1. IL LOBBISTA LUIGI BISIGNANI TORNA SUL LUOGO DEL DILETTO, FARE IL GIORNALISTA (INIZIO' ALL'ANSA) E PER “IL TEMPO” LEGGE IL BOMBASTICO LIBRO DEL MUSICOLOGO PAOLO ISOTTA E NELLE RIGHE DELLA RECENSIONE BRILLA UNA NOTIZIA CHE FARÀ GRANDE RUMORE. DE BORTOLI STA MANDANDO IL CRITICO MUSICALE DEL “CORRIERE” IN "QUIESCENZA ANTICIPATA PUNITIVA" 2. E LO FARA’ A PARTIRE DAL 30 APRILE PROSSIMO, IL GIORNO PRIMA DI LASCIARE LA DIREZIONE DEL CORRIERE. PAOLINO ISOTTA POTREBBE ESSERE MESSO IN PENSIONE SOLO A FINE 2015. MA QUALCUNO HA CHIESTO A FLEBUCCIO DI CACCIARLO. STANNO GIÀ' PARLANDO TRA AVVOCATI 3. PERCHÉ 6 EDITORI HANNO RIFIUTATO UN MEMORIALE PIENO DI PERLE (LA MADRE DI AGNELLI AMANTE DEL CAPO DEGLI SS IN ITALIA) E PIRLA (IL RITORNO DI MONTANELLI AL "CORRIERE")? 4. PROBABILMENTE PERCHÉ ISOTTA RACCONTA COME UN CERTO POTERE CONDIZIONA LA VITA DELLA CULTURA NEL NOSTRO PAESE E ANCHE QUELLA DELLE REDAZIONI DEI GIORNALI 5. LA VITA PROFESSIONALE DI ISOTTA IN VIA SOLFERINO È UN PERCORSO DI GUERRA TRA SALOTTI MILANESI INFEROCITI PER LE SUE CRITICHE E UN'AMMINISTRAZIONE CHE FACEVA RICORSO, QUASI SISTEMATICAMENTE, A FONDI NERI PER LE FIRME PIÙ PRESTIGIOSE

Luigi Bisignani per Il Tempo

LA VIRTu? DELL'ELEFANTE ISOTTALA VIRTu? DELL'ELEFANTE ISOTTA

 

Prima avvertenza : anche se non siete melomani, musicologi o latinisti, così come non lo sono io, potete apprezzare le 590 pagine  di ‘Le virtù dell'elefante’ La musica i libri, gli amici e San Gennaro (Marsilio Editore) di Paolo Isotta , un volo sulle miserie e le nobiltà dell'Italia del novecento, dalle bellezze napoletane, alle stanze del Corriere della Sera.

 

Seconda avvertenza : non è un romanzo e non è neppure un racconto autobiografico, è una summa di episodi e incontri godibili che spaziano da Claudio Abbado a Marcello dell’Utri, del quale rivendica con fierezza l’amicizia e la profonda cultura.

 

paolo isotta isotta fondazione 620x330paolo isotta isotta fondazione 620x330

Terza avvertenza: Isotta è un giornalista-scrittore scomodo, prima di tutto perché di destra in un mondo, dove “pesa” la sinistra, poi perché non ha riserve, anche sulla sua sessualità, anticonformista e libera. Questo lavoro, ironico e sensibile descrive con crudezza situazioni che trovano il loro teatro naturale nella sua amata Napoli, con una leggerezza che lascia sempre il sorriso in bocca.

 

Bisignani ildirettore x Bisignani ildirettore x

Come quando ricorda che nella sua città: “Accadeva di tutto: ci stavano ricchioni, ricchioni velati, marchettisti e vecchi femminielli.  Un ricchione di famiglia molto per bene, mio caro amico, già da studente andò a battere ai cessi della Stazione Campi Flegrei e vide il padre. Non era lì per sorprenderlo, ma per fare la stessa cosa”.

 

Oppure sempre attorno ai gabinetti questa volta in due cinematografi sotterranei nella galleria Umberto:  “Le cose più semplici si facevano sulle sedie stesse, per quelle più complesse c’erano tre vani cessi. Una santa vecchia faceva la guardiacessi e teneva la corona in mano: Arrivava u marchettista e il ricchione e lei faceva: ‘Salve Regina, Madre di Misericordia…vai inte, a seconda che è libera’….Vita, dolcezza e speranza nostra salve”.

 

Perché tanti editori hanno rifiutato un lavoro così pieno di perle spassose oltre che di racconti mirabili di uomini e cose che ruotano attorno alla musica?

paolo isotta e carlo vulpio timthumb.phppaolo isotta e carlo vulpio timthumb.php

Probabilmente perché Isotta racconta come un certo potere condiziona la vita della cultura nel nostro paese e anche quella delle redazioni dei giornali, con il Corriere della Sera in testa. La vita professionale di Isotta all'interno del Corriere è un percorso di guerra tra salotti milanesi inferociti per le sue critiche e un'amministrazione che faceva perfino ricorso, quasi sistematicamente, a fondi neri per le firme più prestigiose.

