quentin tarantino margot robbie alla conferenza stampa di cannes

LA CANNES DEI GIUSTI – SE NON CI FOSSE STATO TARANTINO E IL SUO “C’ERA UNA VOLTA A…HOLLYWOOD”, CON TUTTE LE POLEMICHE, CHE POI SONO SOLO QUELLE DI QUATTRO CRITICI ITALIANI POLVEROSI, COSA SAREBBE STATO QUESTO FESTIVAL? – I FILM NON SONO UN GRANCHÉ E TRA I VECCHI HA BRILLATO SOLO IL "PROSTATA MOVIE" DI ALMODOVAR – VIDEO: QUENTIN ZITTISCE UNA GIORNALISTA DEL “NEW YORK TIMES" CHE GLI CHIEDE PERCHÉ MARGOT ROBBIE NEL FILM...

 

 

 

Cannes

Marco Giusti per Dagospia

 

quentin tarantino e margot robbie alla conferenza stampa di cannes

C’è poco da scherzare con Quentin Tarantino. Se non ci fosse stato il suo C’era una volta a.. Hollywood, con tutte le polemiche, che poi sono solo quelle di quattro critici italiani polverosi, all’estero sono tutti impazziti, con la conferenza stampa dove ha zittito una giornalista del New York Times che aveva osato chiedergli perché la Sharon Tate di Margot Robbie parlasse così poco, con le spiegazioni sull’uso di un film come Bersaglio mobile con Ty Hardin, che diventa qui con altro titolo un film di Antonio Margheriti con Rick Dalton, cioè Leonardo Di Caprio.

'once upon a time in hollywood' presentato a cannes 3

 

“Corbucci non avrebbe mai richiamato lo stesso attore mediocre per un secondo film, così dopo avergli fatto girare Nebraska Jim con Corbucci, ho preferito fargli fare un film con Margheriti”. Con la coppia da urlo Leonardo Di Caprio-Brad Pitt, che si presenta in conferenza stampa con il berretto di Ty Hardin in Bersaglio mobile, attenzione, con Margot Robbie bellissima, beh… cosa sarebbe stato questo festival, soprattutto in questi ultimi, stanchissimi giorni dove abbiamo visto davvero poco di interessante? La settimana scorsa ha piovuto sempre uccidendo i tappeti rossi.

brad pitt leonardo dicaprio e quentin tarantino alla conferenza stampa di cannes

 

I film, a parte qualche opera prima, penso a Atlantique di Mati Diop, o a qualche opera al femminile, Portrait de la jeune fille en feu di Celine Sciamma, o di qualche autore più giovane, Les miserables, Bacurau, non sono un granché. Tra i vecchi registi ha brillato solo il prostata movie Dolor y Gloria di Almodovar, bello per carità, ma dedicato a un pubblico che si alza dalla poltrona e pensa a quante gastroscopie o colonscopie dovrebbe fare o piange pensando alla mamma. Grande tema ricorrente. Molti registi famosi hanno deluso o hanno portato film al di sotto delle aspettative, penso a Ken Loach, Arnaud Desplechin, ai Dardenne, che non ne escono benissimo.

dolor y gloria 9

 

Malick ci ha steso con le tre ore di montagne, vacche, campanacci e filande nell’attesa che succedesse qualcosa. Xavier Dolan, malgrado sia ancora giovanissimo, fa già i film da vecchio e pensa anche lui alla mamma. Mi è piaciuto Parasite di Bong Joon-ho, spero molto in qualche premio per Il traditore di Maco Bellocchio, ma, ripeto, senza C’era una volta a… Hollywood, francamente, che festival inutile e grigio sarebbe stato?

