kinds of kindness

LA CANNES DEI GIUSTI – “KINDS OF KINDNESS” È UN RITORNO AI VECCHI TEMI E MODELLI DI YORGOS LANTHIMOS, UNA RISPOSTA IRRIVERENTE, DISTURBANTE, UN PO’ RANCOROSA A “POOR THINGS”. UN ALLEGRO MIX DI OSSESSIONI, SGRADEVOLEZZE, INCUBI, CON TANTO DI CANNIBALISMO - UN FILO INUTILE. ANCHE SE LE SCENE DI SESSO DI GRUPPO CON EMMA STONE, JESSE PLEMONS E MARGARET QUALLEY APRONO UN LATO INTERESSANTE DEL FILM… - VIDEO

 

Marco Giusti per Dagospia

 

margaret qualley jesse plemons willem dafoe kinds of kindness

Forte del successo internazionale e dei tanti premi di "Poor Things", ma quasi come fosse una sorta di risposta irriverente, disturbante, un po' rancorosa a quel tipo di film, arriva questo applauditissimo, preciso, un po' faticoso "Kinds of Kindness", ritorno ai vecchi temi e modelli, diretto da Yorgos Lanthimos con gran parte dello stesso cast, da Emma Stone a Willem Dafoe a Margaret Qualley, con l'aggiunta di Jesse Plemons e Hong Chau.

 

Ma, anche se è un film del tutto diverso dal precedente, non c'è nulla di picaresco o di femminile acchiappa-Oscar, e ci riporta invece verso le storie dark, sgradevoli, scritte da Lanthimos col suo storico socio, lo sceneggiatore Efthimis Philippou, il gran lavoro di regia e di fotografia di Robbie Ryan su Poor Things si fanno parecchio sentire e allora qualche sgradevolezza viene attutita o diventa parte di qualcosa di più estetico che realistico.

 

 

emma stone kinds of kindness

Alla fine il film è un allegro mix di ossessioni, sgradevolezze, incubi, con tanto di cannibalismo, magari inutili dopo "Poor Things", molto alla Marco Ferreri-Rafael Azcona, mediate spesso da una certa ironia pesantona greca (il dito non vi dico di chi finisce al gatto nero Monty).

 

Al punto che il protagonista che leggiamo sui titoli dei tre episodi che compongono il film, certo R.F.M, interpretato da un attore greco, sono riuscito a ricordare solo il cognome, Stephanov, compare quasi di sfuggita nelle storie anche se avrà per sé una morte e una resurrezione finale coi fiocchi con fermata dal paninaro per giustificare il titolo dell'episodio, "RFM Eats a Sanwich".

 

willem dafoe, emma stone, yorgos lanthimos, jesse plemons

Diviso appunto in tre episodi da un'ora, ho citato Azcona ma potrei citare anche un genio della commedia italiana come Rodolfo Sonego, vede il primo costruito sulla dipendenza totale di un impiegato, Jesse Plemons al suo boss-padrone, Willem Dafoe che gli pianifica tutto, anche quando scopre, cosa mangiare e cosa leggere (Anna Karenina). E Plemons è fantastico in un ruolo di impiegato senza identità alla Tognazzi (Il fischio al naso, Sissignore).

 

emma stone kinds of kindness 2

Il secondo vede il poliziotto Plemons impazzire quando torna da un'avventura marina la moglie, Emma Stone, data per morta. Ma pensa che non sia lei. Pensa che sia falsa. È l'episodio più alla Richard Matheson, e quello che sfoga nel cannibalismo. Il terzo vede Emma Stone in cerca di una guaritrice che porti in vita dalla morte gli uomini, Margaret Qualley, secondo gli ordini che una sorta di guru, Willem Dafoe, ha dato a lei e a Jesse Plemons che li accompagna.

 

hunter schafer kinds of kindness

La divisione in tre episodi è divertente, anche perché ci riporta al vecchio modello inventato dai maestri della commedia italiana. Ma spesso, ricordo, veniva usato perché certe storie erano troppo corte e non si riusciva a svilupparle come film autonomi. Altre erano massacrate dalla censura e diventavano troppo corte. Qui dovrebbero avere vita autonoma e formare un unico racconto sulla società umana e le sue ossessioni attuali, sesso, cibo, ricerca della purezza. Un po' c'è, ma temo che sia soprattutto un esercizio di stile per Lanthimos e il suo cast. Un filo inutile. Anche se le scene di sesso di gruppo con Emma Stone, Jesse Plemons e Margaret Qualley aprono un lato interessante del film. Attori tutti bravissimi.

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