fabio fazio e alessandro di battista

“NON ABBIA LA CODA DI PAGLIA…”, “SE VUOLE AVERCELA CON ME FACCIA PURE MA…” - BOTTA E RISPOSTA A “CHE TEMPO CHE FA” TRA ALESSADRO DI BATTISTA E FABIO FAZIO - “DIBBA” A TUTTO CAMPO: “NON MI CANDIDERO’ ALLE EUROPEE. LA TAV? CREDO CHE QUALCUNO SI SIA GIÀ INTASCATO QUALCHE TANGENTE. E SE NON SI FA, DOVRÀ RESTITUIRE QUALCHE TANGENTE A CHI L'HA PAGATA. OGGI LA TANGENTE SI CHIAMA CONSULENZA…” - “SALVEREI LE PERSONE IN MARE E LE PORTEREI A MARSIGLIA, FINO A CHE NON SI CREA UN INCIDENTE DIPLOMATICO CON LA FRANCIA IL PROBLEMA NON SI RISOLVE...LE ACCUSE A DANILO TONINELLI? DIETRO C'E' LA MANO DEI BENETTON" - VIDEO

 

Emanuele Buzzi per il “Corriere della Sera”

 

FABIO FAZIO E ALESSANDRO DI BATTISTA

Il futuro viaggio in India, l'attacco alla Francia sulla questione migranti, la Tav bollata come «una str..ata, non si farà» e il mea culpa di Juncker sull' austerity «tardivo e ridicolo»: Alessandro Di Battista va all' attacco in tv. Ospite a Che tempo che fa di Fabio Fazio , con cui duella più volte, l' ex deputato traccia prima i suoi orizzonti politici. «Amo la politica ma preferisco farla fuori dalle istituzioni. Non mi candiderò quindi alle Europee», annuncia.

 

Ma l'Europa è uno dei temi che Di Battista affronta di petto, lanciando una serie di priorità per la campagna elettorale: l'Europarlamento («unico organo democratico eletto») deve avere più potere e l'Ue deve avere un seggio permanente al Consiglio di Sicurezza dell' Onu al posto della Francia. Strizza l'occhio ai gilet gialli («ci sono molti dei gilet gialli che si battono per giuste cause e io sono con loro»), anche se mette dei distinguo («Le violenze in Francia si condannano, e in Italia si deve ringraziare il M5S se non sono successe le stesse cose»).

ALESSANDRO DI BATTISTA OSPITE DI FABIO FAZIO

 

Ma sono soprattutto l'approvazione del reddito di cittadinanza, la costruzione della Tav e i naufragi dei migranti a tenere banco. «Il referendum sul reddito di cittadinanza è il suicidio più grande che può fare un partito di destra, dico destra, come il Pd», attacca il pentastellato. E precisa poi che il reddito «va considerato una sorta di diritto umano, come avere una casa, accedere alla sanità o all'istruzione».

 

Di Battista boccia la Torino-Lione («Non si possono spendere 20 miliardi di euro quando occorrono infrastrutture che servono ai cittadini al Nord, al Centro e al Sud») e lancia accuse: «Credo che qualcuno si sia già intascato qualche tangente. E se non si fa, dovrà restituire qualche tangente a chi l'ha pagata. Oggi la tangente si chiama consulenza».

FABIO FAZIO E ALESSANDRO DI BATTISTA

 

Come Di Maio, anche «Dibba» mette nel mirino Parigi sulla questione migranti, evocando il colonialismo, mostrando un franco CFA. «Salverei le persone e porterei a Marsiglia, fino a che non si crea un incidente diplomatico con la Francia il problema non si risolve». E aggiunge: «non saranno certo i porti chiusi o il muro di Trump a fermare queste migrazioni».

 

Parole, queste ultime, che suonano un po' come una stoccata alla Lega e a Salvini.

Come lo sono le dichiarazioni sui 49 milioni di euro di rimborsi elettorali al centro dell' inchiesta che coinvolge il Carroccio: «Quei soldi appartengono a tutti noi, anche agli elettori della Lega: quei soldi vanno restituiti perché appartengono alla comunità».