 

portrait de la jeune fille en feu 7

Come scrive “The New York Times”, C’era una volta a… Hollywood è stato “il biglietto più caldo di Cannes. Il festival ne aveva bisogno, così Tarantino ha risolto. Cannes ha perso un po’ del suo splendore e bramava il film più spudoratamente divertente del regista dai tempi di Pulp Fiction.” Come dargli torto. Per Peter Bradshaw di “The Guardian” il film “È scioccante, avvincente, abbagliante, sparato nei colori primaverili da celluloide del cielo blu e dell'oro del tramonto: i colori con il calore di cui Mama Cass dei Mamas and Papas ha cantato. La Los Angeles del 1969 viene recuperata con l'intensità abituale di Tarantino e la delirante e isterica conoscenza del dettaglio della cultura pop. Ma c'è qualcosa di nuovo qui: non solo la cinefilia erotica, ma la TV-philia, un'intensa consapevolezza dello sfondo del piccolo schermo per la vita di tutti”.

 

margot robbie nel ruolo di sharon tate in c'era una volta a hollywood

Nessuno più di Tarantino odia Netflix e si è opposto da sempre alla cultura e al potere di Netflix e del seriale attuale. Recuperare la cultura della tv americani degli anni ’50 e dei suoi piccoli seriali western o di guerra è evidentemente uno schiaffo al capovolgimento attuale di poteri. Ovvio che a Cannes tutto questo odio nei confronti di Netflix e delle grandi serie non possa che fare piacere e sbandieri Tarantino come l’ultimo avamposto della civiltà. In conferenza stampa, anche Di Caprio ha sottolineato l’amore del film per la serie B televisiva. “E’ una lettera d’amore per gli outsiders di questa industria”, e elenca attori oggi ignorati dalla storia del cinema come Ralph Meeker, Ty Hardin, Eddie Burns. “Per me il film è sul ritorno a casa”. E i Manson murders del 1969 diventano così per la storia di Hollywood, nelle parole di Brad Pitt in conferenza stampa, “un momento centrale e una reale perdita di innocenza”.

 

margot robbie alla conferenza stampa di cannes 1

Tutto il film è costruito su questa perdita di innocenza e su quel che seguirà in questi ultimi 50 anni, anche se nel film questo è solo percepito. Ma la tristezza di tutta l’operazione, la sua parte più romantica è tutta in questo non detto. Anche per questo il personaggio di Sharon Tate è così etereo. I critici americani lo hanno capito perfettamente e tornano a casa con un film da lanciare per gli oscar che farà molto discutere quando uscirà quest’estate.

trailer once upon a time in hollywood 5 margot robbie nel ruolo di sharon tate in once upon a time in hollywood 'once upon a time in hollywood' presentato a cannes 2brad pitt in c'era una volta a hollywoodquentin tarantino a cannestrailer once upon a time in hollywood 6trailer once upon a time in hollywood 9trailer once upon a time in hollywood 7trailer once upon a time in hollywood 3trailer once upon a time in hollywood 2trailer once upon a time in hollywood 1margot robbie nel ruolo di sharon tate in once upon a time in hollywood poster ufficialeonce upon a time in hollywood poster ufficialeonce upon a time in hollywood 8brad pitt e leonardo dicaprio sul red carpet di cannes 3brad pitt e leonardo dicaprio sul red carpet di cannes 5quentin tarantino e la moglie daniela pick a cannes 1quentin tarantino e la moglie daniela pick a cannesQUENTIN TARANTINO A CANNES 2QUENTIN TARANTINO A CANNES CON LEONARDO DICAPRIO E BRAD PITTquentin tarantino con brad pitt, leonardo dicaprio e margot robbie sul red carpet di cannesbrad pitt e leonardo dicaprio sul red carpet di cannes 7brad pitt e leonardo dicaprio sul red carpet di cannes 6brad pitt e leonardo dicaprio sul red carpet di cannes 4quentin tarantino con brad pitt, leonardo dicaprio e margot robbie sul red carpet di cannes 1leonardo dicaprio e quentin tarantino a cannesbrad pitt e leonardo dicaprio sul red carpet di cannes 1brad pitt e leonardo dicaprio sul red carpet di cannes 2brad pitt e leonardo dicaprio sul red carpet di cannes 8'once upon a time in hollywood' presentato a cannes 1quentin tarantino con brad pitt e leonardo dicaprio sul red carpet di cannesmargot robbie alla conferenza stampa di cannes

Ultimi Dagoreport

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO