IL CINEMA DEI GIUSTI - È IL 1944, E I NAZISTI DEVONO DECIDERE SE FAR SALTARE PARIGI PRIMA DELL’ARRIVO DEGLI AMERICANI. “DIPLOMATIE” SI GIOCA TUTTO IN UNA NOTTE, TUTTO IN UNA STANZA. UNA STORIA NOTA, MA IL REGISTA E GLI ATTORI SONO BRAVI

Marco Giusti per Dagospia

 

Diplomatie – Una notte per salvare Parigi di Volker Schlöndorff

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“Se lei fosse me, cosa farebbe?” Chiede il generale Dietrich von Choltitz al console svedese Raoul Nordling la notte del 24 agosto 1944, trovandosi al centro di una di quelle decisioni che fanno la Storia. Far saltare Parigi prima dell’arrivo degli Americani come vuole Hitler, o non farla saltare, disubbidendo agli ordini e lasciando a Hitler la possibilità di vendicarsi sulla sua famiglia rimasta in Germania?

 

Magari in questo bel film di Volker Schlöndorff, “Diplomatie – Una notte per salvare Parigi”, interpretato da due meravigliosi attori francesi, Niels Arestrup che interpreta il generale tedesco e André Dussolier nei panni del console svedese, tratto da una piéce di Cyril Gely, è stata fatta qualche grossa semplificazione storica per motivi di narrativa teatrale.

 

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Si svolge cioè in 24 ore una storia e una decisione che è stata probabilmente ben più lunga e sofferta. Ma va detto che attori, regista e testo funzionano benissimo in questo che è un tipico dramma tutto-in-una-stanza con continui cambiamenti di scena e di fronte fra i due protagonisti. La storia è più o meno la stessa del bel film di René Clement “Parigi brucia?”, 1966, tratto dal libro di Collins e Lapierre con sceneggiatura di Gore Vidal e Francis Coppola, dove il generale era interpretato da Gert Froebe e il console da Orson Welles. Mica male, eh?

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Ma quello era un film corale con tanti personaggi e situazioni diversi. Qui è tutto concentrato in una stanza dell’Hotel Meurice dove i tedeschi hanno organizzato il loro quartier generale e che stanno lasciando per ritornare in Germania dopo quattro anni di occupazione. Il generale von Chotlitz è governatore di Parigi solo da quindici giorni, dopo che l’attentato non riuscito a Hitler ha provocato un maremoto nell’esercito tedesco. Sa che far saltare in aria la città è una pura vendetta di Hitler per la fine che sta facendo Berlino e non rallenterà granché l’avanzata degli americani. Hitler manda perfino due ufficiali per portar via, incartate due-tre opere del Louvre.

 

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Due Rubens che piacciono al Fuhrer… “E la Gioconda?”, chiede loro il generale: No, la Gioconda può bruciare assieme a tutta Parigi. Il console Raoul Nordling tratta la resa del generale da parte di De Gaulle e della Resistenza francese. La sua vita e la vita della sua famiglia in cambio della salvezza di Parigi.

 

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Tutto il film si gioca sullo scontro fra i due protagonisti della storia mentre la mattina sta arrivando, e i tedeschi sono pronti a far saltare tutti i ponti della città. Anche se sappiamo come andrà a finire, il film ha comunque tensione e il vecchio Schlöndorff è una volpe esperta che sa come muovere le sue carte. Niels Arestrup, invecchiando, come abbiamo vista già in Il profeta, è un attore fantastico e parla un tedesco perfetto. In sala da sabato 22 novembre.  

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