biscardi

DOTTO: ‘’SE ANCORA OGGI DICI “PROCESSO”, DA NOI PENSANO PIÙ A BISCARDI CHE A KAFKA" - 2015, L’INTERVISTA DEFINITIVA A “MISTER SGUB”: MOGGI, WOJTYLA COMUNISTA, VALLETTE E GIANNI AGNELLI - “QUELLA VOLTA CHE ANDAI COME INVIATO DI “PAESE SERA” A MOSCA CON PASOLINI PER LA FESTA DELLA GIOVENTÙ E LUI ABBRACCIÒ UN RAGAZZO USCITO MEZZO NUDO DA CASA...” - “FINALE MONDIALE BRASILE-SVEZIA DEL '58. A 5 MINUTI DALLA FINE CAROSIO SI CAGÒ SOTTO” - ‘’MARADONA OSPITE FISSO. AVEVO QUESTA ATTRICETTA CON ME. PARTIVA LA DIRETTA E DIEGO NON ARRIVAVA. “DOVE CAZZO STA?”, URLAVO.  STAVA CHIUSO IN CAMERINO CON L’ATTRICETTA”

Giancarlo Dotto (Rabdoman) per Dagospia - articolo pubblicato il 3 ottobre 2015

 

giancarlo dotto  e giorgia surinagiancarlo dotto e giorgia surina

Ho voglia di abbracciarlo e baciarlo ma temo di sgretolarlo. A 84 anni gli umani sono di carta velina. Non resisto. Lo abbraccio e lo bacio. Non si sgretola. Aldo Biscardi è una roccia, sotto la zazzera al carotene prodigiosamente uguale a se stessa. Il che conferma quanto già sapevo.

 

Come tutti gli ergastolani del video, Biscardi ha poco di umano, e questo me lo rende fisicamente attraente, oltre che intimo. Esposto da quasi quattro decenni ai raggi catodici, il suo è diventato un corpo spettrale, un cartonato di lusso, dentro cui resistono frammenti di un inconscio quasi azzerato dall’abuso di telecamera.

 

ALDO BISCARDIALDO BISCARDI

Se ancora oggi dici “processo”, da noi pensano più a Biscardi che a Kafka. Insomma, tecnicamente, una leggenda vivente. Accudita da Puccia, la governante filippina. Lui non la chiama, la invoca come un Zeus tonante. “Puccia!”. Sì, qualche smemoratezza, il minimo storico, da metterci la firma, l’occhio lustro tra la commozione e il tempo, la voce che manca e qualche volta raschia e rantola, ma sembrano i soffiati dell’attore ottocentesco quando esagera nel vezzo di simulare il privato essendo pubblico. Ricordi o allucinazioni? Qualcosa resiste e altro svanisce.

 

il processo di biscardi su t9 tnove televisione romanail processo di biscardi su t9 tnove televisione romana

“Quella volta che andai come inviato di “Paese Sera” a Mosca con Pasolini per la festa della gioventù e lui abbracciò un ragazzo uscito mezzo nudo da casa”. Ogni tanto, gli parte, credo a sua insaputa, un sorriso di una dolcezza enorme dove ci vedo la conferma quantica che il tempo è un infinito presente. Il vegliardo che perde colpi convive con il bambino che bussa la sua innocenza sotto la ruvida, presunta cazzata della clessidra che si svuota.

SILVIO BERLUSCONI E ALDO BISCARDI SILVIO BERLUSCONI E ALDO BISCARDI

 

BISCARDI COVERBISCARDI COVER

Il mondo dei social e dei global non lo sa e forse non lo conosce neppure, ma Mister Sgub non molla. La notizia vera è che il suo Processo, l’originale, esiste ancora, vive e sbotta con noi, più che mai nazionale e inimitabile. Canale 61 del telecomando. “Vieni, ti faccio vedere una cosa”. Mi mostra alla parete, con un orgoglio che non potete nemmeno immaginare, la targa del Guinness.  Da allora sono passati altri quattro anni. “36 edizioni consecutive”. Record assoluto di durata televisiva.

 

Non ti prende più nessuno. Sei come Fidel Castro. Eterno.

MARADONA BISCARDI 4MARADONA BISCARDI 4

“L’unico che temevo era l’americano, David Letterman, ma lui ha smesso e, comunque, anche fosse, non poteva battere il mio record perché è stato un anno fermo”.

