maria elena boschi

BOSCHI DI SALIVA - “IL FATTO” IMPALLINA LA LECCATA-LACCATA DI MARIA ELENA BOSCHI A FIRMA DI MARIO SECHI E PUBBLICATA DAL “FOGLIO” - UN’INSALIVATA DELUXE: “GLI OCCHI LA PRECEDONO, UN BAGLIORE INTERMITTENTE, UN TAGLIO FELINO, L' ANNUNCIO DI UN GIOCO D' INGANNI”

1 - IL FOGLIO SOFT -PORN: LA BOSCHI È AMORE

Dal “Fatto quotidiano”

 

Sul Foglio hanno perso la ragione per Maria Elena Boschi. Di brutto. Qualsiasi compendio dell' imprescindibile opera d'arte che Mario Sechi, ieri, ha dedicato alla ministra, sarebbe una violenza, una mutilazione imperdonabile.

mario sechimario sechi

 

Proveremo, in queste poche righe, a restituire l' emozione che abbiamo provato nel leggere, mail lettore è avvisato: deve procurarsi il documento originale, momento irripetibile di giornalismo e letteratura. Ecco il titolo, rosso, vibrante: "La bella colonnella. Una giovane macchina da guerra che ha saputo resistere a tutti gli accerchiamenti".

 

Il racconto è incalzante, sincopato. Sembra di essere lì, di vederla ancheggiare in Transatlantico. Una luce quasi divina: "Gli occhi la precedono, un bagliore intermittente, un taglio felino, l' annuncio di un gioco d' inganni". Poesia. "Gli incauti pensano sia la bellezza al potere, in realtàè la bellezza nel potere. Maria Elena Boschi è la fortuna".

 

È anche un "avvocato tutto 110 e lode" che "mangia minestra e politica fin da bambina", "è la pianta che cresce nel latifondo della Democrazia cristiana in Toscana", "il grappolo d' uva bianca di questo vigneto", "in poche parole: l' eresia". La Boschi "emana il piacere di stare nella trincea. Bella e implacabile". Fermiamoci qui, a un passo dalle luci rosse. La storia d' amore di Sechi, "è come quella precedente: durerà vent' anni".

BOSCHI eBOSCHI e

La passione in genere brucia prima.

 

2 - LA BELLA COLONNELLA

Mario Sechi per “il Foglio”

 

La più poetica, spietata e scintillante definizione fu del segretario fiorentino: "La fortuna è donna". Lei avanza nell' aula del Senato. Gli occhi la precedono, un bagliore intermittente, un taglio felino, l' annuncio di un gioco d' inganni. Gli incauti pensano sia la bellezza al potere, in realtà è la bellezza del potere. Maria Elena Boschi è la fortuna, il segretario fiorentino è Niccolò Machiavelli. Non si può indagare la fortuna senza rileggere "Il Principe". Non si fa un' indagine sul renzismo senza raccontare la Boschi.

 

VERDINI BOSCHI 4bVERDINI BOSCHI 4b

Chi è Maria Elena Boschi? Una ragazza fortunata o una fortuna di ragazza? Una donna che fa politica o la politica che si fa donna? Lasciamo che sia lei a tracciare sul taccuino la genesi del carattere: "I miei genitori si sono conosciuti come volontari in una campagna elettorale per un partito politico. Quindi io sono il frutto di un amore nato grazie alla politica". Gong! Siamo a "Otto e mezzo", Lilli Gruber cerca di perquisirle l' anima, Marco Damilano è ipnotizzato dai tentacoli dell' acconciatura. "Non sottovalutiamo nessuno" aggiunge. E soprattutto non bisogna sottovalutare lei, Maria Elena, la tenera macchina da guerra di Matteo Renzi, l' altro segretario fiorentino.

