2019metgala

CAMP CAVALLO CHE IL GAY CRESCE – DAGO: AL METGALA, TRA LADY GAGA CHE FA STRIP E KATY PERRY LAMPADARIO, CI SIAMO NOI CHE CI DOMANDIAMO: DA DOVE NASCE IL LORO CARNEVALE? DA UN VIAGGIO LISERGICO A DISNEYLAND? DA UNA VISITA AL DENTISTA? DALL'ALBUM DI CICCIOLINA? DA QUANDO PICCINI SPIAVANO LE MIGNOTTE? TRANQUILLI, ERANO SOLO DEI TIPINI FINI CHE METTEVANO IN PIAZZA I CODICI "CAMP" DELL’OMOSESSUALITÀ PER SORPRENDERCI…”

CAMP CAVALLO CHE IL GAY CRESCE

Roberto D’Agostino per Vanity Fair

 

lady gaga

Che choc trovarsi sotto gli occhi Elton John travestito da Ape Maia, che sorpresa il corpo efebico di David Bowie sulle orme lesbo di Marlene Dietrich, che gioia la "checcosità" sbandierata e irridente dei Liberace e dei Divine, che spasso la "Culonia Babilonia" dei Sylvester e dei Village People. In mezzo ci siamo noi che ci domandavamo attoniti: da dove nasce la loro follia, detta il “Capriccio del tappezziere”? Da un viaggio lisergico a Disneyland? Da una visita al dentista? Dall'album di foto di Cicciolina? Da un viaggio al Carnevale di Rio? Da quando piccini spiavano le mignotte?

winnie harlow

 

katy perry

Tranquilli, erano solo dei tipini fini che mettevano in piazza tutto i codici dell’omosessualità per sorprenderci. Avevano trovato nell'addobbo sfacciato, fantasioso, irriverente e parodistico, un modo di infastidire il legame che esiste tra sesso e genere, prendendo per i fondelli i codici del bello e del brutto, mescolando cultura alta e volgarità bassa. Quello stile detto Camp: quello che è, non è quello che sembra. Perché una stravaganza nata per sbertucciare i coccodè del sistema è diventata un fenomeno di massa? È la domanda che si pone Andrew Bolton, curatore della mostra al Metropolitan Museum of Art di New York, dove verranno messi in mostra 175 capi di 37 diversi stilisti a partire dal 9 Maggio, fino all’8 Settembre 2019.

 

Il camp nasceva infatti come gusto picchiatello di una élite, sfida al buon gusto dominante e soprattutto come piacere per "happy few", un codice segreto di lettura dei prodotti estetici, nato nell'ambito di gruppi omosessuali che ancora non potevano emergere alla luce. Il camp è una forma di bellezza che si misura “sul grado di artificio e di stilizzazione”, un gusto “indifferente ai contenuti”, che “mette tutto fra virgolette”: così scriveva la saggista Susan Sontag negli anni Sessanta.

lady gaga

 

serena williams con il marito alexis oanian

Il Camp fa il miracolo di sospendere il genere sessuale, neutralizzare l'indignazione morale, promuovere ciò che è scherzoso. E si distacca dal kitsch perché è un “cattivo gusto” consapevole che se ne frega dello chic. Quando il Camp si ibrida col pop, non è più lui: diventa un gusto di massa. Da Raffaella Carrà a Patti Pravo, da Madonna a Lady Gaga, da Freddie Mercury a Boy George, la “sensibilità” Camp diventa un "fatto sociale" che si pone come modo di essere, stile di vita, forma d'arte di massa, che salva dalla banalità quotidiana purché si raggiunga la dimensione "bigger than life". Come dire, il pasticcio Camp è l'arte della felicità: deve sempre manifestare qualcosa "più grande della vita".

selma hayek

 

MET UN TAPPETO ROSSO SHOCKING

Carole Hallac per ''la Stampa''

rita ora kate moss

 

Cosa significa Camp? E' la domanda di tutti da quando il Metropolitan Museum di New York ha annunciato il tema della nuova mostra del suo Costume Institute e del Met Gala di quest' anno. «Definire "Camp" è come provare a sedersi nell' angolo di una stanza rotonda - ammette lo stesso curatore, Andrew Bolton -. È una reazione all' opinione pubblica, di natura sovversiva, una sfida allo status quo».

 

Quindi via libera all' immaginazione sul red carpet dove il tema è stato interpretato spaziando dalle balze al lamé, dai copri capi stravaganti agli omaggi a Liberace.