 

FABIO FAZIO E ALESSANDRO DI BATTISTA

Il calo dei 5 Stelle nelle intenzioni di voto, proprio a vantaggio dei leghisti, sembra non spaventare l' ex deputato («I sondaggi lasciano il tempo che trovano: io consiglio di guardarli poco») e - secondo «Dibba» - «non è scontato che ci sia un ribaltamento» negli equilibri tra le forze che formano il governo. E punge il ministro dell' Interno: «Lo abbiamo obbligato a votare il reddito di cittadinanza, è un bel risultato».

 

C' è tempo anche per ammettere qualche errore. «Il video di Bonafede? Credo che lui stesso abbia pensato di aver sbagliato e lo ha detto», dice. E parla anche di «qualche gaffe comunicativa» nel M5S, ad esempio del ministro alle Infrastrutture, Danilo Toninelli, che però definisce «il miglior ministro con Di Maio». Poi aggiunge: «Toninelli è stato massacrato dal sistema mediatico, ma per me c' è la mano di Benetton. È la mia opinione e me ne assumo la responsabilità». Le battute conclusive sono per la democrazia rappresentativa: «Un giorno la vedremo come qualcosa di obsoleto».

 

2 - “ATTACCHI A TONINELLI? COLPA DI BENETTON”

Da “Libero quotidiano”

 

FABIO FAZIO E ALESSANDRO DI BATTISTA

Secondo Alessandro Di Battista, uno dei capofila del MoVimento Cinquestelle, dietro alle gaffe del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli ci sarebbe «la mano dei Benetton». L' accusa, pesantissima, arriva durante l' intervista di Fabio Fazio all' esponente grillino andata in onda ieri sera a Che tempo che fa. «Toninelli» spiega l' ex deputato M5s - «ha bloccato i pedaggi per il 90 per cento delle autostrade e da cittadino mi cambia più la vita quello che non un ministro che non fa una gaffe. Per me, mi prendo la responsabilità, ci sta la mano dei Benetton dietro. Da quando parla di revoca di concessione, casualmente...».

salvini toninelli

 

Toninelli è stato protagonista di diversi scivoloni comunicativi, da quello sul «Tunnel del Brennero già completato» all' idea che il nuovo ponte Morandi di Genova «sarà un luogo dove poter giocare e mangiare». Ad ogni modo, per Di Battista «Toninelli è il miglior ministro che abbiamo, con Di Maio». Riguardo alla sua possibile candidatura alle Europee, il politico Cinquestelle conferma che non scenderà in campo: «Si può incidere anche da fuori, ho un rapporto stretto con Luigi Di Mario che è un vicepremier di 32 anni. C' è anche molta invidia nei suoi confronti».

 

Dopo il voto per rinnovare l' europarlamento, Di Battista farà un altro viaggio: non in Africa, come sembrava fino a ieri, bensì in India. «Bollywood è una potenzia enorme. Si sono comprati l' Ilva. Se l' Europa non si unisce, ci fanno il mazzo». Sempre riguardo alla politica estera, secondo il grillino «ci sono molti dei gilet gialli che in Franca si battono per giuste cause e io sono con loro.

toninelli tav

 

Spesso la violenza è quella invisibile ed è altrettanto pericolosa». Bocciata invece la costruzione della linea Alta Velocità tra Torino e Lione: «Credo che sia la la più grande sciocchezza che possa fare questo Paese, credo che qualcuno si sia già steccato qualche tangente, questo è il grande problema» ha attaccato Di Battista. «Le mazzette si sono trasformate in consulenze.

 

Ricordo intercettazioni di 'ndranghetisti che parlavano di Tav».

No alla ferrovia e sì all' accoglienza dei migranti in mare, a patto che poi vengano «portati a Marsiglia. Bisogna valutare se la presenza delle ong favorisca le morti in mare».

Infine le bordate alla Lega: «Restituisca i qurantanove milioni che appartengono ai cittadini, non è scontato un ribaltamento dei consensi alle prossime elezioni europee tra noi e i leghisti».

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