leonardo caffo chiara valerio

“MI SENTO TRATTATO COME UN MOSTRO. IO NON HO PICCHIATO NESSUNO. ERO L’IDOLO DELLE FEMMINISTE? CAVOLI LORO” – PARLA LO SCRITTORE E FILOSOFO LEONARDO CAFFO DOPO LA CONDANNA A 4 ANNI PER MALTRATTAMENTI NEI CONFRONTI DELLA COMPAGNA – "MI HANNO MOLLATO. CHIARA VALERIO (CHE L’AVEVA INVITATO A “PIU’ LIBRI, PIU’ LIBERI” E L’AVEVA DIFESO)? “NON L’HO PIU’ SENTITA, HA SBAGLIATO A DEDICARE LA FIERA DEL LIBRO A GIULIA CECCHETTIN. COSI’ SI STRUMENTALIZZA UN OMICIDIO TERRIBILE. LE FIERE DEI LIBRI SI DEDICANO AGLI INTELLETTUALI. È UN SEGNO DEL DEGRADO DEL NOSTRO TEMPO, UN APPIATTIMENTO MOSTRUOSO”- IL SILENZIO DELLA SINISTRA (“PREFERISCO I GIORNALI DI DESTRA”) E MICHELA MURGIA: “SAPEVA TUTTO DI ME. MI AVREBBE INVITATO, SE NE SAREBBE SBATTUTA DELLE CRITICHE E LI AVREBBE ASFALTATI TUTTI. E PENSO CHE LA FIERA L’AVREBBE DEDICATA A ME”

Estratti da open.online

LEONARDO CAFFO

Leonardo Caffo si sente «trattato come un mostro». Mentre prima era un eroe. Dopo la condanna, dice, «mi hanno mollato». E parla di Carlotta Vagnoli, che ha accusato Chiara Valerio di «usare il femminismo per vendere libri».

 

«La filosofia e la cultura la fanno persone con contraddizioni, perché se uno si leggesse le biografie dei pensatori, non troverebbe di certo persone come Carlotta Vagnoli», sostiene Caffo nell’intervista che oggi rilascia a Libero. «Nessuno vuole avere a che fare con presunti mostri. Io però non ho picchiato nessuno», sostiene. Anche se un referto dice che la sua ex compagna Carola Provenzano aveva un dito rotto. «Forse pensano che la mostruosità si erediti, ed è probabile che scompaiano per quello», sostiene.

 

Un mostro

chiara valerio

Nel colloquio con Giorgia Petani lo scrittore e filosofo dice di aver ricevuto il 90% degli attacchi «sui social network, dove purtroppo tutti ormai hanno il diritto di offendere e scrivere assurdità. E poi vorrei ricordare che oggi vale uno strano mito della purezza, che tra l’altro è in totale contraddizione con la storia dell’umanità».

 

Chiara Valerio, dice, «non l’ho sentita. Io penso che si sia comportata da vera intellettuale nell’invitarmi alla fiera Più Libri Più Liberi. L’errore è stato dedicare una fiera del libro a Giulia Cecchettin». Secondo lui in questo modo si strumentalizza un omicidio terribile: «Le fiere dei libri si dedicano agli scrittori e alle scrittrici e agli intellettuali. Questo è un segno del degrado del nostro tempo. È un appiattimento mostruoso». Mentre lui, dice, è contrario a ogni forma di violenza. Di genere e non di genere: «Mi ha molto avvilito vedere il mio nome accostato a quello di persone violente».

 

 

LEONARDO CAFFO

 

 

Il silenzio della sinistra

Quando Libero gli fa la classica domanda sul silenzio della sinistra, Caffo replica così: «Io non sono un filosofo di sinistra, sennò non avrei scritto un libro sull’anarchia non violenta. Ho alcune idee che sono di sinistra e altre che sono di destra. Sono tantissime le proposte che ho rifiutato nel corso degli anni dalla sinistra, e l’ho fatto perché non è la mia parte politica».

 

Dice di essere arrivato «sotto la tempesta perfetta. Mandarmi a processo è stato un abominio, soprattutto in un periodo storico allucinante, dove è evidente che si paga lo scotto del clima, e questo nonostante l’indipendenza della magistratura». E si sente ferito: «A me fa male solamente l’aver lottato per una battaglia di cui non parla nessuno: la violenza che ho subito io per mesi nel non vedere mia figlia non la racconta nessuno».

 

L’idolo delle femministe? Cavoli loro

LEONARDO CAFFO

«Se ero l’idolo delle femministe, cavoli loro. La ragione per cui ho fatto un dibattimento pubblico era perché nessuno in questo Paese ha il coraggio di raccontare quanto sia difficile per un papà avere l’affido della propria bambina, perché con un’accusa del genere lo perdi. Ho dovuto perfino fare i test per vedere se fossi in grado di intendere e volere…», aggiunge.

