1- DOPO AVER CACCIATO IL CAINANO PER MANIFESTA IMPRESENTABILITÀ GLOBALE, SI SCOPRE CHE ANCHE RIGOR MONTIS NON È CHE SIA PROPRIO AMATISSIMO DAI FAMOSI MERCATI 2- IL GOVERNO DELLE FACCE PRESENTABILI, CHE COME GUARDASIGILLI SCHIERA L’AVVOCATO DI LORSIGNORI TUTTI (E NON SOLO DEL BANANA), PAOLA SEVERINO, SFORNA SU COMMISSIONE SUO BRAVO PORCELLUM GIUDIZIARIO: STRETTA SULLE INTERCETTAZIONI. I DUBBI DELLA PROCURA DI MILANO: “PROCESSO RUBY A RISCHIO. LA NASCITA DI UN NUOVO REATO PUÒ DARE A BERLUSCONI LA FACOLTÀ DI AZZERARE IL DIBATTIMENTO” 3- CHE SPETTACOLO GRILLI CHE INTRODUCE IL CONCETTO DI “GIUSTIZIA” SUI RENDIMENTI 4- CIUFF CIUFF, ARRIVA LO SCIUFFETTATO LUCHINO! E I GIORNALONI AVIDI DI PUBBLICITÀ SI SDRAIANO SUBITO SUI BINARI DI “ITALO”. QUANDO SI DICE “INFORMAZIONE DI SERVIZIO”…

A cura di COLIN WARD e CRITICAL MESS

1- CHI DI MERCATO FERISCE...
Dopo aver cacciato il CaiNano per manifesta impresentabilità internazionale, si scopre che anche Rigor Montis non è che sia proprio amatissimo dai famosi mercati. Gli indici, a parte Bossi che è monodirezionale, ognuno li usa a proprio piacimento. Gli indici sono schizofrenici per definizione, ma sono ottimi per i cosiddetti "esuberi", in azienda come in politica.

E i giornali di Lorsignori non sanno letteralmente come affrontarli. Molto dipende, di solito, da quanto sono nervosi gli editori per le perdite subite in Borsa o sui mercati immobiliari. Ma si possono spiegare queste miserie ai propri lettori? No, proprio no. E allora non resta che fomentare le isterie collettive, come se la vita fosse davvero tutta su quei cazzo di monitor per cocainomani.

"Tassi in salita all'asta dei Btp. Il Tesoro non vende tutti i titoli. Grilli: condizioni insoddisfacenti, non abbbiamo emergenze" (Messaggero, p. 13). "Tensioni sui tassi dei Btp. Bene le Borse, giù lo spread. Grilli: no a molte offerte, rendimenti non giusti" (Corriere, p. 2).

Che spettacolo un banchiere come Grilli che introduce il concetto di "giustizia" sui rendimenti. Parafrasando il grande Boskov: "Rendimento è quando investimento rende". Ma il giornale con il loden verde si mette gli occhialini rosa: "Il Tesoro è ottimista: finito un trimestre di fuoco. Con aprile coperto il 45% del totale delle emissioni" (p. 3).

Sulla Stampa di Torino, retroscena all''incontrario: "Monti più diffidente verso Pdl e Pd. Il premier sorpreso da Confindustria e incerto per i prossimi pronunciamenti di Draghi. Al Colle è stato notato il rapporto meno fluido con alcuni grandi mezzi di informazione". Meno fluidi? Fuori i nomi, che diamine! E noi che pensavamo che la strada del Rigor Montis fosse lastricata di bava.

Poi, come se non bastasse, ci tocca anche preoccuparci perché Re Giorgio Banalitano: "Lo stop sulle riforme agita il Colle". Altro sedicente retroscena del giornale di Marpionne e Yacht Elkann, autonominatosi foglio ufficiale della Real Casa (diciamo che a Torino gli viene geneticamente bene).

