audrey hepburn

C'È UN'OMBRA NERA SULLA STELLA DI AUDREY HEPBURN: I GENITORI ERANO DUE FASCISTONI - L'ATTRICE, COME RACCONTA IL LIBRO “AUDREY, THE REAL STORY” DI ALEXANDER WALKER, ERA FIGLIA DI DUE PERSONE ISCRITTE ALLA "BRITISH UNION OF FASCISTS". LE NOTIZIE SUL SUO PASSATO PERO' SONO STATE MESSE A TACERE...

Maurizio Cabona per “la Verità”

audrey hepburnaudrey hepburn

 

«Audrey Hepburn», dice Enrico Lucherini, principe degli addetti stampa, «è stata la sola attrice a farmi uscire di casa alle 7 di mattina. È l'estate 1952, lei gira Vacanze romane al Colosseo. Ventenne, ancora senza fissa occupazione, ci vado solo per veder lei». È nata una stella, anche se i genitori di Audrey si sono esposti in Gran Bretagna - come fascisti - negli anni Trenta.

 

audrey hepburnaudrey hepburn

Ma a Londra, negli anni del conflitto in Corea (1950-53), l'epurazione è un ricordo, anche perché indagare a fondo coinvolgerebbe la famiglia reale, a cominciare da Edoardo VIII, zio della regina Elisabetta. In quel momento a rischiare sono i comunisti, come il vero sceneggiatore di Vacanze romane, Dalton Trumbo, uno dei Dieci di Hollywood in lista nera. Se ha potuto lavorare al film con Audrey Hepburn è stato solo nascondendosi dietro a un prestanome.

audrey hepburnaudrey hepburn

 

Ma torniamo alla Hepburn. Nata in Belgio nel 1929, adolescente in Olanda tra 1939 e 1946, rientra a Londra come danzatrice e modella. Vive poi tra Stati Uniti e Italia, sposa in prime nozze l' attore Mel Ferrer e in seconde nozze il conte Andrea Dotti. Muore nel 1993 in Svizzera. La Festa del cinema di Roma, che si svolgerà dal 26 ottobre al 5 novembre, le dedica ora il manifesto, tratto da una foto di scena di Cenerentola a Parigi (1957).

 

audrey hepburn senza truccoaudrey hepburn senza trucco

Lucherini, numero uno del cinema italiano di oggi e di allora, frequenta Audrey dal 1958: «Era timida», spiega. «A una festa si sedette da sola, sebbene tutti guardassero lei». Anche Alberto Pasolini Zanelli, giornalista a Washington, ha modo di vederla - ma un quarto di secolo dopo - a una festa: «Lei era apprezzata sia a Hollywood, sia altrove, in felice coincidenza con la seconda carriera di Ronald Reagan. Erano ancora amici, così li incontrai insieme nella sala ovale della Casa Bianca».

 

AUDREY HEPBURN GLI OCCHI DELLA NOTTEAUDREY HEPBURN GLI OCCHI DELLA NOTTE

Il cinema dà, specie agli esordienti, personaggi consoni. Audrey è figlia di una baronessa? Di lei si fa la principessa di Vacanze romane, ingenua e alla mano. È davvero così Audrey in privato? Enrico Vanzina, sceneggiatore, ha un ricordo del padre, il regista Steno: «La Hepburn sta a Roma con Andrea Dotti ai Parioli. Mio padre, che abita accanto, non la conosce personalmente, ma la incontra dal fioraio vicino e le dice: «Una star dovrebbe ricevere tanti fiori. È strano vedere che lei li compra». Lei sorride e risponde: «La vita è come il cinema, assoluta finzione».

 

IL BEEHIVE DI AUDREY HEPBURNIL BEEHIVE DI AUDREY HEPBURN

Rappresentante d'Italia alle Organizzazioni internazionali a Ginevra, Maurizio Serra è un ventenne degli anni Settanta quando incontra una Hepburn «molto bella ed elegante, come nei primi film, ma con qualche chilo in più, dovuto forse alla cucina romana». Luca Dotti - autore di Audrey, mia madre (Mondadori Electa, 2015) - mi dice: «Preferiva la famiglia alla carriera.

 

audrey hepburn a romaaudrey hepburn a roma

A 5 anni, dei fotografi mi chiedono: "Com'è esser figlio della Hepburn?". Rispondo: "Ma lei si chiama Dotti!"». Il cognato, Giampiero Dotti, ha un aneddoto in sintonia: «Mio fratello Andrea e io avevamo uno chalet a Gstaad. Lo prestammo a un giovane inglese, che, dopo, mi chiese dove trovare una così disponibile e multilingue governante. Era Audrey».