 

Sei come Eduardo. Lui non ha mai dato l’addio al teatro perché il teatro era la sua pelle.

“No, lui è un’altra cosa e merita tanto rispetto. Come lo meritava Carmelo Bene. L’ho avuto almeno dodici volte al Processo”.

 

Nemmeno tu dai l’addio al Processo.

“Anche i Pooh hanno dato l’addio, hai visto?”.

 

Caterina Balivo con Aldo biscardi dallo stadio San Paolo di Napoli[3]Caterina Balivo con Aldo biscardi dallo stadio San Paolo di Napoli[3]

E tu?

“Andare avanti per me è naturale. Ieri ho finito la trasmissione a mezzanotte e oggi sono qui con te”.

 

Non senti il peso?

“Onestamente no. Lo sentirei se non lo facessi. Finché ce la faccio, vado avanti. E una bella abitudine”

 

Sei come Moliere e Franco Scoglio, aspiri alla morte in scena.

Aldo BiscardiAldo Biscardi

“Io mi ritengo un giornalista che ha lavorato con onestà. Non ho fatto niente di speciale per fare questo record. Quando lasciai la Rai dopo tredici anni, mi chiamarono subito quelli di Tele+, e così via”.

 

 

Adesso stai in un circuito nazionale di televisioni private.

“Ieri ho fatto 2 milioni e 800 mila, quasi 3. Non ci credevo. Mi ha fatto piacere sapere che adesso si vede anche a Larino, il mio paese. Me l’ha detto mio cognato”.

 

Il tuo è l’unico processo amato da Berlusconi.

“Ci ho parlato anche ieri. Lo sento spesso Silvio”.

 

Che vi siete detti?

“Lui dice che il Milan si riprende”.

 

Ci crede in Mihajlovic?

“L’hanno preso, ma non è l’allenatore suo”.

 

Come sta l’amico Silvio?

 

“E’ in gran forma. Ha fatto pure la dieta…Sta aspettando questa sentenza. Lui è fiducioso e comunque si ripresenta in politica. Non si vuole arrendere”.

georgia viero con biscardi

 

Sta perdendo i pezzi.

 “C’è un tale casino in politica, pure questo Papa…”.

 

Che c’entra il Papa?

 

“Secondo me è un Papa comunista. La mamma della mia valletta, Giorgia, fu sua segretaria in Argentina. So tutto di lui. Però, pure questo Marino che va a dire: “Mi ha invitato il Papa”…”.

 

Hai scritto un libro su Wojtyla.

“Col quale me so’ fatto la casa in campagna. Diciotto edizioni. Tutte le prime pagine dei giornali del mondo. Ho fatto con Gianni Dego anche un disco su Bergoglio distribuito in tutto il mondo, “Francesco d’Argentina”, testo di Aldo Biscardi”.

 

 

Tu e Maurizio Costanzo, gli irriducibili.

“Lui, però, sta sempre un po’ così così, io invece sto benissimo. Non mi sentirei bene se non lo facessi il Processo”.

 

I due figli fedelissimi al fianco.

 

aldo biscardi con il nipote

“Maurizio è un combattente come me, anche se a volte mi fa arrabbiare. Ieri sera ha fatto una difesa eroica di Mancini”.

 

L’hai trascinato nella tua storia.

“E’ venuto naturale. Da bambino tifava Inter. Pensa che una volta intervistai Boninsegna a San Siro, lo presi in braccio e lui guardava Boninsegna invece che la telecamera”.

 

Tua figlia?

“Antonella è la vera donna della mia vita. E’ laureata in architettura, ma sta con me da sempre. Per sua scelta”.

 

BISCARDI

Un fratello senatore.

“Faceva il preside a Campobasso. Ha bocciato Fred Bongusto e anche Antonio Di Pietro. Bongusto l’ha sempre ringraziato. Senza quella bocciatura, non faceva la carriera che ha fatto”.

 

 

L’ha ringraziato anche Di Pietro?

“Lui vorrebbe sempre stare in trasmissione da me, anche adesso, ma l’ho fatto venire solo due volte”.

 

Non è abbastanza telegenico?