 

Nata a Montevarchi nel 1981, cresciuta a Laterina, avvocato tutto 110 e lode, la giovane Boschi mangia minestra e politica fin da bambina in quell' aretino che fu del Pietro "poeta tosco, figlio di cortigiana con l' animo di un re". Si parte da qui, da questa terra che scollina tra l' Arno e l' invaso di La Penna, guarda l' oro di Castiglion Fibocchi e giunge fino a Arezzo, città di vescovi -conti.

BOSCHI FUNERALI INGRAOBOSCHI FUNERALI INGRAO

 

La genesi, dicevamo. Maria Elena è la pianta che cresce nel latifondo della Democrazia cristiana in Toscana, un fazzoletto d' Italia bianca in una regione tinta di rosso. In famiglia gli affari sono maschi, la politica è femmina. Mamma Stefania declinata in Agresti è il vice sindaco di Laterina, nata democristiana, poi popolare con Martinazzoli e infine democratica ma sempre in bianco nel primo Pd veltroniano.

 

Papà Pierluigi sa di terra e finanza, agricoltura e sportello di banca popolare (dell' Etruria), democristiano che sa di botte, grappa, olio, è la tessitura di terra e politica che si associa (e dissocia) in Confcooperative e Coldiretti. Maria Elena è il grappolo d' uva bianca di questo vigneto, lontanissimo l' uvaggio rosso della sinistra. In poche parole, un' eresia.

BOSCHI LOTTIBOSCHI LOTTI

 

E' la fortuna di Matteo Renzi, la Boschi. All' inizio dell' avventura ministeriale, quelli che sferruzzano la politica, la presero sottogamba o meglio, ne apprezzarono la gamba e, distratti dall' armonia, non ne afferrarono la trama che stava in testa. Quando divenne ministro, oibò, fu tutto uno stormir di "ma come si può" e "alle riforme c' è una ragazzina" e santi numi "che affronto al Parlamento". Era la Leopolda renziana che avanzava nelle imparruccate istituzioni con il tacco a spillo acuminato, ma tal era la supponenza dei gazzettieri che non se ne colse la sorridente minaccia.

 

boschi 5dboschi 5d

Quando Maria Elena andò a giurare al Quirinale, apparve ai rotocalchisti un essere che a loro sembrava esaurirsi nel titolo da gossip. Sciagurati. C' era ben altro da scoprire. Un anno e mezzo dopo quel giorno, il 22 febbraio 2014, s' affannano a inseguirla in spiaggia, in discoteca, scrivono di una beata giovinezza che c' è e ci sarà ancora a lungo, figuriamoci, ma ne ignorano la rocciosa concretezza. A trentaquattro anni Ma ria Elena Boschi sta per dare un colpo di ghigliottina al bicameralismo, stampa il suo nome e cognome sulla riforma che fu discussa da tutti e approvata mai.

 

Cose che capitano, forse inspiegabili, ma capitano. L' opera della giovinetta ha un che di prometeico. Ci provò la commissione Bozzi nel 1983-1985, proseguì la commissione De Mita-Iotti nel 19921994, andò avanti la commissione D' Alema nel 1997-1998, e ci provarono ancora ieri i saggi riuniti da Gaetano Quagliariello, invano. Tutti baciati dalla sfortuna. Poi è arrivata la sorella gemella, la fortuna, e ha deciso d' accompagnare Maria Elena. Fa coppia con Anna Finocchiaro, di diritto e di rovescio.

 

alessandra moretti maria elena boschialessandra moretti maria elena boschi

Il risultato, seppur bislacco in alcune parti, è che il Senato va in pensione, il Suk della Repubblica chiude i battenti, la Boschi resta e il governo Renzi si prepara a superare un passaggio a livello dove il treno della storia s' era divertito a travolgere tutti. Renzi sa bene che quello di Maria Elena non è uno "sminestrare" qualsiasi, un vai e vieni ministeriale d' ordinanza, ma un lavoro duro, qualcosa che la vita prima o poi ti scartave tra sul volto e l' anima. E poi, attenzione, perché la frase del Machiavelli continua, dice altro, spiega, raccomanda, ammonisce: "La fortuna è donna: ed è necessario, volendola tenere sotto, batterla e urtarla".

