maurizio belpietro augusto minzolini la verita il giornale

C’È QUALCUNO CHE NON DICE “LA VERITÀ” - LA TESTATA DI BELPIETRO RIVENDICA DI ESSERE IL PRIMO QUOTIDIANO DI CENTRODESTRA E DI AVER SUPERATO “IL GIORNALE”, E DA VIA NEGRI ROSICANO: “IL CALCOLO DELLE COPIE È SBAGLIATO, MA È MEGLIO SOPRASSEDERE. ANZI, NO: SE SORPASSO DEVE ESSERE, CHE SIA. QUELLO CHE AI NOSTRI COMPETITOR MANCHERÀ PER SEMPRE È LA NOSTRA STORIA E LA NOSTRA CREDIBILITÀ, COSTRUITA IN QUASI 50 ANNI DI VITA CONTROCORRENTE. È QUESTA LA VERITÀ...”

1 - LO SPILLO

Da “il Giornale”

 

maurizio belpietro la verita

C'è un quotidiano che sostiene di essere «il primo dell'area di centrodestra», ma per ora dà solo i numeri. Perché il calcolo delle copie cartacee e digitali è sbagliato, perché ci sono ancora almeno 300 copie di differenza tra Il Giornale e quest' altro quotidiano (molte di più in edicola, ma tant' è...), almeno stando alle fonti ufficiali di riferimento - i dati pubblicati da Prima Comunicazione, tanto per intenderci - e ci sarebbero molti altri perché, ma è meglio soprassedere per non tediare il lettore.

 

augusto minzolini

Anzi, no: se sorpasso deve essere, che sia. Quello che ai nostri competitor mancherà per sempre è la nostra storia e la nostra credibilità, costruita in quasi 50 annidi vita controcorrente. È questa la verità...

 

 

2 - «LA VERITÀ» PRIMO QUOTIDIANO DI CENTRODESTRA

Da “La Verità”

 

il giornale e il presunto sorpasso de la verita'

 

 

 

Ottime notizie per La Verità: consolidando un trend già in corso da diversi mesi, il nostro quotidiano ha fatto registrare, secondo i dati Ads pubblicati dal sito di Prima comunicazione nella giornata di ieri, un importante sorpasso in termini di vendite.Stando ai numeri divulgati, infatti, per la prima volta dalla nostra fondazione, che risale al settembre 2016, sommando le copie cartacee e quelle digitali i nostri lettori ci hanno scelto per 34.311 volte al giorno nel mese di novembre, superando - questo è il fatto inedito - quelli del Giornale, a quota 33.654 nella casella delle «vendite individuali».

 

A consentire questo risultato storico è l'ottimo andamento sia delle vendite in edicola sia di quelle online: se le prime si sono attestate a 27.699 copie (contro le 31.886 del quotidiano diretto da Augusto Minzolini), il digitale continua un percorso di forte crescita che attesta il totale di novembre a un livello di poco inferiore alle 7.000 copie.

 

La somma arriva così appunto a 34.311 unità di «venduto», che consente alla nostra testata di staccare di diverse centinaia di copie il giornale fondato da Indro Montanelli, meno performante rispetto alla Verità sulle copie online.Particolarmente significativo anche il dato che vede protagonista il nostro quotidiano nei confronti di Libero.

 

la verita primo giornale di centrodestra

Si approfondisce infatti il divario di preferenze che i lettori hanno voluto accordarci rispetto al giornale oggi diretto da Alessandro Sallusti.

 

Sempre secondo le tabelle diffuse da Prima comunicazione, infatti, sono 18.928 le copie cartacee di Libero che, sommate al digitale, arrivano a quota 20.175: circa 14.000 in meno rispetto alle nostre.Stando a questi dati, La Verità, a poco più di cinque anni dalla fondazione, al momento si consolida quindi come prima testata nell'alveo dei giornali con un pubblico di riferimento nell'area moderata e di centrodestra.

maurizio belpietro sulla terrazza dell atlante star hotel (2)

 

Un dato che, ove confermato nei prossimi mesi, avrebbe conseguenze potenzialmente rilevanti nel mercato editoriale e della raccolta pubblicitaria.

 

Un risultato che soprattutto premia, grazie ai lettori, lo sforzo della redazione e degli azionisti che hanno accompagnato l'avventura di questi anni.

alessandro sallusti ph massimo sestini 2

 

 

 

 

 

 

Durante i quali ai successi del giornale che state leggendo si sono aggiunti l'acquisizione di un marchio storico come Panorama, in breve ricondotto a risultati economici confortanti, e di diverse altre prestigiose testate del gruppo Mondadori.

 

Ai lettori ovviamente il grazie più sentito per aver sostenuto in modo tanto generoso il nostro tentativo di dare vita a un giornalismo indipendente.

 

 

GAD LERNER LEGGE LA VERITA'augusto minzolini

Ultimi Dagoreport

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…