Ne discende così una galleria di personaggi che non solo hanno fatto la storia di quel giornale, ma quella del giornalismo italiano.

 

SILVIO BERLUSCONI E INDRO MONTANELLI SILVIO BERLUSCONI E INDRO MONTANELLI

Tra i primissimi a scontrarsi con Isotta, riconosciuto come il più importante critico musicale italiano, Alberto Cavallari. “Era diventato direttore a seguito di una procedura per lui infamante, il PCI che controllava anche l’organismo sindacale aveva preteso che il nuovo direttore, quello destinato a succedere a Di Bella il quale aveva dovuto dare le dimissioni perché il suo nome era stato trovato tra gli iscritti alla P2, avesse un certificato di antifascismo rilasciato da una personalità esterna”.

 

ferruccio de bortoli   ferruccio de bortoli

Cavallari per mesi proibì che si pubblicassero miei articoli solo per fare così un piacere al suo amico, Edilio Rusconi, il quale ce l’aveva con me perché avevo preso in giro un ridicolo libro di una musicologa americana sua amica”.

 

Feroce il giudizio su Indro Montanelli che secondo Isotta cessò di essere un grande uomo “Quando l’odio per Berlusconi prevalse in lui, portandolo a comportamenti che giudico vili. Abbandonò il Giornale per un nuovo fallimentare quotidiano, La Voce, e quando ben presto e opinatamente La Voce chiuse, avvenne il suo trionfale rientro al Corriere: vi tornò “da sinistra” dopo esserne uscito “da destra” con questo sputò sulla sua stessa vita”.

 

paolo isotta 1412525261 isottapaolo isotta 1412525261 isotta

Di tutti i direttori che si sono susseguiti certamente Paolo Mieli è quello che ricorda con più affetto. “Storico finissimo e amico affettuoso, come divenne direttore prese contatto con me per aiutarmi e valorizzarmi: e col darmi anche la responsabilità di recensione, compì un vero atto di coraggio perché sapeva benissimo che gliene sarebbero venute seccature infinite. Infatti il precedente direttore Ugo Stille, avrebbe voluto fare lo stesso, ma la contemplazione, appunto, dei fastidi, me lo dissuase. Un altro grande direttore, poco capito e poco apprezzato che governò per un breve periodo è stato Stefano Folli, commentatore politico principe”.

tiziana biasin e ferruccio de bortoli foto riccardo schitotiziana biasin e ferruccio de bortoli foto riccardo schito

 

Amore vero invece per Vittorio Feltri, nei cui articoli “c’è sempre la zampata del leone e leonino è anche il suo coraggio. Feltri è una personalità difficilmente inquadrabile essendo egli un mercuriale ma che di certo rientra nell’ambito della genialità vicina a farsi genio. Che sia sommo direttore e fondista è superfluo ripeterlo, non tutti sanno che è una grande anima e ha un culto dell’amicizia profondo, come in pochi altri ho potuto costatare”.

 

Alterne vicende, quelle che hanno costellato il rapporto con Ferruccio de Bortoli “…che è stato con me un grande direttore e un grande amico e mi è stato vicino quando nel 2013 la Scala mi ha dichiarato persona non grata”, anche se ora si sta adoperando per mandarlo in ‘quiescenza anticipata punitiva’.

 

MIELI ALLA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI BISIGNANIMIELI ALLA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI BISIGNANI

L’influenza degli azionisti nella vita del Corriere della Sera,  Isotta la testimonia con un episodio che anche oggi sembra di una disarmante attualità: “de Bortoli mi costrinse a tenere un vice che gode della disistima generale oltre che della mia: costui venne preso tanto per placare Cesare Romiti che da presidente della società editrice sperava di passare alla storia nella qualità di colui che avrebbe fatto tornare Abbado a Milano”.

 

Ma Isotta non solo conosce, giudica e sviscera gli uomini, di cultura e non, guardando dritto nella loro anima, egli racconta anche, quasi come un novello Esopo, apologhi commoventi ed episodi toccanti su cani, gatti, asini, delfini ed elefanti che possiedono la nozione della morte “Essi piangono i membri defunti del loro clan e addirittura osservano rituali funebri che vanno dal compianto organizzato in veglia al seppellimento con terra e fronde”.

 

Paolo isottaPaolo isotta

E tra una ‘Prima’ alla Scala ed un’altra al Festival di Salisburgo, dispensa preziosi piccoli insegnamenti, sparsi come gemme in questo lavoro che si legge tutto d’un fiato. Uno per tutti: “Fa’ male e piensace, fa’ bene e scuordatenne!”

paolo isottapaolo isotta

Ultimi Dagoreport

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...