
‘’CARO DAGO, IO SONO UNA RAGAZZA CHE GUARDA I PORNO E NON MI SENTO UMILIATA NE' DEGRADATA SE HO VOGLIA DI VEDERE, DA SOLA O IN COMPAGNIA, DUE O PIÙ RAGAZZE CHE, PER DIVERTIMENTO O DIETRO LAUTO COMPENSO, DECIDONO DI "DARCI SOTTO" IN UN VIDEO PORNO’’
Mail di Barbara Costa a Dagospia
Caro Dago, su Dagospia e' stato pubblicato un articolo non firmato preso da economist.com, dove la pornografia e' condannata senza appello perché pericolosa per le menti e nociva alla salute tutta. Il giornalista senza nome (una donna?) scrive una gran serie di stupidaggini. Sostiene che la pornografia sia causa della violenza maschile sulle donne, che provochi dipendenza come una droga e che, in definitiva, rovini in ogni modo la vita sessuale e sociale di chi ne fa uso. Insomma, chi guarda i video porno sarebbe un malato. Un deviato. Un maniaco.
Caro Dago, io sono una ragazza che guarda i porno e non se ne fa un problema. Ti dico di più. Spesso li guardo insieme agli uomini. E ti confido che mi piacerebbe guardarli anche insieme alle donne. E se finora non l'ho ancora fatto e' solo perché sono stata sfortunata. Ho incontrato tutte ragazze schiave di mille tabù.
Perché la questione è tutta qui. Abbiamo bisogno di una nuova rivoluzione, anche in nome della pornografia, che apra davvero le menti, che abbatta tutti i muri e tutti i pregiudizi che, sembra incredibile, ancora oggi prevalgono nella società. Non so se è una mia impressione sbagliata o se invece ci prendo in pieno. Perché mi sembra che stiamo indietreggiando verso una società retrograda, chiusa, pronta a condannare in nome di un perenne ipocrita moralismo.
Come se le lancette della storia fossero tornate indietro, agli anni pre Hugh Hefner... Io guardo i porno e non sono una persona malata. E mi piacerebbe che i porno fossero valutati come un divertimento e che chi li guarda non fosse giudicato negativamente. Come un peccatore da mondare. Da salvare.
Io non mi sento, come scrive quel giornalista lì, una donna umiliata ne' degradata se ho voglia di vedere, da sola o in compagnia, due o più ragazze bellissime che, per divertimento o magari dietro lauto compenso, decidono LIBERAMENTE di "darci sotto" davanti a una telecamera.
asami idolo del porno giapponese
Io come donna mi sento umiliata da altre cose. Mi sento umiliata quando vedo una professione nobile come quella del giornalista prostituirsi. Ad esempio, mi sento a disagio come donna quando vedo le giornaliste in tv in abiti succinti che leggono le notizie, ogni tipo di notizia, impostando una voce da telefono erotico o strillando parole adatte a un pubblico di dementi. Tutto questo in nome della libertà di informazione?!
Giornaliste che squittiscono e fanno moine per catturare un pubblico di uomini rassegnati da anni a vivere accanto a mogli acide e sciatte. Questo tipo di giornaliste sono le vere zoccole secondo me. Perché mentono. Tutto quello che sono, tutto quello che dicono, e' una bugia.
Non mente invece chi fa sesso davanti a una telecamera, ne' chi si diverte a vederlo al di là di uno schermo. Bene ha fatto Pornhub a scegliere come suo slogan "All you need is hand"! Bene hanno fatto a riprodurlo in maxi cartelloni pubblicitari per le strade di New York! Se una pubblicità simile fosse stata fatta in Italia...mi immagino l'indignazione dei benpensanti! E gli strali delle 50enni in stile Laura Boldrini!
Ha ragione Woody Allen quando in un suo vecchio film dice: "Non criticare la masturbazione. E' sesso con qualcuno che amo"! Perché non c'è niente di sbagliato. Come non fanno niente di sbagliato due persone che, raggiunto quel grado di complicità, guardano insieme un film porno. Provare per credere.
Io penso che menti più aperte, la caduta di inutili tabù, un calcio alla sessuofobia e uno alla bigotteria...porterebbero più felicità in molte vite e all'interno di molte coppie sull'orlo della disperazione. Ovvio che quello che si vede in un video porno non è la realtà. Ovvio che il sesso non può e non deve ridursi solo a questo. Ma può essere, per chi liberamente lo vuole, anche questo.
Buon lavoro. E buon porno.
Barbara Costa
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P.S. Non ho attaccato i passi dove il giornalista scrive dei bambini, dei preadolescenti che guardano i video porno. Perché se ci sono genitori decerebrati che lasciano da soli i propri figli davanti a uno schermo, illudendosi che qualunque immagine essi vedano sia innocua...beh, non so proprio che farci.