francesco pannofino boris

"BORIS" CHE LUCCICA – COME HA FATTO UNA SERIE DI PIÙ DI DIECI ANNI FA A SCALARE LA CLASSIFICA DELLE COSE PIÙ VISTE SU NETFLIX? – QUANDO BORIS ARRIVÒ SU ‘FOX’ FU UN MEZZO FLOP, POI È STATA RECUPERATA NEGLI ANNI GRAZIE AL PASSAPAROLA, AI TWEET SULLE ‘CAGNE MALEDETTE’ E ALLO ‘SMARMELLA’ – LE SCENE CULTO: SORRENTINO SCAMBIATO PER GARRONE E I TOSCANI CHE HANNO DEVASTATO IL PAESE – VIDEO

 

 

 

 

Gianmaria Tammaro per www.lastampa.it

 

boris la serie

"Certi amori non finiscono, canta Venditti; fanno dei giri immensi, e poi ritornano. E così fa “Boris”, la serie tv, che dopo essere stata messa, tolta, rimessa, condivisa, chiacchierata e citata innumerevoli volte entrando di diritto nel vocabolario dell’internauta italiano, torna ad appassionare il pubblico. Su Netflix, incredibile, è nona tra le dieci cose più viste di questi giorni. (Ed è incredibile perché è insieme a serie teen, action, a un paio di film, e a prodotti che, decisamente, non giocano nel suo stesso campionato).

 

gianmaria tammaro

“Boris” ha fatto fatica, in principio, ad avere successo. Non ce lo dimentichiamo. Quando andava in onda su FOX, era un segreto scambiato tra amici, un bisbiglio da pausa pranzo: l’hai vista?, sì?, e non è straordinaria? Il grande pubblico ci ha messo anni per scoprire e, cosa ancora più importante, per capire “Boris”. Faceva il verso alla fiction italiana, a un certo tipo di produzioni e di idee, e intanto, sottobanco, prendeva in giro tutto il resto. A cominciare, che sorpresa, dallo spettatore medio.

 

Con “Boris”, gli sceneggiatori sono diventati degli eroi. E non solo quelli che l’avevano scritta: Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre e Luca Vendruscolo (che bravi, che fenomeni). Ma anche quelli della serie, i personaggi, i demiurghi del piccolo schermo, i creatori e sterminatori di infinite fantasie, infiniti luoghi comuni, infinite chiacchiere sul nulla, e meravigliose pillole di saggezza. «Questa è l’Italia del futuro: un paese di musichette, mentre fuori c’è la morte!»

paolo sorrentino in boris la serie

 

In “Boris”, si gira “Gli occhi del cuore”; e quindi il pantheon dei volti è pieno di registi (il René Ferretti di Francesco Pannofino), di attori (lo Stanis di Pietro Sermonti, la Corinna di Carolina Crescentini), e poi direttori della fotografia (Duccio interpretato da Ninni Bruschetta), capi elettricisti (Biascica di Paolo Calabresi), e assistenti di regia (l’Arianna di Caterina Guzzanti). La serie è una schifezza, piena di problemi, di ritardi, di pessima recitazione (il “cagna maledetta” di Ferretti/Pannofino è entrato nel linguaggio comune, e ogni tanto, anche a sbafo, si dice di questa o quell’altra attrice). Ma poi ci sono anche i camei, le comparsate, le continue ospitate di personaggi famosi che interpretano sé stessi (tra i momenti memorabili, c’è l’arrivo di Paolo Sorrentino che fa Paolo Sorrentino e che viene scambiato per Alan Sorrenti e per Matteo Garrone).

boris la serie 5

 

Ecco, cosa faceva “Boris”: metteva tutto insieme, mischiava, miscelava, univa l’alto e il basso (ma esistono, poi, l’alto e il basso?), era di una comicità profetica, che vedeva nel tempo, che immortalava le debolezze e le fragilità di un’industria come quella italiana, e mostrava al mondo intero, un po’ sfottendo, un po’ ironizzando, un po’ anticipando la grande fiction della televisione generalista, quello che eravamo (e, per certi versi, siamo ancora).

 

boris la serie 4

“Boris” era un esperimento (e anche per questo, poi, non ha avuto altre stagioni). Era figlio dell’intuizione di una rete, la FOX italiana, che ha sempre puntato sulla comedy, e di una casa di produzione, la Wilder di Lorenzo Mieli, mamma della futura Wildside. “Boris” è le luci smarmellate, è “apri tutto”, è “F4!”, è “daidaidai!”, è “la qualità ha rotto il cazzo” ed è “viva la merda!”. Che è vero: quest’eterna ostinazione nel voler dire cos’è meglio e cos’è peggio, cosa può e cosa non può piacere, è assurda, senza senso, patetica. E noi, in effetti, siamo proprio così: assurdi, senza senso e patetici.

 

boris la serie 2

“Boris” ci racconta la storia di un ragazzo, Alessandro, interpretato da Alessandro Tiberi, con un sogno: lavorare nel mondo dello spettacolo. Arriva sul set de “Gli occhi del cuore” come stagista ed è felicissimo, finché, poi, non scopre la verità: la magia del cinema, della televisione, non esiste; è fatica, sangue, sudore, precariato, gente che urla, gente impazzita, è la pancia del paese; è Scola che incontra Ciarrapico, Torre e Vendruscolo che rifanno, solo in parte, “C’eravamo tanto amati”. Ed è Corrado Guzzanti che s’incazza, che fa il fenomeno, che incarna splendidamente la doppiezza dell’attore-medio un po’ guru, un po’ santo, un (bel) po’ rompicoglioni.

 

boris la serie 3

“Boris” è una delle cose migliori – e no, non solo più belle – che siano mai state prodotte in Italia. E lo è per la libertà che hanno avuto scrittori e creatori, per l’incredibile cast che è stato messo insieme, e per quella scrittura rinfrescante come panacea, che ancora oggi ci perseguita e ci dice chi siamo. In “Boris” c’è una verità straordinaria, che in pochissimi in questi anni hanno capito (in pochissimi, sì, ma qualcuno l’ha capito): l’Italia è stata, e in parte è ancora, la sua televisione; e la sua televisione, per decenni, ha provato a copiarla, rincorrerla e anticiparla. L’Italia è un circo, proprio come è un circo la sua televisione. E siamo tutti clown: noi davanti allo schermo, e loro che ci si muovono dietro."

francesco pannofino borisboris la serie 1stanis la rochelle boris la serie

Ultimi Dagoreport

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO