tinto brass caterina varzi

“PIÙ GLI DICEVO CHE IL SESSO A ME NON IMPORTAVA PIÙ LUI SI AVVICINAVA E MI ESPLORAVA” – CATERINA VARZI RACCONTA L'AMORE E LE (NON) SCOPATE CON TINTO BRASS, CHE HA SPOSATO NEL 2017 – “CON ME È DIVENTATO PIÙ COMPOSTO E PUDICO” (LUI AMMETTE: “MI PIACEVA LA PERVERSIONE DELLA CASTITÀ”) – “UN MATRIMONIO DI INTERESSE? E QUALE INTERESSE? IL PATRIMONIO? NON ESISTE. LA GLORIA? EFFIMERA” – “LE ATTRICI DEI SUOI FILM SONO SPARITE UN PO’ TUTTE, SOLO STEFANIA SANDRELLI E ANNA AMMIRATI, LA ‘MONELLA’…” –

Andrea Pasqualetto per il “Corriere della Sera”

 

tinto brass e caterina varz 2

«Io erigevo muri, tentavo fughe e difese, gli dicevo che il sesso a me non importava ed era la verità. Ma più glielo dicevo più lui si avvicinava e mi cercava, mi esplorava. Vero Tinto?». «Mmh».

Più silenzioso e minuto del solito, Tinto Brass in pigiama azzurrino è seduto in fondo al suo divano. Osserva Caterina e sentenzia: «Mi piaceva la perversione della castità».

 

Non avrà più il sigaro in bocca e la cravatta glam ma è lui. E per certi versi sorprende la sua storia d’amore con Caterina Varzi, moglie, complice e musa dell’età matura. L’avvocata psicanalista con un passato da ricercatrice universitaria e il sacerdote del cinema erotico. Due mondi apparentemente lontanissimi che prima si respingono e poi si attraggono, come le calamite. In loro c’è un fuoco diverso, c’è del gioco e della tenerezza

 

Perché erigeva muri, Caterina?

«È la storia della mia vita, del mio rapporto con il maschile. Fin da ragazza mi sentivo prigioniera di un corpo troppo esuberante, gli uomini mi rimandavano un’immagine di sensualità che non mi ritrovavo addosso. Condizione che mi metteva in fuga rispetto alla realtà... primo rapporto a 27 anni, dopo un matrimonio non consumato»

 

tinto brass e caterina varzi 3

Viene da pensare che Tinto Brass non fosse esattamente la persona ideale per lei.

«L’ho pensato anch’io, avendo un’idea di lui basata sulle chiacchiere degli altri. Peraltro non avevo visto mai nemmeno uno dei suo film».

 

Quando ha cambiato idea?

«Mi è capitato di conoscerlo e ha preso il sopravvento la profondità». Lui sorride, come per dire, scontato.

 

Dove vi siete conosciuti?

«Era il 2007, io facevo l’avvocata per conto di una società di produzione cinematografica interessata a fare un documentario sulla sua vita. Lo incontrai all’hotel Parco dei Principi ai Parioli per discutere del contratto. La cosa non andò in porto ma io nel frattempo avevo letto le sue memorie difensive di una causa per atti osceni riguardante un suo film, Caligola. Mi aveva colpito la forza dell’analisi, utopia, potere, follia, metteva insieme tutto in modo geniale ed eretico e questo mi aveva sedotto».

tinto brass e caterina varzi 4

 

E lei Brass da cosa era sedotto?

«Dalla prigionia del corpo, dal profumo cipriato, dalle cadute di malinconia, dalla sua sfida alle convenzioni...». Ha carburato. «Volevo farne un film, una sorta di Bell’Antonio al femminile. Volevo liberarla e mostrarne l’eros... Nell’antica Grecia Elena di Troia non era celebrata per il suo intelletto ma perché era considerata l’icona della bellezza». Lei, con garbo, protesta: «Anch’io però ho scardinato le sue certezze».

 

Cioè?

«Gli ho fatto accettare un amore non sessualizzato».

 

È stata dura?

tinto brass e caterina varzi 5

«Per nulla, Tinto sa accettare l’altro così com’è e manifesta il desiderio con dolcezza ed estrema delicatezza. Devo anche dire che è arrivata molto presto la sua malattia: un ictus che gli ha fatto perdere la memoria di colpo e gli ha creato grossi problemi. L’ho aiutato a recuperare il passato attraverso il suo archivio. Lui dice che l’ho riportato alla vita nel momento in cui pensava alla morte».

