rihanna naomi campbell

CANNES AL VENTO - RIHANNA E NAOMI STAR DELLE FESTE – ALBERTO MATTIOLI: "IL FESTIVAL VACILLA SOTTO IL PESO DEL SUO STESSO SUCCESSO. IL RISULTATO DELLO SQUILIBRIO FRA L'OFFERTA DI FILM E LA DOMANDA DI VEDERLI È LA CONGESTIONE. LE CODE SONO SEMPRE PIÙ LUNGHE, ROBA DA RUSSIA COMUNISTA QUANDO FINALMENTE ARRIVAVA LA CARTA IGIENICA…"

RihannaRihanna

S.U. per il Corriere della Sera

 

Per gli orecchini Chandelier non ha rinunciato a nulla: fiori, farfalle, zaffiri che rincorrono tormaline e «diamanti di ogni forma e dimensione». Per il debutto in qualità di popstar promossa stilista di gioielli, ha ottenuto le luci della ribalta di Cannes.

 

Protagonista del party di stasera è Rihanna che dalla discoteca di Port Canto lancerà la sua linea preziosa targata Chopard. Perché sulla Croisette il futile fa rima con utile. E anche la programmazione festaiola si adegua. A metterci i soldi e assicurare le presenze eccellenti sono gli sponsor.

Di star ce ne saranno molte domani all' Hotel Du Cap Eden Roc per il tradizionale appuntamento di Vanity Fair Usa. Stessa location il 23 per il De Grisogono Party. Il Trofeo Chopard è il giorno prima al Martinez.

 

Sulla spiaggia dell' hotel il 24 è la volta dell' Oreal Paris Cinema club party. Sarà Naomi Campbell padrona di casa domenica al Cannes Mandelieu Hangar per il Fashion For Relief. Evento di beneficienza ad alto tasso di celebrity per Save The Children. Ancora Cap d' Antibes il 25 per il ricevimento AmfAR contro l' Aids.

 

SE CANNES VACILLA SOTTO IL PESO DEL SUCCESSO

Alberto Mattioli per la Stampa

 

Siamo solo al terzo giorno, e già il Festival vacilla sotto il peso del suo stesso successo. Perché Cannes non è un festival di cinema ma, con buona pace di Venezia, Toronto, Berlino e così via, «il» festival di cinema.

 

RihannaRihanna

Sta ai film come Salisburgo alla musica. La conseguenza è che tutti vogliono andarci e, quel ch' è peggio, ci vanno. Ma le strutture del festival, il suo programma, la stessa città che lo ospita, tutti pensati per altre epoche e altre affluenze, vengono sommersi.

 

RIhannaRIhanna

Diamo i numeri. Nessuno sa di preciso quanti professionisti siano effettivamente accreditati: le fonti variano da 35 a 45 mila. I giornalisti sono 4.399, 1.868 francesi e 2.531 stranieri. Rappresentati 2.100 media di 89 Paesi, comprese 300 televisioni. I giornalisti si sono moltiplicati per cinque in 40 anni. Basti pensare che una volta i cinesi non c' erano mentre adesso, dalla frequenza con la quale provano a passarti davanti in coda, pare che ci siano solo loro.

 

Il Marché du film, la più grande fiera del mondo in materia, che si svolge nei 7 mila metri quadrati del tenebroso piano interrato del Palais des festivals, attira più di 10 mila compratori, per un mercato dal valore stimato un miliardo di dollari. Aggiungete al business i 3.160 impieghi a tempo determinato generati dal festival (700 persone lavorano lì e 300 al Marché) e le 8 mila camere d' albergo prenotate. Nei 12 giorni più lunghi del suo anno, una cittadina di 74 mila abitanti come Cannes accoglie più di 200 mila visitatori e «produce» 1.200 tonnellate di rifiuti (qui, però, li raccolgono).

 

Naomi CampbellNaomi Campbell

Sono cifre impressionanti. A fronte delle quali il festival è rimasto uguale a quando impressionanti non erano. I film della selezione ufficiale sono meno di cento (scelti fra 1.930 candidati), le strutture dove vederli, più o meno, sempre le stesse. Il Palais, inaugurato nel 1983, subito ribattezzato «il bunker» (sbagliato: ci sono dei bunker più aggraziati), ultima rinfrescata nel 2012, ha il Grand Théâtre Lumière da 2.400 posti, la Salle Debussy da mille, più un po' di sale minori.

 

L' insieme è chiaramente insufficiente. Lo storico presidente del Festival, Pierre Jacob, propose nel '14 di costruire una struttura nuova, in fondo alla Croisette, ma non se n' è più parlato. Pare invece che siano già pronti dei progetti per ampliare il Palais esistente.

 

Il risultato di questo squilibrio fra l' offerta di film e la domanda di vederli è la congestione. Le code sono sempre più lunghe, roba da Russia comunista quando finalmente arrivava la carta igienica. Testimonianza personale: ieri mattina, alla proiezione delle 8.30 di Wonderstruck di Todd Haynes, ho rischiato di restare fuori benché mi fossi messo in fila con tre quarti d' ora buoni d' anticipo (ne valeva la pena, per inciso. E in ogni caso il mio pass è rosa, quindi a livello medio-alto d' importanza in un sistema di accessi a seconda del colore, gerarchicamente regolato come le «entrées» nella camera da letto del Re Sole).

 

Certo, pesano anche i controlli di sicurezza, indispensabili ma indisponenti.

vanessa redgravevanessa redgrave

Verifica del badge, metal detector e ulteriore perquisizione ogni volta che si entra nel Palais, quindi almeno cinque o sei volte al giorno. Ma l' affollamento non riguarda solo i «professionels».

Quest' anno, all' inizio del festival, Cannes è già strapiena come di solito alla fine.

 

monica belluccimonica bellucci

La Croisette è transennata, la circolazione bloccata e le strade del centro, quanto a densità umana, ricordano Pechino. Nel week-end sarà infallibilmente bolgia. Non stupisce il successo di Ubercopter, la versione con le pale di Uber. Bastano due clic sull' App e 160 euro e si va in elicottero dall' aeroporto di Nizza all' eliporto di Cannes e viceversa, sorvolando un bel panorama e dei bellissimi ingorghi.

 

In un Paese dove la gauche ha fatto l' ultima campagna elettorale contro l'«uberizzazione» della società, girano le pale, e non poco, anche ai tassisti.

monica bellucci 6monica bellucci 6belluccibellucciarnaud desplechin, mathieu amalric, marion cotillard, charlotte gainsbourg, alba rohrwacherarnaud desplechin, mathieu amalric, marion cotillard, charlotte gainsbourg, alba rohrwacher

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…