 

E un carattere in apparenza mite in realtà cela sempre un' asprezza, un angolo acuto, un punto di durezza non scalfibile né dagli ordini né dai disordini, siano questi della politica o del cuore. C' è la squadra, ma mai sottovalutare il capriccio del singolo. E se Renzi domina e decide, la Boschi ha cominciato a governare.

 

maria elena boschi in senatomaria elena boschi in senato

E impa ra in fretta. Qualche mese fa hanno cercato di farle ballare la rumba quando sono venuti fuori i conti (malandati) di Banca Popolare dell' Etruria, dove il padre Pierluigi era vicepresidente e il fratello Emanuele dipendente. Bankitalia ha commissariato Etruria, ma la manovra di affondamento della Boschi è fallita. Chiaro segnale per il futuro: colpire Maria Elena per affondare Matteo. Il poker di Palazzo Chigi si gioca in cinque. La Boschi siede al tavolo insieme a Renzi e altre tre figure: Luca Lotti, Antonella Manzione e Francesco Bonifazi.

 

Lotti è il braccio armato del governo, la Manzione fa (e disfa) le regole, Bonifazi controlla la cassa del partito, Matteo ha lo scettro. E la Boschi? Tesse la ragnatela e canticchiando assesta il colpo finale sulla preda. Oggi è il Senato, domani si vedrà. L' essere tutti di Firenze ne fa una squadra dove le aspirate sono una carezza e una minaccia, la pizza e la Coca-Cola a Palazzo Chigi sono l' esercizio di un potere inedito in una Roma che i divanisti pensavano di aver conquistato per sempre.

 

boschi -renziboschi -renzi

L' essere non comunisti, né post- né pre- senza -ismi e toscani li rende tutti eredi (in)naturali di Fanfani. Spericolato confronto? Sprezzo del pericolo e forse del ridicolo? Certo che lo è, ma le donne e il rischio sono il format dello shopping quotidiano, l' attrazione fatale che non schivi mai e Maria Elena, la sventurata, un giorno così rispose al non -intervistatore Fabio Fazio. Domanda: "Chi preferisce tra Fanfani e Berlinguer?". Risposta: "Da aretina non posso che dire Fanfani, per una questione di vicinanza territoriale...". Bang! eccola l' eresia, roba da processo per stregoneria. Vi è un qualcosa di ribelle in lei, un carattere percorso da un fiume sotterraneo che ogni tanto zampilla in superficie.

 

maria elena boschimaria elena boschi

La fortuna è donna, ma anche inquietudine, una sottile linea rossa fatta di solitudine e tempo che scorre. Disse la Boschi a Vanity Fair: "Figli? Ne vorrei tre. E a volte penso di essere già in gra ve ritardo... Desidero molto trovare un compagno. Sono single da un anno e la vita di coppia mi manca. Torno tardi dal lavoro, la casa è sempre vuota, sono lì da sola a bermi una tazza di latte e magari ho passato la giornata a discutere di emendamenti con uno dell' opposizione. Vorrei almeno trascorrere il mio tempo libero con qualcuno con cui sognare un futuro insieme".

maria elena boschi con dietro claudio cerasamaria elena boschi con dietro claudio cerasa

 

Era il 22 aprile del 2014, sarà cambiato qualcosa? La sua vita privata è squadernata sul patinato, le attribuiscono flirt di ieri e di oggi, ma ancora nel febbraio di quest' anno certifica il suo status su Chi: "Sono ingrassata un po' e ancora non ho trovato il fidanzato. L' amore non vuole che gli si corra dietro". Lo diceva la nonna.

 

Non sbagliava. E su Facebook per ora non è comparsa nessuna "relazione complicata". Una signora che la incrocia spesso a Palazzo Chigi confida: "E' giovane, in gamba, ha un grande futuro, ma deve ancora imparare a essere elegante. Vorrei quasi portarla in giro per negozi con me". Non è moda, ingenui, questo si chiama programma politico.

Il carattere, la fortuna, l' imprevedibile sono parte del tratto di Maria Elena.

maria elena boschi bonifazimaria elena boschi bonifazi

 

Flashback, 21 luglio 2014, sono giorni infuocati, il ministro per le Riforme è sotto tiro, la Boschi prende la parola in Senato, difende la riforma e chiude il suo intervento così: "Sono trent' anni che prendiamo a schiaffi l' opportunità di cambiare noi per cambiare il paese. Sono trent' anni che sprechiamo l' occasione di scommettere sul futuro. Sono trent' anni - come direbbe il poeta - che aspettiamo domani per avere poi nostalgia. Pensiamo che sia oggi il tempo delle scelte, il tempo di decidere.

 

BOSCHI MATRIMONIO PORTAVOCEBOSCHI MATRIMONIO PORTAVOCE

Nelle vostre mani, onorevoli senatori, sta non soltanto questa fondamentale riforma della Costituzione, ma forse l' ultima chance di credibilità per la politica tutta e sono sicura che nessuno di noi vorrà sprecarla". Fermi tutti: chi è il poeta? In aula s' ingegnano a trovare il riferimento. I senatori romani vanno di sillogismo: so' tutti de Firenze... sarà Dante. Qualcuno più colto avanza l' ipotesi Guicciardini. Macché, "il poeta" citato dalla Boschi è una figura da anarcopedia, Fabrizio De Andrè, il passaggio è preso da una canzone intitolata "Se ti tagliassero a pezzetti".

 

Zac! Sarà anche uno scherzo dello storytelling renziano (così lo chiamano nella compagnia di giro) ma di sicuro Maria Elena è una che "ha i giornali in una mano e nell' altra il suo destino", un furetto potenzialmente anarchico dentro un' organizzazione dove al primo posto c' è l' obbedienza. Resisterà? O la Boschi è forse come la donna della canzone, una lei che "cammina fianco a fianco al suo assassino?". Qualche settimana fa, vedendo i suoi occhi da tigre durante lo scontro in Senato, alcuni nel Palazzo hanno cominciato a bisbigliare di una "distanza" da Renzi, di strappi e rattoppi, di lavori e livori in corso d' opera.

maria elena boschi francesco bonifazi a formentera  maria elena boschi francesco bonifazi a formentera

 

Si è ricordata con parole impiombate la tumulazione ministeriale del fidatissimo Graziano Delrio, la raddrizzata data tempo fa dal Matteo al Dario, il sindaco di Firenze, Nardella. Rumors e domande che restano sospesi sul taccuino del cronista. Tutti zitti, ma la realtà è un' altra, la Boschi è finora il miglior prototipo della Leopolda renziana, un esperimento da laboratorio politico contemporaneo: Maria Elena nel 2012 la conduce, nel 2013 la coordina e l' anno successivo diventa ministro.

 

Fast and furious. Vedo accigliarsi i sostenitori della politica fatta di manifesti attaccati sui muri la notte, e la vita di sezione con i muri sbrecciati e i volantini di dieci anni prima, e i dibattiti sulla "cosa", e il fumo di sigarette, e i pantaloni a zampa d' e lefante, e i memorabili incontri di boxe tra militanti e le regolarissime sconfitte elettorali. Bene, cari compagni, tutto questo a Firenze è già successo. Solo che il fatto e il misfatto sono stati consumati senza seduta di autocoscienza e cineforum, tutto è avvenuto con la rapidità del contemporaneo.

