assassinio sull orient express

IL CINEMA DEI GIUSTI - IL REMAKE DI ‘ASSASSINIO SULL’ORIENT EXPRESS’ NON È CERTO UN FILM IMPERDIBILE, MA SI VEDE CON GRAN DIVERTIMENTO. SOPRATTUTTO SE NON SI SA CHI È L’ASSASSINO - ALL’ORIGINALE DI SIDNEY LUMET FU L’UNICO ADATTAMENTO CHE PIACQUE AD AGATHA CHRISTIE, TRANNE PER I BAFFI DI POIROT. KENNETH BRANAGH COI BAFFONI RENDE BENE…

 

 

Marco Giusti per Dagospia

 

Assassinio sull’Orient Express di Kenneth Branagh

 

assassinio sull orient express 6

Alla prima inglese di Assassinio sull’Orient Express diretto da Sidney Lumet nel 1974 e interpretato da Albert Finney come Hercules Poirot, il celebre detective belga ideato da Agatha Christie, e un megacast capitanato da Lauren Bacall, Sean Connery, Richard Widmark e Ingrid Bergman, che vinse pure l’Oscar, era presente in sala proprio lei, la Regina del Crimine, che aveva scritto il romanzo, due miliardi di copie!, solo quarant’anni prima e che in genere detestava gli adattamenti cinematografici delle sue opere.

assassinio sull orient express 4

 

Agatha Christie, che aveva allora 86 anni e sarebbe morta quattordici mesi dopo, aveva però molto apprezzato il lavoro di Lumet. Uno dei pochi registi in grado di sfidare la teatralità, quasi claustrofobica della situazione, un giallo, con tanto di omicidio, ambientato nel 1934 e legato al caso Lindbergh, tutto risolto all’interno dei vagoni dell’Orient Express, fermo per un problema di neve sulle alte montagne.

assassinio sull orient express 5

 

La Christie aveva avuto da ridire solo sui baffi di Albert Finney, che non erano quelli da lei pensati per Poirot. Chissà cosa avrebbe detto oggi dei baffoni, del tutto diversi, di Kenneth Branagh come Poirot, che ha però l’età giusta, tra i 55 e i 60, per interpretare il detective sapientone, e cosa avrebbe detto della sua versione del celebre giallo, molto classica e molto legata anche al film precedente, che si avvale ancora di un megacast di stelle, di una bella sceneggiatura di Michael Green (Logan, Blade Runner 2049), della sontuosa scenografia di Jim Clay e della bellissima fotografia in 65 millimetri di Haris Zambarloukos, che utilizza la stessa cinepresa di Dunkirk e ci offre un’immagine ricchissima dei paesaggi nevosi, un po’ alla The Hateful Eight.

assassinio sull orient express 2

 

Branagh, vecchia volpe pronto a tutto, che aveva già girato in 70 millimetri un lunghissimo Amleto all-star, forte della sua esperienza su Thor e della più che riuscita Cenerentola per la Disney, adopera su Assassinio sull’Orient Express la stessa cura da remake di classe: Impaginazione curata, attenzione al cast, dove si uniscono nuovi volti graziosi, Daisy Ridley, a grandi star inglesi e americane, Judy Dench e Michelle Pfeiffer su tutti, e il sempre perfetto Derek Jacoby nel ruolo che nel 1974 fu di Sir John Gielgud.

assassinio sull orient express 1

 

Perché, alla fine, più che al romanzo di Agatha Christie, Branagh pensa costantemente al film di Lumet, che era piuttosto riuscito e che puntava fortemente alla costruzione del cast e al suo funzionamento teatrale. Così è impossibile non pensare a Lauren Bacall di fronte alla meravigliosa Michelle Pfeiffer solo un po’ invecchiata nel ruolo di Caroline Hubbard, che ha una delle battute migliori del film, “Se non la smette di posare gli occhi sul mio corpo le chiedo l’affitto”.

vanessa redgrave fu mary

 

O a Judy Dench nel ruolo che fu di Wendy Hiller, cioè la nobildonna russa. O a Johnny Depp in quello che fu del grande Richard Widmark, il gangster Ratchett. Lo stesso Branagh sa di non poter inventarsi un Poirot così diverso da quello di Finney, che allora fu in realtà la terza scelta, dopo i rifiuti di Alec Guinness e di Paul Scofield, e che era un po’ giovane per il ruolo, 37 anni. Finché il film sta dentro i confini del remake o del reboot, come volete, il film funziona bene.

 

sul set di assassinio sull orient express

Le cose vanno meno bene quando si prendono altre strade e al posto della nanny svedese di Ingrid Bergman troviamo la nanny ispanica di Penelope Cruz, o al posto di Sean Connery come dottor Arbuthnot troviamo il medico nero Lesle Odon Jr. Visto che il pubblico in sala, tutto anzianotto, almeno all’Adriano di Roma dove ho visto il film, aveva ben presente il primo Orient Express, il gioco dei rimandi da remake era piuttosto divertente.

sul set di assassinio sull orient express copia

 

Inoltre, forse, ha ragione Anthony Lane sul “New Yorker, che il romanzo della Christie non è un capolavoro di Simenon, ma una macchina gialla che funziona solo se non sai chi è l’assassino. Questo porta Branagh a giocare sul già visto del film di Lumet e a giocare tutto sulla sontuosità dell’immagine e sulla costruzione dei personaggi.

