i piedi di chiara ferragni

CAIRO WE LOVE YOU! - SU ‘CORRIERE STYLE’ L’INTERVISTA IMMAGINARIA AI PIEDI DI CHIARA FERRAGNI, COSÌ BRUTTI DA AVERE UNA PAGINA FACEBOOK CON DECINE DI MIGLIAIA DI FAN: ‘ANCHE NOI AVREMMO VOLUTO ESSERE BELLI COME I PIEDI DI EMMA WATSON, IDOLATRATI E AMMIRATI DA TUTTI I FETICISTI DEL MONDO. INVECE NO, SEMBRIAMO QUELLI DI UN HOBBIT. SOGNIAMO ZOCCOLI SANITARI’

 

La pagina Facebook ‘I piedi di Chiara Ferragni’

https://www.facebook.com/ipiedidichiaraferragniofficial/?fref=nf

 

 

Andrea Passador per http://style.corriere.it/

 

 

 

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Mentre guardo i piedi di Chiara Ferragni, seduti stancamente al tavolo dell’Hotel Zefed a Milano, non mi sembra di parlare con le estremità inferiori della fashion blogger più famosa del mondo. Sono timidi ma spontaneamente sorridenti, anche se riesco a intravedere una vena di malinconia, proprio sotto il calcagno, dovuta sicuramente alla fatica di dover portare un peso così importante.

 

Non è stato un anno facile per loro. Dal successo internazionale alle imminenti nozze con il rapper più famoso di Italia, sono stati l’unico elemento storto nella vita luccicante della fashion blogger milanese, la sola cosa a cui tutti si sono attaccati per rendere imperfetta la sua fiabesca vita.

 

Partiamo subito dalla notizia di cui tutti parlano: come avete vissuto il momento magico della proposta di matrimonio di Fedez??

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È stata una sofferenza più che altro. Eravamo costretti dentro questi stivaletti neri da cinque mila euro. Scomodissimi. Le persone non si rendono conto di quanto possano essere scomode scarpe così costose. Ma comunque l’emozione è stata tanta e molto intensa, un mix di gioia e tristezza.

 

Come mai tristezza??

Beh, non è facile vedere consegnato alle mani un anello così bello, che tu non potrai mai indossare. Lì in basso, brutti come siamo, ad ambire a una vita irraggiungibile sopra di noi, una vita meravigliosa e splendente.

 

Beh ma anche voi ne fate parte.?

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Sì, in qualche modo sì, ma siamo la parte sbagliata. Ormai su Facebook esistono pagine e pagine che ci prendono in giro per il nostro aspetto. È vero, siamo brutti, ma è forse colpa nostra se siamo nati così? Anche noi avremmo voluto essere belli, come i piedi di Emma Watson, affusolati e graziosi, idolatrati e ammirati da tutti i feticisti del mondo. Invece no, sembriamo i piedi di un hobbit. Ma in fondo cosa importa, la vita è così caduca e tragica… Purtroppo il mondo della moda è poco propenso ad andare al di là delle apparenze, per questo ci sentiamo un po’ estranei.

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Quindi la moda è un ambiente di cui non vi sentite parte?

È sempre stato così. Quando Chiara era piccola un futuro nel fashion era già il suo obiettivo. Trascorreva le giornate a ideare outfit sempre diversi e la madre le scattava foto su foto, che poi sceglievano insieme. Voleva arrivare in alto, cosa che poi ha fatto. Noi invece avevamo altri interessi. Ricordo che la notte, in fondo al letto, leggevamo di nascosto il Don Carlos di Schiller, e ci commuovavamo quando Filippo II di Spagna piangeva, così solo e abbandonato da tutti. Nella vita volevamo scrivere poesie.

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E perché non avete intrapreso la strada della poesia?

Lo sa quanto è difficile tenere una penna in mano con l’alluce? Servono le mani per quello, ma quelle di Chiara sono troppo smaltate e ricoperte di glitter.

 

Capisco… Invece, qual è il vostro rapporto con Fedez??

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Lui ci prende spesso in giro, ma in fondo è carino e ci tratta bene, anche se non è esattamente il nostro tipo. A noi piace Tommaso Paradiso, il cantante dei Thegiornalisti, con quel suo sguardo melancolico e romantico che sembra racchiudere un cuore d’oro.

 

Questa è una notizia. Cosa farete in questa estate 2017?

?Beh, adesso dobbiamo partire per Los Angeles. Poi New York, Berlino, Tokyo, Oslo. Sempre una città diversa, sempre con scarpe diverse, e scomodissime. La cosa peggiore sono le serate di gala – e per noi ogni sera è una serata di gala: i tacchi alti sono una maledizione per i nostri talloni. Non vediamo l’ora che Chiara ci porti un po’ in spiaggia.

 

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Qual è il vostro sogno nel cassetto?

?Un paio di zoccoli sanitari, anche per una sola giornata. Così comodi, così morbidi, altro che zeppe, stivaletti, tacchi a spillo che ci rendono la vita un inferno. Solo questo, solo un giorno in panciolle nascosti sotto la materna protezione di una calzatura professionale per gli operatori ospedalieri, senza che nessuno ci dica quanto siamo brutti.

Per fortuna dei piedi possono ancora sognare.

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