 

E posa uno sguardo su di lui che è una carezza.

Tinto sospira: «La vita mi ha messo dinnanzi a scelte inaspettate». Caterina: «Con me sei diventato più composto e pudico». Lui annuisce, rassegnato: «La libertà di un uomo si evince anche dal rapporto con l’amore, la malattia e la morte».

 

Dica la verità, si è scelto un bastone sexy per la vecchiaia.

«Caterina è la vita che mi danza intorno. Mi ha portato gioia e felicità e io non voglio essere un vecchio patetico per lei».

 

Quand’è scoccata la scintilla?

tinto brass e caterina varzi 7

«Un giorno, dopo avermi proposto di fare Ziva in Hotel Courbet, doveva venire a casa mia ai Parioli. Aveva dimenticato la borsa e si ricordava solo la via, Sergio Tacchini. Io avevo messo ad alto volume un cd di Mouloudji che mi aveva regalato. Tinto era in taxi e andava avanti e indietro finché sentì la musica e si fermò. Lo vidi entrare nel cortile con la sua mantella verde. Aveva seguito la musica. Ecco, lì ho avuto la percezione che sarebbe entrato nella mia vita in modo diverso».

 

Lei ha recitato nuda per lui, vive in questa casa dove non mancano richiami erotici, gigantografie di natiche, falli. Da nulla a tutto. Non si sente un po’ a disagio?

«Quelle natiche peraltro sono le mie... Tinto è riuscito nell’impresa di rendermi sereno il rapporto con la sfera corporale attraverso una dimensione alta dell’eros, dove lui vede il senso e il mistero della vita».

 

Tinto, lei l’ha plagiata...

stefania sandrelli nel film la chiave

«L’ho liberata dai retaggi della sua cultura d’origine».

 

In che senso, Caterina?

«Il mio problema aveva radici profonde, educative, borghesi. Sono nata in un paese della Calabria dove la donna doveva essere solo una buona madre e una buona moglie e anche il potere femminile, tipo una carriera accademica, non erano viste di buon occhio. Però mio padre aveva una vena artistica e questo ha facilitato le cose. Tinto, che ha 28 anni più di me, è della sua generazione, si sono conosciuti e si sono piaciuti».

 

Come sono i rapporti con i figli di Brass, Beatrice e Bonifacio (avuti dalla prima moglie Carla Cipriani, la «Tinta»), che le avevano fatto causa per la gestione del patrimonio?

«Civili anche se non particolarmente calorosi, la causa si è risolta con la mia nomina ad amministratore di sostegno di Tinto che mi consente di agire con la massima trasparenza».

tinto brass 3

 

Cosa dice Caterina a chi sospetta il matrimonio d’interesse?

«E quale sarebbe l’interesse? Il patrimonio? Non esiste. La gloria? Effimera».

 

Si fanno sentire le varie attrici dei suoi film?

«Sono sparite un po’ tutte ma lui la vive con ironia. Capisce la scelta del disconoscimento, l’emancipazione da quei ruoli».

«Comprendo ma non giustifico», irrompe lui con orgoglio.

 

Con chi è rimasto in contatto?

Lei: «Stefania Sandrelli è venuta di recente a trovarci. Un incontro commovente, erano felici di rivedersi dopo tanti anni. Hanno rievocato la Chiave. Anche Anna Ammirati, la Monella, è stata da noi più volte. Con Serena Grandi si sentono al telefono. Le altre, Koll, Galiena, Dellera... nulla. Ma lui sorride dolcemente, adorabile».

 

Progetti?

le foto di tinto brass in mostra 6

«Un film documentario sulla sua vita, partirà a settembre, titolo Una passione libera, sarà un Tinto Brass alla Hitchcok che presenta i suoi inediti... Scusaci ma adesso lui è stanco e io devo andare dal parrucchiere».

Tinto ha un sussulto: «Tagliali poco».