2- NON FA SOSTA LA SUPPOSTA...
Poi c'è l'economia per tutti, e quella va sempre peggio. O almeno così pare, se no poi la gente si monta la testa e non accetta più le supposte. "Draghi avverte: la disoccupazione salirà. Allarme Bce: la crescita delude, segnali negativi già nel primo trimestre" (Corriere, p. 5). Quindi, la solita predica: "Più flessibilità, asse Pdl-imprese. Alfano vede le associazioni, poi il premier.

Marcegaglia: centinaia di aziende preoccupate" (Corriere, p. 8, apprezzate la scansione "dall'investitore al penetrato"). Preoccupata anche l'azienda della famiglia Marcegaglia, che teme il rientro in ditta dell'esubero Emma. Invece, ecco finalmente una buona notizia: "Benzina, i prezzi salgono e i consumi calano del 10%" (Stampa, p. 7).

3- LA RIPETENTE SALE IN CATTEDRA...
Non potendo fare l'occhiolino ai giornalisti, la Professoressa esperta di sistemi pensionistici si affida a un comunicato stampa, sperando di farla franca. Poco convinta Repubblica: "Il governo: ‘Gli esodati sono solo 65 mila'. Per l'Inps sono 130 mila, per i sindacati 350 mila". Per la Questura di Roma sono 19 e il loro capo si chiama Oreste e in realtà ha 93 anni. Per la procura di Torino, sono 26 No tav del cazzo che non hanno mai lavorato in vita loro e ci hanno anche i cani zozzi. Cgil polemica: "Dati sballati".

4- LADRONI A CASA NOSTRA...
Ma che meraviglia questi leghisti sputtanati dalle inchieste giornalistiche, che parlano allegramente al telefono credendo che la riforma Severino (ne parliamo dopo) sia già in vigore. "Le intercettazioni. Calderoli e la versione concordata per difendere l'ex tesoriere leghista" (Corriere, p. 12).

Anche il Messaggero de Roma non fa sconti: "Anche Calderoli nel mirino per alcuni pagamenti sospetti. L'ex ministro: su di me solo fango, sono a disposizione dei magistrati" (p. 3). Rispunta perfino la mitica Banca Arner, quella che custodisce i segreti della famiglia Berlusconi: "Belsito e i sospetti di riciclaggio: ‘Tentiamo di prenderci Banca Arner'" (Repubblica, p. 10). Ingenuotto. Chi tocca Arner si fa male.

5- SPOGLIA LA MARGHERITA...
Ma i tesorieri, nei partiti come si deve, hanno l'immunità parlamentare. Mica come quei dilettanti che inzuppavano le banconote nelle ampolle del dio Po e poi si sono fatti fottere mentre trafficavano con i negri della Tanzania (orrore padano!). E allora inchiniamoci a Lucky Lusi: "Viaggi fantasma e aerotaxi. La stangata di Lusi arriva a quota 26 milioni. I consulenti: dubbi sul ruolo della Bnl" (Repubblica, p. 12).

Dubbi sulla Bnl? Ma questa è davvero nuova. Stesse carte sul Corriere. "Lusi, voli in jet privato. Sospetti su 13 milioni e sui maxi rimborsi. Disse di aver percorso nel 2008 1.500 chilometri al giorno, incassando rimborsi per 69 mila euro" (p. 19). Oh, ma che faceva il grande inviato?

6- E IL CAINANO PAGA PER TUTTE...
Dopo lo scoop di ieri, sobria ripresina sul CaiNano pagatore da parte del Corriere: "L'accusa: soldi dal Cavaliere per i legali della Minetti. Ghedini: generosità lecita, fatta in totale trasparenza" (p. 13). Certo, uno paga testimoni e co-imputati ed è tutta generosità. E se lo fa lasciando ampie tracce bancarie, si chiama "trasparenza".

La famosa "trasparenza bancaria". Se si estende la Scuola Ghedini, il rapinatore che entra pistola in pugno in una banca e viene ripreso dalle telecamere a circuito chiuso non sarà punibile perché ha agito "in totale trasparenza". Se invece la pistola la tieni in tasca, allora non sei trasparente. Ma a quel punto non è più rapina. Insomma, con il camerata Ghedini liberi tutti!