ALDO BISCARDIALDO BISCARDI

“Non mi va. Non è uno sportivo vero. E poi partirebbe subito la storiella: ecco i due paesani che fanno comunella… Adesso, poi, ho l’assalto”.

 

Chi ti assale?

“Tutti gli attori che vogliono venire da me. Li vedo all’Hilton dove vado spesso. Ce l’ho di fronte casa. Uno alla volta li farò venire”.

 

Fedelissimo in studio anche l’avvocato Taormina.

“Adesso ha comprato anche una squadra di calcio, l’Arcinazzo, così per divertirsi. Ho anche Vingolo, il più grande oculista del mondo, ospite fisso. Ha operato tre Nobel, tra cui la Montalcini”.

PASOLINI GIOCA A CALCIO PASOLINI GIOCA A CALCIO

 

Lo paghi Taormina?

“Macché, viene per puro piacere. Pure Vìngolo. Mi raccomando, l’accento sulla i, sennò s’incazza”.

 

Capezzone?

“Viene ancora”.

 

Sta sempre con Berlusconi?

“No, ma cerca di rientrare. Ha capito che fuori non ha combinato nulla”.

 

Il tuo telecronista preferito.

MARADONA BISCARDIMARADONA BISCARDI

“Sarà antiquato, ma dico Carosio.  Gran voce, improvvisava e ti dava il senso della partita. Oggi non te la fanno vivere la partita. Commentano troppo e non raccontano…te ne dico una bella su Carosio”.

 

Dimmela.

“Finale mondiale Brasile-Svezia del 58. A cinque minuti dalla fine Carosio se l’è fatta sotto”.

 

Si è urinato addosso?

“No, quale pipì, si cagò sotto…Chiuse bruscamente la diretta a cinque minuti dalla fine. Un attacco di diarrea. Se la fece sotto in diretta. Questa non l’ho mai raccontata a nessuno”.

ALDO BISCARDI 3ALDO BISCARDI 3

 

Telecronisti di oggi?

“Sandro Piccinini è il più bravo”.

 

Alla Rai c’è il Processo di Enrico Varriale.

“Varriale è un mio prescelto. L’ho fatto assumere io in Rai quando lavorava al Canale 21 di Napoli. C’era Manca presidente socialista. Gli ho detto che il padre di Varriale era socialista. “Prendiamolo!”, mi fa”.

 

Il tuo prescelto ti ha “scippato” il Processo del lunedì.

“M’ha chiesto il permesso, la testata del programma è mia”.

 

E tu?

“Gliel’ho dato. “Fallo, tanto non ti temo”. E infatti non lo vede nessuno il suo Processo”.

 

Nemmeno tu?

 

ALDO BISCARDI 5ALDO BISCARDI 5

“Sono in onda a quell’ora, ma non lo vedrei comunque. Mi fa senso. E’ una mia creatura cui hanno dato un nome posticcio”.

 

Che cosa vedi della tua Rai?

“Vedo sempre “Novantesimo minuto” con la Ferrari e Mazzocchi”.

 

Bravi?

“Si vede che lo fanno come una professione forzata. Non sono nati con l’istinto per quella cosa. Mazzocchi l’ho portato io in Rai. Poverina la Ferrari…”.

ALDO BISCARDI 1ALDO BISCARDI 1

 

Perché?

“La incontravo all’Hilton che non si dava pace. “Non capisco perché mi hanno tolto lo sport. Tutte invidie, gelosie, cattiverie”. Ora la Monica Maggioni l’ha ripresa. Non ci ho mai parlato con la Maggioni, ma a orecchio mi piace molto”.

 

Ne hai avute di vallette.

“Mariella Scirea non solo una valletta. La sentivo più mia. Vedova di un calciatore famoso e tifosa. Si poteva permettere di entrare in collisione con il giornalista. La morte del marito ne ha ingrandita la personalità del triplo”.

MARADONA BISCARDI 1MARADONA BISCARDI 1

 

Tante belle ragazze. Mai avuto uno sbandamento?

“Diciamo di no. Tu sei un giornalista di razza, anche fosse stato credi che te lo direi? Mia moglie sta in clinica e torna domani. Se mi muore, poi la responsabilità è tua”.

 

Vabbè, mi liquidi così?

“Ti do uno scoop su Michela Rocco di Torrepadula, l’ex moglie di Mentana. Bedi Moratti mi telefonò perché le serviva come attrice in suo film. “Mi basta per una puntata”, mi disse. Non l’ho mai più rivista”.