Lady Gaga ha scelto un look a strati, gigantesco abito fucsia di Brandon Maxwell sotto cui ha svelato due altri vestiti prima di rimanere letteralmente in mutande e reggiseno.

 

regina hall

Alcune star si sono immedesimate in personaggi delle favole, come Zendaya nelle vesti di Cenerentola in un abito fluorescente di Tommy Hilfiger, o Katy Perry, vestita da Jeremy Scott per Moschino versione lampadario, simile quello della Bella e la Bestia .

Janalle Monáe è il cappellaio matto mentre la mise multicolori di Dior per Cara Delevigne si ispira a Willy Wonka nella Fabbrica di cioccolato .

 

Gigi Hadid è una regina delle nevi in tuta metallizzata con copricapo e ciglia finte abbinate, arrivata al braccio di Michael Kors, che ha creato anche il look sirena di Emily Blunt prodotto con 510.000 paillettes e 1344 cristalli.

 

regina king

Anche le creature incantate di Alessandro Michele di Gucci, sponsor della serata, prendono vita sul red carpet, come i dragoni ai fianchi di Saoirse Ronan, gli uccelli in volo sul collo della cappa medievale di Florence Welsh, fino allo sconcertante Jared Leto con in mano una replica della propria testa, un cenno alla recente sfilata della casa di moda Altrettanto bizzarro il make up a illusione ottica con occhi dipinti sul viso di Ezra Miller, in abito gessato Burberry con strascico.

 

miley cyrus e liam hemsworth

Le piume sono protagoniste, multicolori, sugli abiti fiabeschi di Versace per le sorelle Jenner e Lupita Nyong' o, avvolgono le muse di Pier Paolo Piccioli di Valentino, Naomi Campbell e l' iconica Joan Collins. Sono di pavone per il copricapo di Celine Dion, il cui abito è una cascata di frange iridescenti di Oscar de La Renta, realizzato con 3000 ore di lavoro. Il look ricorda Cher, icona Camp, che non a caso è stata l' ospite a sorpresa esibendosi al gala.

lupita nyong o

 

Otto mesi di lavorazione anche per l' abito in latex con ricami simili a gocce d' acqua effetto seconda pelle di Kim Kardashian, un' opera inedita di Thierry Mugler, la prima in vent' anni per la sua ex casa di moda. Sensuale anche Hailey Bieber con un abito Alexander Wang dalla schiena scoperta e perizoma con cristalli a vista.

 

lily e richard quinn

Se il kitsch e l' esuberanza sono le parole chiave del red carpet, esplorano solo in parte il tema del Camp illustrato nella mostra del museo aperta al pubblico fino a settembre. La prima parte ne traccia le origini, includendo costumi e pezzi storici come la copia originale della commedia di Molière Avventure di Scapin del 1671 dove il verbo «se camper» (sfoggiare) è stato usato la prima volta.

 

lily aldridge e joan smalls

Ci sono esempi infiniti di Camp nel corso della storia, dalle statue greche di perfetti corpi maschili in posa, agli abiti vistosi del Re Sole, prodigo ballerino che si esibiva in costumi elaborati con corazza e piume, alla moda dandy di Oscar Wilde. Se nel XIX secolo il termine è un codice per omosessualità e un movimento ai margini della società, diventa nel tempo una tendenza dominante, non più riservato a un determinato gruppo di persone.

le chiappone di kim kardashianla la anthony

 

Nelle sue Notes on Camp del 1964, Susan Sontag lo definisce come «un modo di vedere il mondo come un fenomeno estetico, non in termini di bellezza ma in termini grado di artificio e stilizzazione», catalogandolo in 58 note. Note che fanno da filo conduttore alla mostra che indaga l' influenza del «camp» sulla moda. Creazioni di Moschino, Jean Paul Gaultier, Vivienne Westwood e Rei Kawabuko, di uno stile che Sontag descriveva come «Camp deliberato e conscio», sono affiancati allo stile «Camp naif» di Salvatore Ferragamo, Balenciaga e Yves Saint Laurent, in un divertente trionfo dell' eccentricità.