 

Poi è la volta della lezione sul femminismo: «Quello dei classici che io ho letto, studiato e spiegato nelle università, è stato purtroppo inglobato dal sistema capitalistico, perché funziona come oppio dei popoli, in quanto mette le persone una contro un’altra senza andare al cuore del problema. Semi avesse chiamato un giornale di sinistra, ad esempio, le avrei messo giù il telefono, cosa che ho già fatto, tra l’altro».

 

Chiara Valerio e Michela Murgia

I giornali di destra

Caffo dice che adesso si fida più dei giornali di destra «perché sono l’ultima architrave del libero pensiero. Perché c’è una vera ragione per cui si attacca un filosofo: non per le sue idee, ma per i suoi affari personali». Ovvero: la cancel culture dilagante. Su Chiara Valerio, dice, «è un’amica come lo è stata Michela Murgia: «Probabilmente ha ceduto sotto il peso dei social network, e il fatto che il rumore dei social network possa modificare l’opinione di un intellettuale come lei è la cosa più grave che esista».

 

LEONARDO CAFFO

E ancora: «Se oggi uno si posiziona dicendo che sono tutti buoni, tutti belli, si prenderà consensi da una parte all’altra. Io ho ricevuto nell’ultimo mese solo minacce di morte di ogni tipo, ed è paradossale che chi professa l’antiviolenza voglia risolvere i problemi cercando di uccidere una persona. Ne è un esempio il feroce attacco al legale di Turetta. Io ora ho bisogno di qualcuno che mi faccia parlare. Devono ricordarsi che siamo un Paese cristiano, dove esiste il perdono».

 

Cosa avrebbe fatto Michela Murgia

Infine, proprio su Murgia: «Michela l’ho sentita il giorno prima che morisse, sapeva tutto di me. Mi avrebbe invitato alla fiera, se ne sarebbe sbattuta delle critiche e li avrebbe asfaltati tutti. E penso che la fiera l’avrebbe dedicata a me». Caffo è stato condannato a quattro anni di carcere per maltrattamenti in famiglia e lesioni gravi. La sua ex compagna Carola Provenzano ha raccontato che la relazione con lui è cominciata nel 2019, quando a 26 anni si era laureata in Belle Arti.

michela murgia

 

«Leonardo esercita su di me un grande fascino», testimonia la donna il 30 gennaio in aula. «È più grande di me, svolge un ruolo di prestigio, è un docente di filosofia, scrive libri, ha un eloquio decisamente ammaliante, oltre che essere un bell’uomo, ed io cado nella rete innamoramento».

Leonardo Caffo Zerocalcare FumettibruttiCHIARA VALERIO CON SCATOLINO A PIU LIBRI PIU LIBERI CHIARA VALERIO CON SCATOLINO A PIU LIBRI PIU LIBERI

(...)

Ultimi Dagoreport

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

FLASH – COSA FARÀ LA CAMALEONTE MELONI QUANDO DONALD TRUMP, PER L’IMPOSIZIONE DEI DAZI, DECIDERÀ DI TRATTARE CON I SINGOLI PAESI E NON DIRETTAMENTE CON BRUXELLES? LA DUCETTA, AIUTATA DAL SUO AMICO ELON MUSK, GESTIRÀ GLI AFFARI FACCIA A FACCIA CON IL TYCOON, FACENDO INCAZZARE URSULA VON DER LEYEN E MACRON, O STARÀ DALLA PARTE DELL’UNIONE EUROPEA? STESSO DISCORSO PER L’UBIQUO ORBAN, CHE OGGI FA IL PIFFERAIO DI PUTIN E L’AMICO DI TRUMP: COSA FARÀ IL “VIKTATOR” UNGHERESE QUANDO LE DECISIONI AMERICANE CONFLIGGERANNO CON QUELLE DI MOSCA?

lapo e john elkann lavinia borromeo

FLASH! - INDAGATO, GRAZIE A UNA DENUNCIA DELLA MADRE MARGHERITA AGNELLI, INSIEME AI FRATELLI GINEVRA E JOHN  NELL'AMBITO DELL'EREDITA' DELLA NONNA MARELLA CARACCIOLO, LAPO ELKANN E' STATO COSTRETTO A RASSEGNARE LE DIMISSIONI DALLA PRESIDENZA DELLA FONDAZIONE BENEFICA DE "LA STAMPA", ''SPECCHIO DEI TEMPI'', PER LASCIARE LA POLTRONA ALLA COGNATA LAVINIA BORROMEO... – LA PRECISAZIONE DELL’UFFICIO STAMPA DI LAPO ELKANN: “LAVINIA HA ASSUNTO LA PRESIDENZA, MA LAPO RIMANE NEL CONSIGLIO DI ‘SPECCHIO’”