7- NON SONO STATO, IO...
Non è neppure più un problema di leadership, ma solo un problema di facce presentabili. E allora anche il governo delle facce presentabili, che come guardasigilli schiera l'avvocato di Lorsignori Tutti (e non solo del Banana), sforna su commissione suo bravo Porcellum giudiziario. Repubblica prova a far saltare il tavolo e ne spiattella gran parte: "Corruzione, il piano Severino. Stretta sulle intercettazioni. I dubbi della procura di Milano. ‘Processo Ruby a rischio'. La nascita di un nuovo reato può dare a Berlusconi la facoltà di azzerare il dibattimento".

Ma per Nosferatu Ghedini - è vivo e fattura insieme a noi a spese della Camera - questo rischio non c'è perché "si arriverà a giudizio prima della nuova legge". Nella proposta del governo "niente giro di vite sul falso in bilancio e stop alla pubblicazione dei nastri prima del processo" (pp. 2-3).

8- BELLA GENTE IN UNIDEBIT...
Largo ai giovani e ai "figli di" in Piazza Cordusio, dove arriva alla presidenza un signore siciliano di soli 77 anni. Repubblica lo saluta così: "Il ‘tedesco' Vita alla presidenza Unicredit. I soci votano all'unanimità: sette posti alle Fondazioni, due agli italiani e due agli arabi. Per gli azionisti privati entrano il figlio di Caltagirone e Luigi Maramotti. Reichlin confermata. A Cariverona spetta il vicepresidente Fois mentre Montezemolo sarà indicato da Aabar" (p. 26).

9- FREE MARCHETT...
Ciuff ciuff, arriva lo Sciuffettato Luchino! E i giornali avidi di pubblicità si sdraiano subito sui binari. Corriere delle banche finanziatrici in festa: "Treni privati si parte. Sfida sui prezzi. Al via l'offerta Ntv. Sciarrone: pareggio nel 2014 con 9 milioni di passeggeri. Primo collegamento il 28 aprile. Avrà tre classi di prezzo . Roma-Milano da 45 euro. Biglietti in vendita da domenica" (p. 37). Quando si dice "informazione di servizio".

Non viene con il buco la ciambellina al vino di Repubblica. Attacco del pezzo: "La sfida sull'alta velocità tra Ferrovie e Ntv inizia sabato 28 aprile. Il confronto si giocherà sulla qualità delle due offerte, sulla puntualità, sul servizio offerto ai viaggiatori e, in tempi di crisi economica, soprattutto sui prezzi". Ma il titolista, comprensibilmente, si addormenta alla terza riga ed esce: "Parte la concorrenza di Italo, ma la sfida non sarà sui prezzi" (p. 25). In visibilio anche la Stampa: "Italo lancia la sfida ad alta velocità" (p. 21): l'importante è che Montezuma venga a Torino il meno possibile.

10- CHAPEAU!...
Su Repubblica, bell'inchiesta di Federica Angeli e Fabio Tonacci sulle bancarelle della Capitale. "La dynasty dei Tredicine, come costruire un impero con 300 licenze da ambulanti. Ras delle bancarelle a Roma, comandano anche al Comune e nei sindacati. Schivano inchieste e denunce: loro le organizzazioni di categoria, un nipote consigliere pdl in Campidoglio. E nessuno li caccia dall'Anfiteatro (pp. 22-23).

colinward@autistici.org

 

 

GRILLI MONTI GetContent asp berlusconi monti MARIO DRAGHI jpegNapolitano calderolirobertoELSA FORNERO CON IL DITINO ALZATObanca arnerFRANCESCO BELSITO LUIGI LUSINicole Minetti Luca-Cordero-di-Montezemolopaola severinoNICCOLO GHEDINI

Ultimi Dagoreport

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…