IL CINEMA DEI GIUSTI - SENTIVAMO DAVVERO IL BISOGNO DI UN NUOVO FILM TRATTO DA “I TRE MOSCHETTIERI” DI DUMAS? MAH! UN MISCHIONE DI ‘’PIRATI DEI CARAIBI’’, ‘’CODICE DA VINCI’’, ‘’MISSION IMPOSSIBLE’’ TUTTI ZEPPATI DENTRO - LE COSE MIGLIORI DEVONO CONVIVERE CON IL MASSIMO DEL CINEMA CAFONE DEL MOMENTO, CON LA JOVOVICH CHE VOLA E SPARA, CON LO SCONTRO TRA LE NAVI PIRATA CHE VOLANO. INSOMMA, SPESSO SEMBRA ‘BOX OFFICE 3D’ DI GREGGIO E CI DISPIACE…

Marco Giusti per Dagospia

Sentivamo davvero il bisogno di un nuovo film tratto da "I tre moschettieri" di Alexandre Dumas? Mah! Inoltre in 3D, diretto dal regista della saga zombesca di ‘Resident Evil', con un mischione di Pirati dei Caraibi, Codice Da Vinci, Mission Impossible tutti zeppati dentro...

Certo, se ami il cappa e spada ci vai, anche se le spadaccinate non sono belle come nei film sui Moschiettieri di Richard Lester, che il regista Paul W. Anderson ha detto di amare molto. E il cast, soprattutto nel reparto dei cattivi, è di lusso. Christoph Waltz, con capello alla Scajola, è un Richelieu un po' democristiano, la ancora bonissima Milla Jovovich è la perfida Milady, Orlando Bloom con ciuffo alla Little Tony d'annata è Buckingham (beh, fa ridere), il danese Mads Mikkelsen (il cattivo di Casino Royale) è Rochefort, Til Schwieger, l'Hugo Stiglitz di Inglorious Bastards, è sprecato come Cagliostro.

Un po' sticazzi per il pubblico, ma composto da buoni attori in ascesa il reparto dei buoni: il ragazzino Logan Lerman (Percy Jackson, Quel treno per Yuma) come D'Artagnan, Matthew MacFayden (Orgoglio e pregiudizio) come tormentato Athos, il forzuto Ray Stevenson (Roma, Immortals) come Porthos, il bono Luke Evans (Tamara Drewe) come Aramis, la sbiadita biondina Gabriella Wilde è Costanza....

Non male anche la coppia di giovanissimi regnanti, Freddie Fox come Re Luigi e soprattutto Juno Temple, la ragazzina di Killer Joe, come Regina Anna. Insomma, nella loro capoccia, il regista Paul W. Anderson, gli sceneggiatori e i produttori anglo-franco-tedesco-americani, hanno sicuramente pensato di fare qualcosa di spettacolare alla Pirati, ma anche di ambizioso, di elegante, con grande spreco di mezzi.

Ambientato tra Francia e Inghilterra, ad esempio, è stato interamente girato in Baviera tra castelli, borghi e set naturali incredibili, mentre Parigi è ricostruita digitalmente con effetti realistici notevoli. Si vede una gran cura nella ricostruzione, opera probabilmente del recentemente scomparso Bernd Eichingher, a cui il film è dedicato, capo della major tedesca Constantin Film, già coproduttrice dei Resident Evil di Anderson, oltre che di film di grande successo come La caduta, La banda Baader Meinhoff, La storia infinita.

I personaggi si muovono dentro palazzi celebri, come quello di Herrenchiemsee costruito da re Ludwig II. Ora, con tutto questo impegno, con tutte gli omaggi ai Moschettieri di Richard Lester, ci si domanda perché poi il film inizi a Venezia con una specie di colpo alla 007-Mission Impossible o finisca con una guerra tra navi pirati volanti che finiscono tra le guglie di Notre Dame.

Anche perché, come sempre capita nei film sui moschettieri, dal celebre muto di Max Linder del 1922 al meraviglioso superclassico di George Sidney con Sene Kelly e Lana Turner del 1948, le cose migliori vengono dalle pagine polverose del vecchio Dumas, l'arrivo di D'Artagnan a Parigi con la cavalla contadina, la storia d'amore e tradimento tra Athos e Milady, le apparizioni dello stalliere Planchet.

Tutte cose che, fortunatamente ritroviamo nel film, ma che devono convivere con il massimo del cinema cafone del momento, con la Jovovich che vola e spara, con lo scontro tra le navi pirata che volano perché riprese da un progetto di Leonardo. Insomma, spesso questo Tre Moschettieri sembra ‘Box Office 3D' di Greggio e ci dispiace.

 

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