MARIA ELENA BOSCHI A FORMENTERAMARIA ELENA BOSCHI A FORMENTERA

 

Il mondo di Maria Elena (cioè quello di Renzi) era con le lancette avanti, sminuzzava il presente con il coltellino degli scout, mentre il partito di Bersani e D' Alema era in ritardo fisso, sperduto tra la cenere del caminetto e la sabbia della clessidra.

Ecco perché Renzi e Boschi costituiscono un nucleo inscindibile del Pd di oggi e (forse) anche di domani. Lui comanda, lei governa. Dove c' è un guaio, un incendio, il caos alle porte, c' è lei con i cavalli di frisia, a interpretare la linea, schierare le truppe, ordinare i lavori, mettere in fila le pedine della dama. L' altro ieri ne abbiamo visto la rappresentazione plastica in Parlamento.

 

MARIA ELENA BOSCHI A FORMENTERAMARIA ELENA BOSCHI A FORMENTERA

Mentre il ministro degli Esteri era in missione in Marocco è piovuta sul tavolo del governo un' interrogazione sul caso del riscatto pagato (e chi lo sa?) per la liberazione delle due cooperanti rapite in Siria. Gentiloni non c' è, chi va ad affrontare l' aula? La più giovane del gruppone di testa, la Boschi. E' il 6 otto bre, un agguerrito Gianluca Pini chiede lumi e promette sfracelli, Maria Elena non fa un plissé, snocciola la risposta istituzionale, dice e non dice, rinvia al Copasir e lascia il Pini tra color che son sospesi, carico a molla e "parzialmente soddisfatto". Il Palazzo la trasforma.

 

maria elena boschi al mare con la famiglia  9maria elena boschi al mare con la famiglia 9

Fredda. Piena di nuances che confondono. Calcolatrice. A ogni sua mossa, s' apre (e chiude) una botola da giungla vietnamita. La Boschi emana il piacere di stare nella trincea. Bella e implacabile. E' stata sempre così? Certo, lo è sempre stata in potenza, ma c' è un episodio a turboelica che è rimasto impresso sul mio taccuino. Riprendo un vecchio Moleskine datato 2014, scorro una nota del 28 maggio: "Boschi, treccine, bambini". Che storia. Ore 3.18, profilo twitter di Maria Elena Boschi: Kinshasa.

maria elena boschi al mare con la famiglia  8maria elena boschi al mare con la famiglia 8

 

Stiamo ripartendo con i bambini che tra poche ore faranno festa con le loro famiglie #felicità #acasa. Qualche ora dopo, trentuno bambini congolesi scendono dall' aereo, famiglie, lacrime, tricolore, la Boschi prende due pargoli per mano e sfodera un sorriso che è puro ninja marketing. Una spada nel cuore del famoso (e spesso fumoso) immaginario collettivo. Maria Elena con i bimbi in aereo. Maria Elena estasiata e con le treccine. Maria Elena con i lucciconi.

 

Maria Elena. Punto. E a capo. Chiudo il vecchio Moleskine, sembra un secolo fa.

maria elena boschi al mare con la famiglia  20maria elena boschi al mare con la famiglia 20

Rieccola, un anno e mezzo dopo, nell' aula di Palazzo Madama, chiedere un' interruzione dei lavori del Senato: "Chiedo una breve sospensione per una verifica sull' articolo 38 prima del voto finale". E' là, a un passo dal traguardo.

 

E dopo? Perché in questa storia c' è un dopo, un non detto, un sussurro che comincia a lievitare come un soufflè: il ticket. Quale ticket? E' l' incubo delle opposizioni, si materializza quando in aula i due - Renzi e Boschi - parlottano sottovoce, seduti sui banchi del governo, con la mano di fronte alle labbra.

 

maria elena boschi al mare con la famiglia  14maria elena boschi al mare con la famiglia 14

Là capisce che quella storia non è poi così campata in aria, che c' è una generazione che brucia i tempi (e gli avversari) senza pensarci troppo. Si buttano "e poi vediamo cosa succede". Cosa? Cribbio, il ticket: Renzi al Quirinale e Boschi a Palazzo Chigi. Tranquilli, non siamo al se non ora quando, c' è tempo. Questa storia è come quella precedente: durerà vent' anni.

