. per Il Messaggero

Molto più di un'amica. Infinitamente più di un'amante saltuaria. Ecco la vera Domnica Cemortan, la bionda del mistero, scomparsa in Moldavia il giorno dopo il disastro e ricomparsa il 7 gennaio scorso davanti al procuratore Franco Verusio. Al quale ha ammesso alcune circostanze che spiegano perché il procuratore di Grosseto si ostini a volere in carcere il comandante della Costa Concordia.

La prima, importantissima. Schettino si cambiò prima di fuggire dalla Concordia, probabilmente per non essere riconosciuto. E Domnica lo aiutò, anche se all'inizio prova a nasconderlo: «Al momento dello sbarco, aveva una camicia bianca, un giubbotto blu civile, mentre a bordo, al ristorante ricordo che indossava la divisa. Non ricordo se indossasse anche la cravatta comunque al ristorante era in divisa, mentre sul ponte, quando io e Onorato abbiamo lasciato il ponte, aveva un giubbotto normale da civile».

Le chiedono di precisare e lei: «Alle ore 22.10 circa ho consegnato il giubbotto blu a Schettino dopo averlo prelevato all'interno della sua cabina... Lui mi aveva dato la sua disponibilità a mettere i miei effetti personali nella sua cabina. Di fatto usavo la cabina del comandante Schettino».

Il procuratore Verusio la incalza: «Quando lei dà il giubbotto a Schettino, lui a sua volta gli restituisce la giacca della divisa?». E Domnica: «Mi sembra di ricordare che me l'abbia data e credo, altresì, di averla buttata nella cabina del Comandante». 
E', ancora, la bella moldava a mettere in salvo il computer portatile di Schettino. Perché a precisa domanda, lei risponde: «Io ho preso il suo portatile e l'ho tenuto nella mia borsa, il computer l'ho preso insieme ai vestiti quando ero sulla nave. E poi, al Giglio, prima di prendere il traghetto per tornare a Porto Santo Stefano gliel'ho restituito».

Per spiegare il gesto, Domnica gioca la carta dell'ingenua inconsapevolezza circa il significato di quel gesto: «Ho visto che era una cosa elettronica e l'ho preso dalla cabina. Non ho mai avuto accesso a questo computer del comandante. E quando ho restituito il computer a Schettino questi mi chiese se avessi preso anche i suoi documenti. Risposi di no perché non sapevo dove fossero».

A confermare invece che lei fosse perfettamente consapevole di quanto l'aiuto a Schettino fosse sconveniente, c'è la versione diversa che ha provato a fornire all'inizio dell'interrogatorio, quando ha dichiarato di essere alloggiata «nella cabina della mia amica di nome Irina Nazarova, che avevo incontrato a bordo nave». Per poi rettificare dopo qualche minuto.

L'ultimo contatto con Schettino avviene per email, il 16 gennaio. Lei scrive una frase sola, drammatica ma anche carica di sostegno: «Ti odio, devi essere forte». Lui non ha potuto rispondere. Era già nel carcere di Grosseto.

 

DOMNICA CEMORTAN NEL VIDEO DIFFUSO DALLA _BILD_ IN CUI SI ESIBISCE IN UN BALLETTO DI DANZA CLASSICADomnica Cemortan e il Comandante Schettino da CHI jpegDOMNICA CEMORTAN HA IN MANO IL CERTIFICATO DI SICUREZZA MARITTIMOSCHETTINO COSTA CONCORDIASCHETTINO ISOLA DEI FAMOSI jpegDomnica Cemortan su CHI jpeg

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