kristen stewartkim e kanyekaty perry diane von furstenbergzoe kravitzsienna millerwendi murdochtiffany haddish versione pimp al femminiletracee ellis rosssaoirse ronanserena williams after partypatatine del mcdonald all after partypriyanka chopra nick jonasmindy kalingliza koshymaria sharapovalupita nyong olady gaga uno degli outfitlily rosie huntington whiteley gigi hadidlaverne coxirina shayk lady gagalaverne coxharry styles e alessandro michele di gucci versione gender fluiddakota johnsoncardi bcara delevingnebella hadidanna wintour e beeashley grahambilly porter portato da maschioniakwafina lady gaga alicia keysamber valletta amber valletta bella hadid anna wintourbenedict cumberbatch sophie hunterashley grahambilly porter ali spiegatecardi b e il suo red carpetbilly portercara delevingneciaracaroline trentiniceline dionceline dionelle fanningdapper dandonatella versaceella balinska, kerry washington tory burchemily ratajkowski florence welchezra millergabrielle uniongigi hadidgal gadotgwen stefanigiselle bundchenjennifer lopez gwyneth paltrowhailey baldwin in alexander wangharry styles e alessandro michele di gucci versione gender fluidi jenner kardashianirina shayk irina shaykjennifer lopezjeff bezos con kim kardashian kendall e kylie jenner e jared letojeff bezos con kim kardashian kendall e kylie jenner e jared letokim kardashianjeff bezos con leto e jennerjoan collinsjoan collinsjoan smallsjoe jonas sophie turnerjulianne moorekatie holmeskyle e kendall jenner in versace

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E TUTTO SAREBBE FINITO LÌ. INVECE LA MAL-DESTRA HA PRESO IL SOPRAVVENTO BUTTANDOLA IN CACIARA E METTENDO NEL MIRINO IL PROCURATORE LO VOI, MOLTO LONTANO DALLA SINISTRA DELLE “TOGHE ROSSE” - QUELLO CHE COLPISCE DEL PASTICCIACCIO LIBICO È CHE SIA STATO CUCINATO CON I PIEDI, MALGRADO LA PRESENZA A FIANCO DI GIORGIA MELONI DI UN TRUST DI CERVELLONI COMPOSTO DA UN EX MAGISTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA (CARLO NORDIO), UN PREFETTO A CAPO DEGLI INTERNI (MATTEO PIANTEDOSI) E DI UN ALTRO EX GIUDICE ALFREDO MANTOVANO, SOTTOSEGRETARIO DI STATO - NELL’INCONTRO AL COLLE, LA DUCETTA HA ILLUSTRATO A MATTARELLA (CHE RICOPRE ANCHE LA CARICA DI PRESIDENTE DEL CSM), COSA AVREBBE TUONATO VIA SOCIAL CONTRO LE “TOGHE ROSSE”? OVVIAMENTE NO… - I VOLI DI STATO PER IL TRASPORTO DI AUTORITÀ, LE MISSIONI E GLI INTERVENTI A FAVORE DI PERSONE COINVOLTE IN “SITUAZIONI DI RISCHIO” (DA CECILIA STRADA AD ALMASRI), VENGONO EFFETTUATI DAI FALCOM 900 DELLA CAI, LA COMPAGNIA AERONAUTICA DI PROPRIETÀ DEI SERVIZI SEGRETI, CHE FA BASE A CIAMPINO

romano prodi dario franceschini giuseppe conte elly schlein

DAGOREPORT - COME ANDRÀ A FINIRE LO PSICODRAMMA MASOCHISTICO DEL CENTRO-SINISTRA IN VISTA DELLE REGIONALI 2025 E DELLE POLITICHE DEL 2027? A PARTE FRANCESCHINI, L’HANNO CAPITO TUTTI CHE MARCIANDO DIVISI, PER I PARTITI DELL’OPPOSIZIONE LA SCONFITTA È SICURA - CHIUSA NEL BUNKER DEL NAZARENO CON UNA MANCIATA DI FEDELISSIMI, ELLY SCHLEIN HA GIÀ UN ACCORDO SOTTOBANCO COL M5S DI CONTE PER MARCIARE UNITI ALLE PROSSIME REGIONALI IN TOSCANA, CAMPANIA E PUGLIA E VENETO. UNA VOLTA UNITE LE FORZE, LE PRIME TRE, ACCORDO IN FIERI COL REGNO DI NAPOLI DI DE LUCA, IL SUCCESSO PER L’OPPOSIZIONE È SICURO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027 VINCERÀ L’IDEA DI UN ‘’PARTITO-PLURALE’’ CON ELLY CHE SI ACCORDERÀ CON IL PADRE NOBILE E SAGGIO DELL’ULIVO, ROMANO PRODI, SULLE PRIORITÀ DEL PROGRAMMA (NON SOLO DIRITTI CIVILI E BANDIERE ARCOBALENO), E FARÀ SPAZIO ALL'ANIMA CATTO-DEM DI BONACCINI, GENTILONI, GUERINI, RUFFINI...

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…