corriere laziale eraclito corbi

EDITORIA PORTALI VIA - CHIESTO IL RINVIO A GIUDIZIO PER IL DIRETTORE E EDITORE DEL “CORRIERE LAZIALE”, ERACLITO CORBI - CON ALTRE QUATTRO PERSONE E’ ACCUSATO DI CONCORSO IN TRUFFA AGGRAVATA: AVREBBERO RICEVUTO MILIONI DI EURO DI FONDI PER L’EDITORIA PUR NON AVENDONE LE CREDENZIALI

Eraclito CorbiEraclito Corbi

(ANSA) - Avrebbero ricevuto milioni di euro dei fondi per l'editoria pur non avendone le credenziali. Per questo la Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per cinque persone, tra cui il direttore ed editore del Corriere Laziale, Eraclito Corbi, accusati di concorso in truffa aggravata.

 

Secondo il pm Corrado Fasanelli, Corbi tramite "artizi e raggiri" avrebbe richiesto al dipartimento per l'editoria la "corresponsione di erogazioni pubbliche in nome e per conto della società Edilazio 92, editrice della testata giornalistica Il Corriere Laziale, rivista che ha sfornato negli anni centinaia di tessere per l'albo pubblicisti, per gli anni 2009 e 2010 attestando falsamente l'esistenza dei requisiti richiesti dalla normativa per accedere alla contribuzione in punto di diffusione di copie - è detto nel capo di imputazione - tramite strillonaggio".

 

CORRIERE LAZIALECORRIERE LAZIALE

Gli indagati, inoltre, avrebbero attestato il falso nel prospetto dei costi alla voce "di bilancio 'spese per prestazioni di servizi' nella quale figurano anche i costi relativi a 'collaboratori e corrispondenti non dipendenti', spese in realtà non sostenute per il 2009 (oltre 231 mila euro) e per il 2010 (oltre 285 mila euro) poiché i collaboratori e corrispondenti prestavano servizio gratuitamente".

 

Tutto ciò avrebbe, secondo la Procura, indotto in errore la Presidenza del Consiglio che ha elargito alla società, per le annualità 2009 e 2010, circa tre milioni e mezzo di euro "a titolo di provvidenze non dovute, con rilevante danno patrimoniale". Le indagini hanno avuto impulso anche grazie alla denuncia del presidente dell'ordine dei giornalisti del Lazio, Paola Spadari, rappresentato dall'avvocato Raffaele Nardoianni.

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