 

sul set di assassinio sull orient express copia 2

Ma Branagh si bada bene di iniziare il giallo a Aleppo, dove iniziava la Christie, e sposta l’azione a Gerusalemme per non avere problemi con l’infamia della Aleppo di oggi. Per poi muoversi verso Istanbul e non affrontare l’orrore del Medio Oriente in fiamme degli ultimi anni. Sa bene che non sarebbe corretto usare certe città come pura ambientazione esotica dopo i massacri della guerra.

 

sir john gielgud

Insomma, non è certo un film imperdibile e ci pare un po’ meno riuscito di Cenerentola, dove Branagh aveva saputo trovare il taglio giusto per risolvere il remake di un classico animato della Disney, ma si vede con gran divertimento. Soprattutto se non si sa chi è l’assassino.

 

E ora lo aspettiamo alle prese col sequel, Assassinio sul Nilo, che venne portato al cinema da John Guillermin nel 1978 con la stessa impostazione del film di Lumet, anche se Finney dovette rifiutare per il trucco facciale, che sarebbe stato impossibile per girare a temperature così alte in Egitto. Vediamo se reggeranno i baffoni di Branagh. Uscito ieri in Italia e già primo negli incassi con 279 mila euro.

richard widmark recito la parte della vittimaderek jacobidaisy ridley nel ruolo di maryassassinio su orient expresswendy hillerOrient Expressdepp nel ruolo della vittimail poirot di albert finneyjudi dench la bergman nel ruolo di gretala cruz interpreta gretakenneth branagh versione poirotlauren bacall era la vedova americanamichelle pfeiffer la vedovaolivia colemanrachel robertssul set di assassinio sull orient express copia 3

Ultimi Dagoreport

friedrich merz ursula von der leyen manfred weber giorgia meloni

DAGOREPORT - DA IERI SERA, CON LA VITTORIA IN GERMANIA DELL’ANTI-TRUMPIANO MERZ E IL CONTENIMENTO DEI NAZI DI AFD NELLE FILE DELL’OPPOSIZIONE, TUTTO È CAMBIATO - E DAVANTI A UN’EUROPA DI NUOVO IN PIEDI, DOPO IL KNOCKOUT SUBITO DAL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA, PER LA ‘DUCETTA’ SI PREPARANO GIORNI ALL’INSEGNA DELLE INVERSIONI A U – OGGI L’ITALIA HA VOTATO CON L'EUROPA LA RISOLUZIONE SULL'INTEGRITÀ TERRITORIALE DI KIEV, CONTRO GLI STATI UNITI CAPITA L’ARIA NUOVA CHE TIRA, SULLE AGENZIE È SBUCATA UNA NOTA FIRMATA DAL “GENIO” DI FAZZOLARI, CHE AVRÀ FATTO RIZZARE I PELI DI TRUMP E PUTIN MESSI INSIEME: “LA VOGLIA DI LIBERTÀ DEL POPOLO UCRAINO CHE È STATA PIÙ FORTE DELLE MIRE NEO IMPERIALI DELLE ÉLITE RUSSE” - CERTO, SE NON AVESSE DAVANTI QUELL’ANIMALE FERITO, E QUINDI DAVVERO PERICOLOSO, DI MATTEO SALVINI, LA STATISTA DELLA GARBATELLA FAREBBE L’EUROPEISTA, MAGARI ALL’ITALIANA, CON UNA MANINA APPOGGIATA SUL TRUMPONE – MA ANCHE IN CASA, C’È MARETTA. OGGI IL VICEMINISTRO DEGLI ESTERI E COORDINATORE NAZIONALE DELLA DIREZIONE DI FDI, EDMONDO CIRIELLI, HA IMPLORATO MERZ DI FARE IL GOVERNO CON I POST-NAZI DI AFD…

veronica gentili alessia marcuzzi roberto sergio giampaolo rossi myrta merlino

A LUME DI CANDELA - “QUESTO PROGRAMMA NON È UN ALBERGO”: AI PIANI ALTI DI MEDIASET SI RUMOREGGIA PER LE FREQUENTI ASSENZE DI MYRTA MERLINO A “POMERIGGIO CINQUE” (LE ULTIME RICHIESTE: DUE GIORNI A MARZO E PONTE LUNGHISSIMO PER PASQUA E 25 APRILE) – VERONICA GENTILI ALL’ISOLA DEI FAMOSI: È ARRIVATA LA FUMATA BIANCA – IL NO DI DE MARTINO AGLI SPECIALI IN PRIMA SERATA (HA PAURA DI NON REPLICARE IL BOOM DI ASCOLTI) – CASCHETTO AGITATO PER LE GAG-ATE DI ALESSIA MARCUZZI - LO SHAMPOO DELLA DISCORDIA IN RAI - IL POTENTE POLITICO DI DESTRA HA FATTO UNA TELEFONATA DIREZIONE RAI PER SOSTENERE UNA DONNA MOLTO DISCUSSA. CHI SONO?

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…