Caterina: «Ci tiene, anche allo smalto rosso».

tinto brass e caterina varzi 8la chiave di tinto brasstinto brass e caterina varzisarah cosmi e tinto brassclaudia koll tinto brasstinto brass caterina varzi e saverio ferraginaanna galiena e tinto brass 3miranda di tinto brass 2miranda di tinto brass 9miranda di tinto brass 3miranda di tinto brass 6tinto brass 5tinto brasstinto brass e caterina varzi 6

Ultimi Dagoreport

maria rosaria boccia gennaro sangiuliano giorgia meloni

IL BOTTO DI FINE ANNO: IL 1 AGOSTO 2024 (DUE SETTIMANE DOPO IL TAGLIO SUL CAPOCCIONE) GENNARO SANGIULIANO FIRMO' IL DECRETO DI NOMINA DI MARIA ROSARIA BOCCIA A SUA CONSULENTE – IL DOCUMENTO SBUGIARDA “GENNY DELON” (CHE AL TG1 MINIMIZZO' IN MODO VAGO “MI ERA VENUTA L’IDEA DI NOMINARLA”) E SOPRATTUTTO GIORGIA MELONI, CHE MISE LA MANO SUL FUOCO SULLA BUONA FEDE DEL MINISTRO (“HA DECISO DI NON DARE L’INCARICO DI COLLABORAZIONE. MI GARANTISCE CHE QUESTA PERSONA NON HA AVUTO ACCESSO A NESSUN DOCUMENTO RISERVATO”) – L’ITER SI BLOCCO', DANDO IL VIA ALL’INCHIESTA DI DAGOSPIA CHE PORTÒ ALLE DIMISSIONI DEL MINISTRO. MA QUESTO DOCUMENTO APRE NUOVE DOMANDE: 1) PERCHÉ, DOPO UN PRIMO STEP, LA NOMINA NON È STATA FINALIZZATA? 2) COSA È AVVENUTO TRA IL GIORNO DELLA NOMINA, E IL 26 AGOSTO, GIORNO DEL DAGO-SCOOP? 3) QUALCUNO È INTERVENUTO A BLOCCARE LA NOMINA A CONSULENTE DELLA BOCCIA? 4) CHI SI È MOBILITATO PER SILURARE L'IMPRENDITRICE? 5) DAVVERO TUTTO È AVVENUTO A COSTO ZERO PER LO STATO? 

pierferdinando casini e matteo renzi nel 2009

DAGOREPORT – RENZI CI AVEVA VISTO GIUSTO: VOLEVA COME LEADER DEL CENTRO PIERFERDINANDO CASINI - PECCATO CHE L’EX PRESIDENTE DELLA CAMERA ABBIA DETTO DI NO NELLA SPERANZA DI ARRIVARE, UN DOMANI, AL QUIRINALE. MA IL SUCCESSORE DI MATTARELLA VERRÀ ELETTO SOLTANTO NEL 2029 E FINO AD ALLORA, CAMPA CAVALLO, PUÒ SUCCEDERE DI TUTTO E DI BRUTTO -  “PIERFURBY” POSSIEDE I CROMOSONI PERFETTI PER FEDERARE LE DIVERSE ANIME ORFANE DI UN PARTITO LIBERALE CONSERVATORE A FIANCO DEL PD: DEMOCRISTIANO, BUONI RAPPORTI CON IL VATICANO, POI NELLE FILE DEL BERLUSCONISMO FINO ALL'ARRIVO COME INDIPENDENTE, GRAZIE A RENZI, NELL'AREA PD, IL BELL'ASPETTO, L'ELOQUIO PIACIONE E I 40 ANNI IN PARLAMENTO... (SE L’AMORE PER IL DENARO NON L'AVESSE RINCOJONITO, CHISSÀ DOVE SAREBBE OGGI RENZI)

