MARCO GIUSTI: “NELLA SOFISTICATA RAI3 DI ANGELO GUGLIELMI, ALDO BISCARDI SAPEVA FARE SPETTACOLO IN DIRETTA, GIOCARE COL TRASH DEL GIORNALISMO SPORTIVO, SENZA MAI PERDERE UNA BATTUTA. SAPEVA CHE LA SUA FORZA ERA PROPRIO NEL MISCHIARE L’ALTO E IL BASSO, CARMELO BENE E L’ULTIMO DEI TIFOSI, NOBILI E CAFONI. E GIÙ CELEBRI FRASI RESE IMMORTALI DA 'BLOB'. “NON PARLATE IN PIÙ DI TRE O QUATTRO PER VOLTA CHE SENNÒ NON SI CAPISCE NIENTE!”
Da Ansa
georgia viero con biscardiBISCARDI COVER
E' morto stamane a Roma Aldo Biscardi, giornalista e conduttore televisivo noto per l'ideazione e la conduzione del programma televisivo "Il processo del Lunedì". Ne dà notizia la famiglia all'Ansa. Nato a Larino (Campobasso), Biscardi avrebbe compiuto 87 anni tra poco più di un mese. Era ricoverato da qualche settimana al Policlinico Gemelli, assistito dai figli, Antonella e Maurizio.
Da tempo aveva lasciato il video, dove aveva debuttato nel 1979, alla Rai. E' del 1980 l'ideazione del programma "Il processo del lunedì", primo talk show sul mondo del pallone di cui divenne anche conduttore nel 1983, moltiplicandone il successo.
“SGOOB!”, È MORTO BISCARDI
Marco Giusti per Dagospia
“Buonasera! Buonasera! Buonasera! Stasera andiamo di fretta!”. “Sgoob!”. Aldo Biscardi, ideatore e unico padrone e presentatore del ‘’Processo de lunedì’’, il più grande talk calcistico italiano, ci ha lasciati per sempre. Aldo si era inventato, perfezionandolo negli anni, un modo di parlare e far parlare di calcio assolutamente geniale. Puro spettacolo. Teatrale, se volete, impostato, con lui che muoveva i suoi giornalisti come marionette nel teatrino, ma adorabile e inimitabile.
Nessuno aveva quel rosso di capelli, quel tipo di accento meridionale ma non così definito, era nato a Larino in provincia di Campobasso, nessuna sapeva storpiare a arte così le parole. Nella sofisticata Rai Tre di Angelo Guglielmi, Aldo Biscardi fu più un Corrado, un Pippo Baudo che un vero e proprio giornalista, perché sapeva fare spettacolo in diretta, giocare col trash del giornalismo sportivo, senza mai perdere una battuta.
Mentre Andrea Barbato e Corrado Augias funzionavano da giornalisti in cachemire della nuova sinistra televisiva, Aldo, sempre stato uomo di sinistra, aveva iniziato sulle pagine napoletane del glorioso “Paese Sera”, era il giornalista popolare, l’imbonitore. Una statuina della nuova tv da mettere insieme agli emergenti Funari e Ferrara, capace cioè di giocare e sporcarsi col trash e con la politica.
Negli anni d’oro del Processo del Lunedì, Aldo ripropose spesso i teatrini degli scazzi in tv che si vedevano da Costanzo e da Funari, chiamando Alba Parietti, Pasquale Squitieri, ma sapeva anche gestire un genio del teatro come Carmelo Bene in una serie di memorabili puntate.
Sapeva giocare con Mosca e Gianni Brera con un assoluto candore, senza mai mancare loro di rispetto, e Brera con lui era particolarmente sobrio, ma il meglio lo dava con il teatrino più basso dei De Cesari, dei giornalisti onnipresenti nel suo talk, nel gioco dei ping-pong con gli inviati, con i Silvio Sarta, con le presentazioni degli sponsor.
E giù celebri frasi rese immortali dai passaggi su Blob. “Non parlate in più di tre o quattro per volta che sennò non si capisce niente!” Aldo diventa il modello del giornalista di calcio televisivo per film, come L’allenatore nel pallone, ma soprattutto per una serie di altri programmi, più comici che sportivi, come Mai dire goal, che gli faranno il verso.
Ma non se la prendeva affatto. Aldo sapeva che la sua forza era proprio nel mischiare l’alto e il basso, Carmelo Bene e l’ultimo dei tifosi, nobili e cafoni. Sono stato chiuso con lui, nel suo studio, per una serie di giorni per costruire un libro. Lui dettava e io scrivevo, ma soprattutto lui cercava di ricordare tempi eroici del giornalismo italiano e poi tempi eroici della tv italiana. Gli dobbiamo tutti molto, a lui, al suo Processo del Lunedì, alla sua moviola in campo.
MARADONA BISCARDIMARADONA BISCARDI 1BISCARDI MARADONA ALTAFINIMARADONA BISCARDI 4