MARINO BOSCHI 3MARINO BOSCHI 3MARINO BOSCHI 2MARINO BOSCHI 2MARIA MARIA "RIDENS" BOSCHI PIZZICATA SULLA SPIAGGIA DI MARINA DI PIETRASANTA

Ultimi Dagoreport

woody allen ian bremmer la terrazza

FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA DELL'EX MOGLIE DI UN BANCHIERE, SI È TENUTA UNA CENA CON 50 OSPITI, TRA CUI WOODY ALLEN, IMPEGNATI A DIBATTERE SUL TEMA: QUAL È IL MOMENTO GIUSTO E IL PAESE PIÙ ADATTO PER SCAPPARE DALL’AMERICA TRUMPIANA? MEGLIO IL CHIANTISHIRE DELLA TOSCANA O L’ALGARVE PORTOGHESE? FINCHE' IL POLITOLOGO IAN BREMMER HA TUONATO: “TUTTI VOI AVETE CASE ALL’ESTERO, E POTETE FUGGIRE QUANDO VOLETE. MA SE QUI, OGGI, CI FOSSE UN OPERAIO DEMOCRATICO, VI FAREBBE A PEZZI…”

meloni musk trump

DAGOREPORT – TEMPI DURI PER GIORGIA - RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA IN EUROPA  DALL'ENTRATA IN SCENA DI MACRON E STARMER (SUBITO RICEVUTI ALLA CASA BIANCA), PER FAR VEDERE AL MONDO CHE CONTA ANCORA QUALCOSA LA STATISTA DELLA GARBATELLA STA FACENDO IL DIAVOLO A QUATTRO PER OTTENERE UN INCONTRO CON TRUMP ENTRO MARZO (IL 2 APRILE ENTRERANNO IN VIGORE I FOLLI DAZI AMERICANI SUI PRODOTTI EUROPEI) - MA IL CALIGOLA A STELLE E STRISCE LA STA IGNORANDO (SE NE FOTTE ANCHE DEL VOTO FAVOREVOLE DI FDI AL PIANO “REARM EUROPE” DI URSULA). E I RAPPORTI DI MELONI CON MUSK NON SONO PIÙ BUONI COME QUELLI DI UNA VOLTA (VEDI IL CASO STARLINK), CHE LE SPALANCARONO LE PORTE TRUMPIANE DI MAR-A-LAGO. PER RACCATTARE UN FACCIA A FACCIA CON "KING DONALD", L'ORFANELLA DI MUSK (E STROPPA) E' STATA COSTRETTA AD ATTIVARE LE VIE DIPLOMATICHE DELL'AMBASCIATORE ITALIANO A WASHINGTON, MARIANGELA ZAPPIA (AD OGGI TUTTO TACE) - NELLA TREPIDANTE ATTESA DI TRASVOLARE L'ATLANTICO, OGGI MELONI SI E' ACCONTENTATA DI UN VIAGGETTO A TORINO (I SATELLITI ARGOTEC), DANDO BUCA ALL’INCONTRO CON L'INDUSTRIA DELLA MODA MILANESE (PRIMA GLI ARMAMENTI, POI LE GONNE)... 

