IL CINEMA DEI GIUSTI - I MANETTI BROS. SI LANCIANO IN UN MEGAFILM DI GENERE: “SONG’E NAPULE”, DIVERTENTE E LEGGERO

Marco Giusti per Dagospia

Song'e Napule dei Manetti bros

Il caso ha voluto che l'ultimo film prodotto da Luciano Martino, re del cinema di genere italiano, dal poliziesco alla commedia sexy, scomparso la scorsa estate, fosse una sorta di megafilm di genere. Un po' musicarello, un po' Merola movie, un po' poliziesco anni '70, un po' videoclip, un po' Gomorra movie.

Anche se questo divertente, allegro e povero "Song 'e Napule" diretto dai Manetti bros è talmente studiato come operazione sui generi da finire per essere quasi un film teorico, oltre che fortemente autoriale, sia per Martino sia per i suoi registi, che in questi ultimi anni sono stati a lui molto legati, per progetti che sono andati dalla fantascienza, "L'arrivo di Wang", al thriller, "Paura 3D". E va detto che i Manetti hanno dato molte soddisfazioni a Martino, riuscendo a portare prima a Venezia "L'arrivo di Wang" e poi a Roma, quando il produttore era purtroppo scomparso, proprio questo "Song 'e Napule", che è forse il più riuscito dei tre film.

Anche perché permette ai Manetti di contaminare con allegria i generi, di giocare come hanno sempre saputo fare sulla musica e sul poliziottesco, come ai tempi dei loro primi videoclip rappettari, al punto che il vero omaggio a Martino lo fanno loro con i titoli di testa costruiti alla "Napoli violenta" e alla "Luciano Martino presenta...". Nel film un giovane poliziotto napoletano, Paco Stillo, interpretato da Alessandro Roja, che ha avuto il posto solo grazie alla raccomandazione di un assessore, viene infiltrato da un suo agguerrito superiore, Paolo Sassanelli, come pianista di un cantante neomelodico di successo, tale Lollo Love, cioè Giampaolo Morelli, già star della serie tv "L'isepttore Coliandro" diretta dai Manetti.

Lollo, sempliciotto ma di buon cuore, con sorella bonissima, Serena Rossi, deve cantare al privatissimo matrimonio della figlia di un boss della camorra. Sassanelli spera che il suo poliziotto musicista infiltrato, possa così scoprire l'identità e fotografare il volto di un misteriosissimo killer della camorra, Ciro Serracane, amico d'infanzia del padre della sposa. Ma Paco Stillo, che ha preso il nome d'arte di Pino Dinamite, non è proprio quel che si dice un poliziotto nato, non vorrebbe tradire la fiducia di Lollo e, per giunta, si è pure innamorato di sua sorella.

C'è un po' di tutto, insomma. Inseguimenti e sparatorie per le stradine di Napoli come ai tempi di Umberto Lenzi, cantanti e malavita come ai tempi di Mario Merola e Alfonso Brescia, un bel numero di commissario comico alla Vittorio Caprioli di Carlo Buccirosso, la parodia del neomelodico moderno, qualche attore di Gomorra, l'immancabile Pennarella, caratterista del nuovo cinema napoletano, la bella e procace Serena Rossi.

I Manetti riescono a mischiare tutto con leggerezza e divertimento, senza perdere d'occhio né l'idea di fare un cinema popolare né qualche omaggio cinefilo. Qualche momento di stanca c'è, qualche buco narrativo pure, ma il cast, da Roja a Morelli, da Buccirosso a Peppe Servillo, è perfetto e nel complesso il film è molto gradevole e totalmente in sintonia col pubblico più giovane cresciuto coi film di Maurizio Merli. Le canzoni di Lollo Love sono di Fausto Mesolella. In sala dal 17 aprile.

 

song e napule giampaolo morelli in una scena Song e Napule Giampaolo Morelli e Serena Rossi x Song e Napule Song e Napule Song e Napule

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