IL CINEMA DEI GIUSTI - FINALMENTE IL MORTORIO È FINITO. “SPRING BREAKERS” È L’UNICO FILM DA ANDARE A VEDERE DI CORSA - A VENEZIA RAVVIVÒ UN FESTIVAL MORIBONDO, RIVERSANDO SULLO SCHERMO UNA MAREA DI GIOVANI CORPI SULLA SPIAGGIA IN CERCA SOLO DI DIVERTIMENTO, SESSO, ALCOOL E DROGA - SELENA GOMEZ, VANESSA HUDGENS, ASHLEY BENSON, RACHEL KORINE: LE NINFETTE DI DISNEY CHANNEL IN VERSIONE EROTICO-PERVERSA, CON JAMES FRANCO GANGSTA RAPPER…

Marco Giusti per Dagospia

Finalmente il mortorio è finito. E' l'unico film da andare veramente a vedere di corsa. Già a Venezia ravvivò un festival moribondo, ma i giurati non ebbero la forza né di capirlo né di votarlo. Al ritmo travolgente della musica a palla di Skrillex e dei Weekend (già idoli tra i ragazzini), con immagine scatenate alla Terry Richardson, si riversa sullo schermo una marea di giovani e giovanissimi corpi danzanti sulla spiaggia in cerca solo di divertimento, sesso, alcool, coca senza pensieri e senza limiti morali.

E' "Spring Breakers" di Harmony Korine, regista sovversivo della scuola Larry Clark, Léos Carax. Fratellanza cosmica. E erotismo allo stato puro fuoriuscito dagli acidi perversi dei Disney Channels che i fan di Selena Gomez, Vanessa Hudgens, Ashley Benson, Rachel Korine e James Franco già pregustano da mesi. Arrivano finalmente sui nostri schermi le quattro pussy riots, le cattive ragazze coattelle, sempre in costume da bagno, sempre pronte a sballarsi, stanche della scuola e della provincia di merda. Vogliono solo fare anche loro un po' di "vacanza di primavera".

Così al grido di "spring break forever!" si mettono il cappuccio da Pussy Riots, rapinano un ristorantino di pollo del paesello e scappano verso St. Pete in Florida per lo sballo e la musica. "A vedere tutti questi soldi mi bagno la pussy" grida Vanessa. "Come in un film! Non abbiamo paura di niente!", urlano tutte assieme. Nella prima mezzora Harmony Korine non fa altro che riempire di musica e di corpi il suo schermo, inseguendo la bellezza acerba delle ragazzine e il loro stato di ebbrezza continuo.

E' la rivoluzione senza causa del secondo millennio, il fino all'ultimo respiro di una generazione senza speranza che non si è affatto curata di chi vincerà tra Mitt Romney e Obama, tra Bersani, Berlusconi e Grillo e pensa che il passato si fermi alle hit di Britney Spears. E' a St. Pete, dopo essere finite in prigione in bikini (logico...) per i troppi casini, che incontreranno James Franco, sorta di gangsta rapper coi denti d'oro, più sballato e pericoloso di loro. Pagherà la cauzione e le trascinerà nella sua villa per continuare lo sballo su una scala maggiore. Più coca, più soldi, sparsi sul letto come in "Diabolik" di Mario Bava, più armi e più sesso.

Ma anche la dolcezza di una esibizione al piano di "Everything" di Britney Spears che farà piangere tutte le piccole spettatrici. Le Pussy Riots hanno trovato l'anima gemella, il fratello maggiore tra Johnny Depp e Scarface, complice e al tempo stesso schiavo del gioco dello "spring break forever". In guerra con l'amico-nemico rapper Gucci Mane, nero, grosso, fighissimo, si fa il bagno con due zozze da paura e ha una cabeza king size megakoatta con un cono gelato d'oro con tre palle!

Da lì parte un finale bumbumbum che non piacerà a tutti, ma ormai il film di Korine ha già sfondato tutte le porte, ha liquidato i violini alla Terence Malick e la sua destrutturazione narrativa da spot Pomellato (ah, li girava Luca Guadagnino), ha mandato in pensione il Batman pensoso di Christopher Nolan e tutti i superoei ripetitivi che Hollywood continua a sfornare. Non c'è niente ragazzi, non c'è arte, non c'è studio, non c'è cinema, c'è solo il tempo dello spring break forever. Per fortuna nostra Harmony Korine ritorna il ragazzo cattivo di "Gummo" e "Kids". Miglior film, almeno per me, del festival di Venezia. E tra i migliori dell'anno. Esce, giustamente, il 7 marzo.

 

 

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