davide lacerenza giuseppe cruciani selvaggia lucarelli

TE LO DÒ IO IL “MOSTRO”! – SELVAGGIA LUCARELLI, CHE SBATTE AL MURO GIUSEPPE CRUCIANI, REO DI ESSERE NIENT’ALTRO CHE IL “MEGAFONO” DI LACERENZA, DIMENTICA CHE L’AUTORE DEL PRIMO ARTICOLO CHE HA PORTATO ALLA RIBALTA LE NEFANDEZZE DELLO SCIROCCATO DELLA GINTONERIA E’ PROPRIO LEI, CON UNA BOMBASTICA INTERVISTA NEL 2020 SULLE PAGINE DI T.P.I. (“LA ZANZARA” ARRIVA SOLO NEL 2023) – POI TUTTI I MEDIA HANNO INZUPPATO IL BISCOTTO SULLA MILANO DA PIPPARE DI LACERENZA. IVI COMPRESO IL PALUDATO “CORRIERE DELLA SERA" CHE HA DEDICATO UNA PAGINATA DI INTERVISTA AL "MOSTRO", CON VIRGOLETTATI STRACULT (“LA SCOMMESSA DELLE SCOMMESSE ERA ROMPERE LE NOCI CON L’UCCELLO, VINCEVO SEMPRE!”) - ORA, A SCANDALO SCOPPIATO, I TRASH-PROTAGONISTI DELLE BALORDE SERATE MILANESI SPUNTANO COME FUNGHI TRA TV E GIORNALI. SE FILIPPO CHAMPAGNE È OSPITE DI VESPA A “PORTA A PORTA”, GILETTI RADDOPPIA: FILIPPO CHAMPAGNE E (DIETRO ESBORSO DI UN COMPENSO) LA ESCORT DAYANA Q DETTA “LA FABULOSA”… - VIDEO

andrea scanzi

DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO QUOTIDIANO” QUANDO SPIEGA PERCHÉ LE SUE “BELLE INTERVISTE” VENGONO ROVINATE DAI TITOLISTI A LAVORO AL DESK: “QUELLO CHE VIENE CHIAMATO IN GERGO ‘CULO DI PIETRA’ È COLUI CHE NON HA SPESSO UNA GRANDE VITA SOCIALE, PERCHÉ STA DENTRO LA REDAZIONE, NON SCRIVE, NON FIRMA E DEVE TITOLARE GLI ALTRI CHE MAGARI NON STANNO IN REDAZIONE E FANNO I FIGHI E MANDANO L'ARTICOLO, QUINDI SECONDO ME C'È ANCHE UNA CERTA FRUSTRAZIONE” - “LO FANNO UN PO’ PER PUNIRMI” - I COLLEGHI DEL “FATTO”, SIA A ROMA CHE A MILANO, HANNO CHIESTO AL CDR DI PRENDERE INIZIATIVE CONTRO SCANZI - CHE FARA’ TRAVAGLIO? - LE SCUSE E LA PRECISAZIONE DI SCANZI - VIDEO!

roberto tomasi – andrea valeri blackstone – gianluca ricci macquarie – scannapieco – salvini autostrade

DAGOREPORT - DUE VISIONI CONTRAPPOSTE SUL FUTURO DI AUTOSTRADE PER L’ITALIA (ASPI) SI SONO CONFRONTATE AL CDA DI QUESTA MATTINA. DA UNA PARTE CDP (51%), DALL’ALTRA I FONDI BLACKSTONE (24,5%) E MACQUARIE (24,5%). IN BALLO, UN PIANO CHE HA COME PRIORITÀ LA MESSA IN SICUREZZA DELLA RETE AUTOSTRADALE. ALLA RICHIESTA DEI DUE FONDI DI VARARE UN SOSTANZIOSO AUMENTO DELLE TARIFFE, CHE PORTEREBBERO A UNA IMPENNATA DEI PREZZI SU OGNI GENERE DI MERCI E UN TRACOLLO DI CONSENSO PER IL GOVERNO MELONI, OGGI IN CDA CDP HA RISPOSTO CON UN CALCIONE DECIDENDO CHE NON SARANNO PIÙ DISTRIBUITI DIVIDENDI PARI AL 100% DELL’UTILE: PER L'ESERCIO 2024 SI LIMITERANNO AL 60% - CHE FINE FARA' IL CEO ROBERTO TOMASI?