 

Il segreto del Processo?

“Sono passati tutti da me. Dalla vita politica a quella artistica. Ho avuto Pertini collegato in diretta. Andreotti e D’Alema. Berlusconi l’ho avuto in diretta sei, sette volte. Ho avuto in studio anche Gianni Agnelli, contro la volontà di Boniperti”.

 

Perché non voleva Boniperti?

Andrea Agnelli MoggiAndrea Agnelli Moggi

“Era convinto che fossi contro la Juve”.

 

Non ne conosco tanti che hanno avuto empatia con Gianni Agnelli e Silvio Berlusconi allo stesso tempo.

“Berlusconi non ha coperto molto la vita privata, Agnelli sì. Ha avuto una cura certosina in questo”.

 

Si sono mai invaghiti delle tue vallette?

“Meglio non dirlo. A Berlusconi piacevano tante, almeno sei o sette in particolare. Ad Agnelli un paio. Paola Perissi, in particolare”.

 

 

Si sono incontrati?

“La prima volta alla presentazione della Panda. “È la cosa più bella della tua trasmissione”, mi disse Agnelli della Perissi. “Te la cedo”, feci io. “Magari” ha detto lui e si sono abbracciati”.

 

 

ANDREA AGNELLI LUCIANO MOGGIANDREA AGNELLI LUCIANO MOGGI

Altri passaggi scabrosi?

“Quella volta ai mondiali ’90 che m’hanno lanciato Schillaci. Doveva essere il colpo a sorpresa. Lui era ancora nudo nella stanzetta degli ospiti. Mi buttai su di lui, lo abbracciai e lo ricacciai dentro”.

 

Quella volta della pornostar allo stadio.

“Dissi che gli operatori ancora la stavano montando. Questo succede perché io vado a braccio..”.

 

Hai avuto Maradona opinionista.

Ospite fisso. Avevo questa attricetta in trasmissione con me. Una volta ero già in studio che partiva la diretta e Diego non arrivava. “Dove cazzo sta?”, urlavo. Se ne stava chiuso in camerino con l’attricetta”.

 

 

BUFFON DAMICOBUFFON DAMICO

Si risposa con l’ultima fidanzata.

“Ti do una bella notizia. L’ho incontrato la settimana scorsa all’Hilton. “Diego, perché non ti prendi il figlio?”, gli ho detto. “Ci sto pensando”, mi ha risposto. Quasi sicuramente lo riconoscerà. Il nipotino è tale e uguale a lui”.

 

Questa si è una notiziona.

“Maradona e il figlio s’incontrano spesso all’Hilton. Diego sta sempre là. Ogni tanto chiede una massaggiatrice in camera. Lui è il più grande personaggio della storia del calcio. Non c’è paragone con Messi o Pelè”.

 

Migliaia di ospiti. Con quali hai avuto più feeling?

BISCARDI MARADONA ALTAFINIBISCARDI MARADONA ALTAFINI

“Con i calciatori non ho mai legato. Nessun calciatore è venuto in casa mia, al contrario dei dirigenti e delle vallette”

 

La tua idea dei calciatori di oggi?

“Sono televisivi. Si controllano. Fai fatica a scoprire cosa pensano. Quelli dei miei tempi non gliene fregava niente. Vale anche per gli allenatori”.

 

Il più telegenico?

“Herrera era un talento naturale. Il suo erede è Mourinho. I calciatori opinionisti sono tutti uguali nel vestire e nelle pose. Non mi piacciono. Lo puoi scrivere, non me ne frega niente”.

 

Ti piace Ilaria D’Amico?

“È la migliore. Buffon mi era più simpatico prima. Capendo che la carriera va a finire, parla da manager, da giornalista, assegna i voti”.

 

BISCARDI CARMELO BENEBISCARDI CARMELO BENE

Si sta apparecchiando il futuro.

 

“Non era così prima. Lasciando la moglie e mettendosi con questa, una giornalista famosa, è cambiato”.  

 

Il Biscardi romanista.

Mi piace Rudi Garcia. Lo conosco. Ma quando la Roma passa all’Hilton, mi allontano, non voglio dare fastidio. Dino Viola è stato il più grande come presidente. Di Sensi non parlo, è morto”.