 

È dunque una storia rosa quella di Audrey Hepburn come interprete, identica ai personaggi di quasi tutti i suoi film? No. L' attrice aveva genitori che potevano impedirle la carriera, come racconta il libro Audrey, the real story di Alexander Walker. Quando lei era bambina, loro erano infatti nella British union of fascists: la madre, baronessa Ella van Hemstra, divorziò - si è scritto poi - dal marito fascista.

audrey hepburn a romaaudrey hepburn a roma

 

Ma fascista era anche lei. Quanto al padre, Joseph Hepburn Ruston, era anche capo della redazione londinese dell' agenzia di stampa tedesca Europa Korrespondenz. La loro reale separazione avvenne nel settembre 1939, quando lui fu imprigionato come lobbista di un Paese in guerra col Regno Unito. La madre, col passaporto olandese, tornò in patria con la piccola Audrey. L'Olanda era neutrale, dal maggio 1940 al maggio 1945 fu occupata dalle truppe tedesche.

audrey hepburn   foto di terry oneillaudrey hepburn foto di terry oneill

 

La madre riportò Audrey a Londra a guerra era finita. Tutto dimenticato? Forse. Non erano pochi nella stampa a ricordare il collega Hepburn Ruston, sebbene lui, una volta scarcerato, si fosse trasferito a Dublino In quel periodo, la seconda metà degli anni Quaranta, la carriera cinematografica di Audrey comincia con minimi ruoli, finché un produttore e regista italiano, Mario Zampi, nato a Sora (come Vittorio De Sica) e trapiantato in Gran Bretagna dal 1937, le affida nel 1950 una particina, ma che le consente di farsi notare, in Risate in paradiso.

audrey hepburn a colli albaniaudrey hepburn a colli albani

 

Non erano centinaia di migliaia gli italiani a Londra allora. Poteva essere una combinazione che uno di loro ingaggiasse questa esordiente. Ma Zampi dal 1940 al 1943 era internato nel campo di concentramento dell' isola di Man dove erano anche i fascisti britannici, padre di Audrey incluso.

 

audrey hepburn camicia da uomoaudrey hepburn camicia da uomo

Prima che nascesse la stella intravista da Enrico Lucherini, indiscrezioni potevano spegnerla. E non fu l' unico caso di allora e di dopo: Ingrid Bergman, Corinne Luchaire, Danielle Darrieux, Gérard Philipe, Alida Valli e un po' tutte le attrici tedesche e italiane che avevano esordito negli anni Trenta e Quaranta hanno avuto, a seconda dell' età, storie simili.

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni keir starmer emmanuel macron

SI ANNUNCIANO TEMPI SEMPRE PIU' DURI PER LA GIORGIA DEI DUE MONDI - AL SUMMIT DI LONDRA, STARMER E MACRON HANNO ANNUNCIATO UN PIANO DI PACE ASSIEME AD ALTRI PAESI (GERMANIA, POLONIA, SPAGNA, ETC) - PREMESSO CHE PUTIN È L'AGGRESSORE E IL SUPPORTO ALL'UCRAINA SARA' FINO ALLA FINE, IL LORO PIANO DI PACE HA BISOGNO DELLA NUOVA AMERICA DI TRUMP, MA NON È INDISPENSABILE LA SUA MEDIAZIONE - LA POSIZIONE ESPRESSA DA GIORGIA MELONI È STATA IL CONTRARIO AL PENSIERO DI FRANCIA E GRAN BRETAGNA: IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA È INDISPENSABILE PER IL CESSATE IL FUOCO - AMORALE DELLA FAVA: LA DUCETTA A STELLE E STRISCE CI STA SOLO SE LA TRATTATIVA SI FA INSIEME CON IL PAZZO DI WASHINGTON (AUGURI!)

los angelucci del rione sanita - vignetta by macondo antonio giampaolo silvio berlusconi alessandro sallusti

IL CONVENTO DEGLI ANGELUCCI E’ RICCO MA PER I GIORNALISTI DEL “GIORNALE’’, "LIBERO” E “TEMPO” TIRA UNA BRUTTA ARIA - NIENTE PIU’ INVIATI SE NON ‘INVITATI’, NIENTE PIU’ AUTO CON NOLEGGIO A LUNGO TERMINE, OBBLIGO DI STRISCIARE IL BADGE IN ENTRATA, TOLTE PURE LE CIALDE DEL CAFFE’ - DIECIMILA EURO IN MENO PER VITTORIO FELTRI, NIENTE MANLEVA PER LE QUERELE (FILIPPO FACCI HA PAGATO 30MILA EURO PER UNA CAUSA) - SALLUSTI NON C’E’ E QUANDO C’E’ NON PARLA. E IN BARBA AL MELONISMO SENZA LIMITISMO (‘’VELINE’’ DI PALAZZO CHIGI A STRAFOTTERE), LE COPIE CALANO - NERVOSISMO PER L’INSERTO ECONOMICO DI OSVALDO DE PAOLINI - L’ASSEMBLEA E LA PAROLA INNOMINABILE: “SCIOPERO”…

donald trump volodymyr zelensky giorgia meloni keir starmer emmanuel macron ursula von der leyen