antonio tajani cecilia sala giorgia meloni ali khamenei

DAGOREPORT - CON UN MINISTRO DEGLI ESTERI (E UN GOVERNO) ALL'ALTEZZA, CECILIA SALA NON SAREBBE FINITA IN UNA GALERA DI TEHERAN - LA NOTIZIA DELL'ARRESTO A MILANO DELLA ''SPIA'' IRANIANA ABEDINI, SU "ORDINE" USA, E' DEL 17 DICEMBRE. DUE GIORNI DOPO LA SALA VIENE IMPRIGIONATA - BENE, CONOSCENDO LA "DIPLOMAZIA DEGLI OSTAGGI" PRATICATA DALL'IRAN (ARRESTI UNO DEI MIEI, IO SEQUESTRO UNO DEI TUOI), PERCHE' LA FARNESINA E PALAZZO CHIGI, SOTTOVALUTANDO I "SEGNALI" DELL'INTELLIGENCE-AISE, NON SI SONO SUBITO ATTIVATI PER METTERE IN SICUREZZA GLI ITALIANI IN IRAN? - SCAZZO CROSETTO-TAJANI - NON SAREBBE LA PRIMA VOLTA CHE IL GOVERNO MELONI SI TROVA A GESTIRE NEL PEGGIORE DEI MODI UN DETENUTO NEL MIRINO DI WASHINGTON (NEL 2023 IL RUSSO ARTEM USS). IL VICEMINISTRO AGLI ESTERI, EDMONDO CIRIELLI (FDI), GIÀ ANNUNCIA CHE LA “SPIA” IRANIANA ''POTREBBE NON ESSERE ESTRADATO, HA COMMESSO UN REATO SOGGETTIVO, NORDIO STA STUDIANDO LE CARTE” (A NORDIO E MELONI CONVIENE FARE IN FRETTA, PRIMA CHE TRUMP SBARCHI ALLA CASA BIANCA) - VIDEO

carlo freccero dago ferragni fagnani de martino meloni giambruno

TE LO DO IO IL 2024! - CARLO FRECCERO: “NELL’EPOCA DELLA NOTIZIA TAROCCATA, IL GOSSIP RAPPRESENTA IL PRESENTE DELL’INFORMAZIONE. E DAGOSPIA VINCE (IL 2024 È L’ANNO DEL SUO MAGGIORE SUCCESSO)’’ – ‘’ IDEOLOGIE NELLA POLVERE, IDEE NEL CASSETTO, IDEALI NEI CASSONETTI. ANCHE LA POLITICA È CONIUGATA A PARTIRE DAL GOSSIP. I DUE FAMOSI FUORIONDA DI GIAMBRUNO IN CALORE SONO DIVENTATI UN EVENTO POLITICO - DI FRONTE AL NUOVO DISORDINE MONDIALE, LA TELEVISIONE HA CHIUSO FUORI DALLA PORTA LA CRUDA REALTÀ E L’HA SOSTITUITA CON IL MONDO REALITY, IN CUI NULLA È SERIO, TUTTO È ARTIFICIO - OGGI IL VERO MISTERO DEL MONDO DIVENTA IL VISIBILE, NON L’INVISIBILE. E, COME BEN SAPPIAMO, TUTTO CIÒ CHE NON VIVE IN TELEVISIONE NON HA UNA DIMENSIONE REALE”

matteo salvini daniela santanche giorgia meloni renzi giovanbattista giovambattista fazzolari

DAGOREPORT – MATTEO FA IL MATTO E GIORGIA INCATENA LA SANTANCHÈ ALLA POLTRONA: SALVINI, ASSOLTO AL PROCESSO OPEN ARMS, TURBA QUOTIDIANAMENTE I SONNI DELLA MELONI CON IL “SOGNO DI TORNARE AL VIMINALE” – PER LA DUCETTA, PERÒ, IL RIMPASTO È INDIGERIBILE: TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI, SPECIE IN CASO DI RINVIO A GIUDIZIO PER DANIELA SANTANCHÈ – E COSÌ, ECCO IL PIANO STUDIATO INSIEME A “SPUGNA” FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO IN PRIMO GRADO, PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? (C’È UNA GROSSA DIFFERENZA NEL CASO VISIBILIA: NON ERA MAI ACCADUTO DI UN MINISTRO ACCUSATO DI AVER TRUFFATO LO STATO IN MERITO A VERSAMENTI ALL’INPS…)

angelo bonelli nicola fratoianni giorgia meloni simona agnes

FLASH – LA DISPERATA CACCIA AI VOTI PER ELEGGERE SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA RAI FA UN’ALTRA VITTIMA: AVS! NICOLA FRATOIANNI SI È ADIRATO PER L’ARTICOLO DI “REPUBBLICA” SUL POSSIBILE INCIUCIONE DELL’ALLEATO, ANGELO BONELLI, CON LA DESTRA. E HA MESSO AL MURO IL LEADER VERDE SBIADITO: NON TI PERMETTERE DI FARE UN’INTESA CON IL NEMICO, O SALTA TUTTO – I RAS MELONIANI DELLA RAI CI AVEVANO GIÀ PROVATO CON GIUSEPPE CONTE E IL M5S, MA LA FRONDA INTERNA DI CHIARA APPENDINO SI È MESSA DI TRAVERSO…