ARIECCOLO! - “A ME RISULTA CHE I DUE TECNICI ITALIANI RAPITI IN LIBIA AL TEMPO DEL GOVERNO RENZI FURONO LIBERATI SERVENDOSI DEI MILIZIANI DI ALMASRI” - BRUNO VESPA CONTINUA A COMPORTARSI DA MINISTRO AGGIUNTO DEL GOVERNO DUCIONI E ATTACCA MATTEONZO SUL CASO ALMASRI – “SULLE “COSE SPORCHISSIME” CHE FANNO GOVERNI D’OGNI COLORE E LATITUDINE, SI CHIEDA A MARCO MINNITI E NICOLA LATORRE CHE PER CONTO DEL PD SI SONO OCCUPATI AL PIÙ ALTO LIVELLO DELLA SICUREZZA NAZIONALE” – LA REPLICA DI RENZI E LE CRITICHE DEL SINDACATO USIGRAI: "PROPAGANDA CHE SA DI REGIME" – VIDEO
Da open.online- Estratti - https://www.open.online/2025/01/31/almasri-bruno-vespa-giorgia-meloni-sicurezza-nazionale/
Bruno Vespa continua a difendere la sua posizione, e di riflesso quella del governo Meloni, sulla scarcerazione del generale Najem Osama Almasri, che ha portato all’apertura di un fascicolo sulla premier, i ministri Nordio e Piantedosi e il Sottosegretario Mantovano.
(...) E tirandosi poi addosso le critiche delle opposizioni e del sindacato Usigrai. Mentre continuano le accuse al giornalista di essersi comportato da «portavoce di Palazzo Chigi», Vespa non fa passi indietro e attacca ancora.
«In ogni Stato si fanno delle cose sporchissime, anche trattando con i torturatori, per la sicurezza nazionale». A distanza di qualche giorno dallo scoppio del caso Almasri, che vede iscritta nel registro degli indagati per peculato e favoreggiamento Giorgia Meloni, in difesa della premier è intervenuto Bruno Vespa. Nel talk show Cinque minuti, in onda ieri giovedì 30 gennaio alle 20.30 su Rai 1, il giornalista ha fatto eco alle parole del capo del Governo, che aveva sostenuto come la scarcerazione di Najeem Osama Almasri chiamasse in causa la «sicurezza dell’Italia».
matteo renzi bruno vespa forum in masseria saturnia 5
Il dibattito Bonelli-Sisto e l’intervento di Vespa
Il dialogo, di cinque minuti, con Vespa vedeva come ospiti Angelo Bonelli dei Verdi e Francesco Paolo Sisto, viceministro della Giustizia. Se per il secondo, come ribadito già dalla premier, l’iscrizione nel registro era «un atto voluto non dovuto», per il primo la liberazione del carceriere libico era un’assurdità. Anche alla luce delle testimonianze di alcune delle sue vittime.
Il dibattito – acceso – è stato tagliato corto proprio da Vespa, che però ha preso chiaramente una posizione favorevole al governo: «Quello che le persone dietro la lucetta rossa non sanno e che i parlamentari avvertiti sanno, di tutti i partiti, è che in ogni Stato si fanno delle cose sporchissime, anche trattando con i torturatori, per la sicurezza nazionale». E poi ha ribadito: «Questo avviene in tutti gli Stati del mondo».
matteo renzi ospite di cinque minuti di bruno vespa
Vespa contro Renzi
Mentre da Enrico Borghi di Italia Viva arrivavano le critiche per l’accaduto, Bruno Vespa ha replicato tirando in mezzo Matteo Renzi e il suo governo, in carica dal 2014 a fine 2016. «A me risulta che i due tecnici italiani Bruno Cacace e Danilo Colonego rapiti (forse dall’Isis) in Libia ai confini con l’Algeria il 19 settembre 2016 (governo Renzi) furono liberati il 5 novembre con l’aiuto della milizia Rada di cui Almasri è il numero 2», dice il conduttore per corroborare la sua posizione, «di Rada si sono serviti tutti i governi successivi per risolvere casi spinosi.
Naturalmente si tratta di operazioni riservatissime e si può dire tutto e il contrario di tutto, ma a me questo risulta. Se poi i due tecnici sono stati liberati dalla Befana, mi scuso con il presidente Renzi». E sugli accordi con le milizie libiche e le autorità italiane, ha aggiunto: «Si chieda, sulle “cose sporchissime” che fanno governi d’ogni colore e latitudine, a Marco Minniti e Nicola Latorre che per conto del Pd si sono occupati al più alto livello della sicurezza nazionale. Sul generale Almasri i governi Renzi e Gentiloni sanno certamente qualcosa». Affermazioni che gli hanno attirato anche la replica di Renzi e Borghi, sulla provenienza di informazioni che, se vere sarebbero coperte da Segreto di Stato.
Il comunicato di Usigrai: «Propaganda da regime»
Questa mattina la protesta di Usigrai, che ha diramato un comunicato in cui ha definito le parole di Bruno Vespa «propaganda che sa di regime».
MATTEO RENZI DA VESPArenzi vespa a porta a porta
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