DAGOREPORT – IL "DIVIDE ET IMPERA" DEL TRUMPONE: TENTA DI SPACCARE IL RIAVVICINAMENTO TRA GRAN BRETAGNA E UNIONE EUROPEA EVITANDO DI PORRE DAZI SUI PRODOTTI "MADE IN ENGLAND" – STARMER SE NE FOTTE, ABBRACCIA ZELENSKY E SI ERGE A NUOVO LEADER DELL’EUROPA (PARADOSSALE, DOPO LA BREXIT) – OGGI, PRIMA DELLA RIUNIONE DEI LEADER EUROPEI A LONDRA, BILATERALE TRA IL PREMIER BRITANNICO E GIORGIA MELONI, PER CAPIRE CHE ARIA TIRA NELL’“ANELLO TRUMPIANO DELL’EUROPA” - SPACCATURA NELLA LEGA PER IL TRUMPIAN-PUTINISMO DI SALVINI - SCETTICISMO CRESCENTE IN FRATELLI D’ITALIA (FAZZOLARI, URSO E LOLLOBRIGIDA SI SMARCANO DALLA LINEA PRO- KING DONALD) – SCHLEIN E CONTE IN BANCAROTTA - LA PARALISI DEI DEMOCRATICI AMERICANI: AVETE SENTITO LA VOCE DI OBAMA, CLINTON E BIDEN?

volodymyr zelensky donald trump jd j.d. vance

DAGOREPORT - ZELENSKY È CADUTO IN UN TRANELLO, STUDIATO A TAVOLINO: TRUMP E JD VANCE VOLEVANO MORTIFICARLO E RIDURLO ALL’IMPOTENZA CON LA SCENEGGIATA NELLO STUDIO OVALE, DAVANTI AI GIORNALISTI E ALLE TELECAMERE - D’ALTRO CANTO LA VERA DIPLOMAZIA NON SI FA CERTO “ON AIR”, DAVANTI ALLE TELECAMERE E A MICROFONI APERTI - TRUMP E JD VANCE HANNO CONSEGNATO UN ‘PIZZINO’ IN STILE CAPOCLAN: TACI, PERCHÉ SENZA DI NOI SEI FINITO. DUNQUE, OBBEDISCI. E DIRE CHE GLI SHERPA UCRAINI E STATUNITENSI AVEVANO TROVATO PERSINO UN ACCORDO DI MASSIMA SULLE VARIE QUESTIONI APERTE, COME L’ACCORDO-CAPESTRO PER KIEV SULL’ESTRAZIONE DELLE TERRE RARE (UN TRATTATO CHE DI FATTO AVREBBE PERMESSO AGLI USA DI SPOLPARE IL SOTTOSUOLO UCRAINO PER GLI ANNI A VENIRE)… - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagirone philippe donnet andrea orcel unicredit generali

DAGOREPORT – GENERALI DELLE MIE BRAME: L’AGO DELLA CONTESA POTREBBE ESSERE ANDREA ORCEL, BANCHIERE IRRAGGIUNGIBILE NEL CAMPO DELLE ACQUISIZIONI E FUSIONI. L’AD DI UNICREDIT, CHE HA IN TASCA IL 5,2% DEL LEONE DI TRIESTE (UN ALTRO 5 SAREBBE NEL CASSETTO) ASPETTERÀ L’ULTIMO MINUTO PER DECIDERE CON CHI STARE, IN BASE A QUALI VANTAGGI OTTERREBBE UNICREDIT (BANCA GENERALI? BPM? MEDIOBANCA?) – ALTRO NODO: IL 4,82% DI BENETTON - IN CASO DI SCONFITTA DEL DUO FILOGOVERNATIVO CALTA-MILLERI SUL LEONE DI TRIESTE, DIPENDERÀ IL FUTURO DI MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS. POTREBBE ANCHE SUCCEDERE L’ARRIVO DI UN CAVALIERE BIANCO (BANCA INTESA? UNICREDIT?) CON UNA CONTRO OPA…

antonella antonia rosa costanzo - ex moglie di paolo berlusconi vittorio feltri

DAGOREPORT - ALLA VENERANDA ETÀ DI 81 ANNI, VITTORIO FELTRI ANCORA IGNORA CHE IL GALANTUOMO GODE E TACE. COME QUANDO HA SPIFFERATO IL MOTIVO DELLE SUE DIMISSIONI DALLA DIREZIONE DE “IL GIORNALE”: “ME LA FACEVO CON LA MOGLIE DELL’EDITORE”, ALIAS PAOLO BERLUSCONI - OVVIAMENTE LA REAZIONE DI ANTONELLA COSTANZO NON SI È FATTA ATTENDERE. E VITTORIONE HA PENOSAMENTE RINCULATO: “IL NOSTRO RAPPORTO ERA DI SIMPATIA E AMICIZIA” - DA PARTE SUA ANTONELLA COSTANZO CI TIENE A FAR SAPERE A DAGOSPIA LA SUA VERSIONE DEI FATTI… – VIDEO