 

James Pallotta ti piace?

“L’ho conosciuto. Pensavo non fosse la persona giusta, ma ho cambiato idea. Lui è originario di Rieti, dove io ho la casa di campagna. Mi piace che è venuto a trovare i suoi parenti sepolti”.

 

  

Parliamo di dirigenti.

“Sono cambiati anche loro. Non che prima fossero più puri. Avevano i loro contatti. Oggi conta solo il business. È centrale. Il discorso calcistico scema”.

 

Il tuo amico Luciano Moggi.

“Mi hanno detto che a Torino abita nel piano sotto quello di Agnelli, il presidente. Se è vero, è una bomba”.

MARADONA BISCARDI 4MARADONA BISCARDI 4

 

Raccontami il tuo Moggi.

“Era la copia leggermente sbiadita di Italo Allodi. Italo è stato il primo general manager alla Moggi. Aveva carta bianca. Poteva fare tutto. Comprare i giocatori, parlare con gli arbitri, con gli allenatori e i giornalisti. Moggi è una creatura di Allodi”.

 

Con Luciano vi sentite?

“Ogni tanto. Lui vuole venire in trasmissione”.

 

E tu?

“Vediamo. Qualche volta lo inviterò”.

 

A proposito di Moggi. La recente sentenza della Cassazione parla di “associazione per delinquere” e “frode sportiva”. Dice anche che la sua influenza si estendeva sui media e anche sul tuo Processo.

diego maradona e veronica ojedadiego maradona e veronica ojeda

Sentenza equa. Moggi era uno che non nascondeva di fare tutto per la sua società. Quale giornalista non baro può negare questo? Quelli come Moggi dettavano le regole del calcio. Come faceva Allodi ai suoi tempi. Luciano aveva il potere che hanno tutti i manager, solo che lo ostentava”.

 

Ti chiamava per condizionare il tuo Processo?

“Come no, lo faceva con tutti”.

 

Hai cominciato nel 1980.

“Ti do un’esclusiva. Il Processo nacque nell’appartamento di Biagio Agnes, allora direttore generale della Rai e tifoso Napoli. Lo considero il padre putativo del processo. Ti dico una bella cosa di Biagio”.

Biagio Agnes, Giancarlo Elia Valori - Copyright PizziBiagio Agnes, Giancarlo Elia Valori - Copyright Pizzi

 

Dimmela.

“Berlusconi voleva rompere il contratto con Raffaella Carrà. Non funzionava. Io misi insieme Agnes, la Carrà e Berlusconi per risolvere la cosa. Raffaella tornò in Rai. Mi fece vedere un anello favoloso. Glielo regalò Berlusconi”.

MARADONA BISCARDI 1MARADONA BISCARDI 1

 

Gli arbitri.

“Sanno di avere una grande responsabilità e se la giocano in base al carattere.  C’è chi impone i suoi diktat. Chi lo fa perché è tifoso di una squadra. In Italia non si può dire, ma è così. Gli arbitri hanno le loro simpatie e a volte possono anche non resistere”.

 

Molti sono tifosi della Juventus?

“Non posso fare il nome, se no mi querela, anche perché la figlia fa la giornalista. Uno di loro mi disse: “Due anni che arbitro in serie A e ho dovuto acquistare due cantine per tutti i regali che mi facevano”. Mica roba da poco. Molte automobili”.

 

Il più grande arbitro italiano secondo Biscardi.

HELENIO HERRERA HELENIO HERRERA

“Lo Bello padre. In trasmissione ho il figlio Rosario collegato da casa sua in Sicilia. Fa la moviola”

 

Il miglior allenatore.

“Helenio Herrera. Carisma unico”.

 

Quello italiano?

“Ho una preferenza da sempre per Fabio Capello. Lo stimavo già da giocatore e poi da allenatore. Come uomo è eccezionale”.

 

 

A 40 anni di Processo ci arriviamo?

“Ho una salute di ferro grazie a Dio. Non ho bisogno di medici. Speriamo bene”.

 

La tv allunga la vita.

“Si dice, ma non è vero. Più di qualcuno è morto”.

 

 

 

 

MARADONA BISCARDIMARADONA BISCARDIBISCARDI MARADONA ALTAFINIBISCARDI MARADONA ALTAFINI

 

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